Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I probiotici migliorano la cognizione dei pazienti di Alzheimer

I probiotici migliorano la cognizione dei pazienti di Alzheimer

Per la prima volta degli scienziati hanno dimostrato che i probiotici (batteri vivi e lieviti benefici presi come integratori alimentari) possono migliorare la funzione cognitiva degli esseri umani.


Con un recente studio clinico, dei ricercatori dimostrano che una dose giornaliera di batteri probiotici Lactobacillus e Bifidobacterium, presi da pazienti anziani con Alzheimer per appena 12 settimane, è sufficiente a produrre un miglioramento moderato, ma significativo, del punteggio Mini-Mental State Examination (MMSE), una misura standard del deterioramento cognitivo.


I probiotici sono noti per dare una protezione parziale da certe diarree infettive, dalla sindrome del colon irritabile, da malattie infiammatorie intestinali, eczema, allergie, raffreddori, carie e malattia parodontale. Ma gli scienziati stanno ipotizzando da tempo che i probiotici potrebbero anche aumentare la cognizione, in quanto c'è una continua comunicazione bidirezionale tra la microflora intestinale, il tratto gastrointestinale, e il cervello, attraverso il sistema nervoso, il sistema immunitario, e gli ormoni (lungo il cosiddetto "asse microbiota-intestino-cervello").


Nei topi, i probiotici hanno infatti dimostrato di migliorare l'apprendimento e la memoria, e di ridurre l'ansia e la depressione, disturbi di tipo ossessivo-compulsivo. Ma prima di questo studio c'erano solo evidenze molto limitate di eventuali benefici cognitivi negli esseri umani.


Qui, i ricercatori della Kashan University of Medical Sciences di Kashan, e della Islamic Azad University di Tehran in Iran presentano i risultati di uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato, su un totale di 52 uomini e donne con Alzheimer tra 60 e 95 anni di età. La metà dei pazienti ha avuto quotidianamente 200 ml di latte arricchito di quattro batteri probiotici Lactobacillus acidophilus, L. casei, L. fermentum, Bifidobacterium bifidum (circa 400 miliardi di batteri per specie), mentre l'altra metà ha ricevuto latte crudo.


All'inizio e alla fine del periodo sperimentale di 12 settimane, gli scienziati hanno prelevato campioni di sangue per le analisi biochimiche e hanno testato la funzione cognitiva dei soggetti con il questionario MMSE, che include attività come dire la data corrente, contare alla rovescia da 100 per sette, denominare oggetti, ripetere una frase, e copiare una foto.


Nel corso dello studio, il punteggio medio sul questionario MMSE è aumentato significativamente (da 8.7 a 10.6, su un massimo di 30) nel gruppo trattato con probiotici, ma non nel gruppo di controllo (da 8.5 a 8.0). Anche se questo aumento è moderato, e tutti i pazienti sono rimasti con compromissione cognitiva grave, questi risultati sono importanti perché dimostrano per la prima volta che i probiotici possono migliorare la cognizione umana.


E' necessaria altra ricerca, su più pazienti e scale temporali più lunghe, per confermare se gli effetti benefici dei probiotici diventano più forti con un trattamento più lungo.


"In uno studio precedente, abbiamo dimostrato che il trattamento probiotico migliora l'apprendimento spaziale alterato e la memoria dei ratti diabetici, ma questa è la prima volta che l'integrazione di probiotici ha dimostrato di dare benefici alla cognizione degli esseri umani con deterioramento cognitivo", dice il professor Mahmoud Salami della Kashan University, l'autore senior dello studio.


Nel sangue dei pazienti di Alzheimer il trattamento con probiotici ha anche ridotto i livelli di trigliceridi, di lipoproteine a densità molto bassa (VLDL), di proteine C-reattive ad alta sensibilità (hs-CRP), come pure di due misure comuni (chiamate "Modello di Valutazione Omeostatico" - HOMA-IR e HOMA-B) di insulino-resistenza e di attività delle cellule che producono insulina nel pancreas.


"Questi risultati indicano che il cambiamento nelle regolazioni metaboliche potrebbe essere un meccanismo attraverso il quale i probiotici influenzano l'Alzheimer e, possibilmente, altri disturbi neurologici", spiega Salami. "Abbiamo in programma di esaminare più in dettaglio questi meccanismi nel nostro prossimo studio".


Walter Lukiw, Professore Ordinario di Neurologia, Neuroscienze e Oftalmologia e professore di Alzheimer alla Louisiana State University, che ha esaminato lo studio senza essere coinvolto nella ricerca, ha dichiarato:

"Questo studio preliminare è interessante e importante perché fornisce la prova del ruolo dei componenti del microbioma del tratto gastrointestinale (GI) nella funzione neurologica, e indica che i probiotici possono, in linea di principio, migliorare la cognizione umana.

"Ciò è in linea con alcuni dei nostri recenti studi che indicano che, nell'Alzheimer, il tratto GI del microbioma è significativamente alterato nella composizione rispetto ai controlli appaiati per età, e che sia il tratto gastrointestinale che la barriera emato-encefalica diventano molto più permeabili con l'invecchiamento, permettendo così agli essudati microbiali del tratto GI (ad esempio gli amiloidi, i lipopolisaccaridi, le endotossine e i piccoli RNA non codificanti) di accedere ai compartimenti del sistema nervoso centrale".

 

 

 


Fonte: Frontiers via Sciance Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elmira Akbari, Zatollah Asemi, Reza Daneshvar Kakhaki, Fereshteh Bahmani, Ebrahim Kouchaki, Omid Reza Tamtaji, Gholam Ali Hamidi, Mahmoud Salami. Effect of Probiotic Supplementation on Cognitive Function and Metabolic Status in Alzheimer's Disease: A Randomized, Double-Blind and Controlled Trial. Frontiers in Aging Neuroscience, 2016; 8 DOI: 10.3389/fnagi.2016.00256

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.