Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer: il Ssn deve pagare ricovero e cure

I malati di Alzheimer ed i loro parenti non devono versare alcuna retta alle Rsa o alle case di cura convenzionate e se hanno pagato possono chiedere la restituzione entro 10 anni.

Sulle drammatiche condizioni dei disabili italiani e delle loro famiglie ha acceso i riflettori il programma di Raitre, «Presa Diretta» nella puntata del 6 marzo dal titolo «Lasciati soli».

Dall’inchiesta è emerso che la spesa pubblica in Italia per ogni disabile è di circa 8 euro al giorno, che manca una politica nazionale capace di uniformare i servizi e l’assistenza, tanto che il Belpaese scivola in fondo alla classifica dei Paesi europei per fondi destinati alla disabilità.

E così finisce che a farsi carico dell’assistenza e delle cure dei malati siano quasi sempre e soltanto le famiglie, con una spesa che per i soli malati di malattie degenerative come l’Alzheimer, si aggira intorno agli 8 miliardi l’anno.

Il dramma di questa malattia infatti travolge non solo chi ne è colpito, ma anche i familiari. E molto dipende da dove si vive. Il Piano nazionale per le demenze ha zero finanziamenti e tante diverse realtà locali: criteri e modelli organizzativi cambiano da una Regione all’altra, con una drammatica disomogeneità nell’offerta di sostegni e servizi.

Sono circa 600.000 in Italia i malati di Alzheimer e sono in costante aumento le difficoltà economiche delle famiglie che, il più delle volte, non possono prendersi cura direttamente dei loro cari.

Le particolari cure e le continue attenzioni di cui necessitano questi pazienti impongono, infatti, il loro affidamento presso strutture, i cui costi sono considerevoli e tali da ripercuotersi gravemente sul budget familiare, con buona pace del diritto alla salute.

Quest’ultimo, come noto, è garantito dalla Costituzione, come diritto inviolabile della dignità umana. In tale prospettiva, la legge di riforma sanitaria [1] ha stabilito l’erogazione gratuita delle prestazioni di carattere sanitario in favore di tutti i cittadini, ponendo a carico del Sevizio Sanitario Nazionale i relativi costi.

Quanto sin qui esposto è stato spesso disatteso da parte di molte case di cura pubbliche, che hanno più volte tentato – rivolgendosi anche ai Giudici – di porre a carico dei malati stessi o dei loro parenti le spese di ricovero presso le proprie strutture.

Forse non tutti sanno che l’anziano affetto da Alzheimer, ricoverato in una struttura pubblica, riceve cure aventi natura prevalentemente sanitaria, che, in quanto tali, non devono essere sostenute né dal paziente stesso né dai suoi congiunti.

 

E allora, chi deve farsi carico dei costi?

Sul punto si è espressa la Corte di Cassazione [2], la quale ha affermato che le rette di ricovero presso enti pubblici o case di cura convenzionate non devono essere sostenute dal paziente o dai suoi parenti, trattandosi di spese che devono essere poste a carico esclusivo del Servizio Sanitario Nazionale.

Quanto statuito dalla Corte di Cassazione è stato recentemente ribadito anche dal Tribunale di Verona [3].

Questo il caso di specie.

Il figlio di una paziente malata di Alzheimer, a causa di problemi economici, non riusciva più a far fronte alle spese che avrebbero consentito alla madre di ricevere la necessaria assistenza presso la struttura ove la stessa era ricoverata.

Ebbene, la casa di cura, non ricevendo più i pagamenti relativi alla retta di degenza della paziente si è rivolta al Giudice, affinché quest’ultimo obbligasse il figlio della signora a provvedervi.

Di contro, schierandosi totalmente dalla parte delle famiglie con problemi simili al figlio dell’anziana donna, il Giudice ha chiarito nuovamente che per i malati di Alzheimer ricoverati presso strutture sanitarie pubbliche, le spese di ricovero e delle cure sanitarie sono gratuite.

Tali costi, infatti, devono considerarsi totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale, con la conseguenza che, nei casi come quello di specie, nulla è dovuto dal paziente o dai parenti di quest’ultimo.

Ma non è tutto.

Con la decisione in commento, il Tribunale di Verona non solo ha dato torto alla struttura sanitaria, ma ha altresì condannato la medesima a restituire al figlio dell’anziana donna le somme che questi aveva già pagato in passato.

Dalla parte delle famiglie dei malati si è schierato anche il Tribunale di Milano [4] che ha ribadito che nulla è dovuto dagli eredi di un malato di demenza per il suo ricovero in una residenza sanitaria assistita.

Dalla sentenza del capoluogo lombardo deriva come logica conseguenza che ovunque sia o sia stato ricoverato il malato, a meno che non si tratti di una casa di cura privata non convenzionata, gli eredi possono chiedere la restituzione di quanto corrisposto negli ultimi 10 anni.

Quella in questione è una malattia che ha il doppio aspetto di dramma privato ed emergenza pubblica per i costi esorbitanti.

Sebbene l’incidenza della malattia non sia in aumento, il numero degli anziani è sempre più alto e i numeri e le proiezioni sono disperanti: si stima, infatti, che un bambino su tre, fra quelli nati nel 2015, quando sarà anziano soffrirà di alzheimer.

La speranza è che i progressi nella diagnosi precoce consentano di curare chi ancora non si è ammalato, prevenendo il declino cognitivo.

 

 


Note:
[1] Legge n. 833 del 23.12.1978.
[2] Cass. Civ. sent. n. 4558 del 23.03.2012.
[3] Trib. Verona sent. n. 689 del 21.03.2016.
[4] Trib. Milano sent. n. 7020 del 5.06.2015.

 


Fonte: Chiara Samperisi in La Legge per Tutti.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)