Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un tablet potrebbe aiutare molto a gestire l'agitazione della demenza

Un tablet potrebbe aiutare molto a gestire l'agitazione della demenza

Un nuovo studio pilota condotto da Ipsit Vahia MD, direttore medico dei servizi ambulatoriali di psichiatria geriatrica al McLean Hospital, suggerisce che l'uso del computer tablet è sicuro, ed è un approccio potenzialmente efficace per gestire l'agitazione dei pazienti con demenza.


"L'uso del tablet come intervento non farmacologico per l'agitazione degli anziani, compresi quelli con demenza grave, sembra essere fattibile, sicuro, e di utilità potenziale", ha detto Vahia. "I nostri risultati preliminari sono un primo passo per sviluppare i dati empirici tanto necessari per i medici e i caregiver sul modo di usare la tecnologia (come i tablet) come strumento per migliorare la cura, e anche per gli sviluppatori di applicazioni che lavorano per soddisfare le esigenze tecnologiche di questa popolazione".


Lo studio è stato pubblicato di recente nella versione online di The American Journal of Geriatric Psychiatry. Questa ricerca si basa su studi precedenti che dimostrano che l'arte, la musica, e altre terapie simili possono ridurre efficacemente i sintomi della demenza senza farmaci. l'uso di dispositivi tablet con queste terapie, tuttavia, permette ai pazienti e ai fornitori anche di beneficiare della flessibilità intrinseca di un computer.


"Il vantaggio più grande è la versatilità", ha detto Vahia. "Sappiamo che l'arte terapia può funzionare, la musicoterapia può funzionare. Il tablet, però, ti dà la possibilità di passare da un'applicazione all'altra con facilità, modificando la terapia senza soluzione di continuità per soddisfare l'individuo. Non è necessario investire in nuove attrezzature o infrastrutture".


I ricercatori hanno caricato un menù di 70 applicazioni sui tablet dello studio. Le applicazioni sono disponibili gratuitamente su iTunes e variano notevolmente nella loro complessità cognitiva: da un'applicazione che mostra le foto di cuccioli, a quella di Sudoku.


I ricercatori hanno scoperto che l'uso del tablet era sicuro per ogni paziente, indipendentemente dalla gravità della demenza, e che con supervisione e formazione adeguata, il tasso di impegno con i dispositivi era quasi del 100 per cento. Lo studio ha anche riscontrato che i tablet hanno dimostrato un'efficacia significativa nel ridurre i sintomi di agitazione, in particolare, ma non esclusivamente, tra i pazienti con forme più lievi di demenza.


Vahia ha citato alcuni esempi del potenziale del tablet per migliorare la condizione del paziente. Un paziente particolare, che parlava solo rumeno, era molto ritirato e irritabile, e i farmaci erano inefficaci nel controllare i suoi sintomi. "Abbiamo iniziato a mostrargli video rumeni su YouTube, e il suo comportamento è cambiato radicalmente e istantaneamente", ha detto Vahia. "Il suo umore è migliorato. E' diventato più interattivo. Lui e il suo team di supporto medico hanno anche iniziato ad usare una applicazione di traduzione in modo che il personale poteva porre domande semplici in rumeno, facilitando una maggiore interazione. Questi miglioramenti significativi sono una chiara testimonianza delle potenzialità del tablet come strumento clinico".


Sulla base di tali risultati promettenti, il team dei servizi ambulatoriali di geriatria psichiatria della McLean sta espandendo l'uso di dispositivi tablet come mezzo per controllare l'agitazione nei pazienti affetti da demenza. Questo permetterà ai ricercatori di sviluppare dati più robusti e di ampliare la portata dello studio, compresa la focalizzazione sui fattori clinici specifici che possono avere un impatto mentre i pazienti con demenza si impegnano nelle applicazione e rispondono ad esse.

 

 

 


Fonte: McLean Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti
: Ipsit V. Vahia, Rujvi Kamat, Cheng Vang, Carolina Posada, Lisa Ross, Sarah Oreck, Alok Bhatt, Colin Depp, Dilip V. Jeste, Daniel D. Sewell. Use of Tablet Devices in the Management of Agitation Among Inpatients with Dementia: An Open-Label Study. The American Journal of Geriatric Psychiatry, 2016; DOI: 10.1016/j.jagp.2016.07.011

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.