Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca ribalta conoscenze fondamentali sull'aterosclerosi

Ribaltate delle conoscenze fondamentali sull'aterosclerosiA sinistra un vaso sanguigno normale. A destra l'arteria ristretta dall'aterosclerosi a causa della placca.Una nuova ricerca della University of Virginia dimostra che gli sforzi dei medici per combattere le pericolose placche aterosclerotiche, che si accumulano nelle nostre arterie e causano infarti e ictus, sono basati su diverse false credenze a proposito della fondamentale composizione e formazione delle placche.


Queste nuove scoperte costringeranno i ricercatori a rivedere il loro approccio ai trattamenti in sviluppo e a scartare alcune delle loro ipotesi di base sull'aterosclerosi, nota anche come «indurimento delle arterie».


"La principale causa di morte nel mondo è costituita dalle complicazioni dell'aterosclerosi, e la malattia di stadio terminale più comune insorge quando si lacera una placca aterosclerotica. Se ciò si verifica in una delle nostre grandi arterie coronariche, diventa un evento catastrofico", ha detto Gary K. Owens PhD, del Robert M. Berna Cardiovascular Research Center della University of Virginia. "Una volta che si lacera una placca, può indurre la formazione di un coagulo di grandi dimensioni in grado di bloccare il flusso di sangue verso le regioni a valle. Questo è ciò che provoca la maggioranza degli attacchi di cuore. Il coagulo può anche spostarsi e causare un ictus, se entra in un vaso sanguigno del cervello. Per questo, comprendere ciò che controlla la stabilità delle placche è estremamente importante".

 

I bravi ragazzi non sono così bravi?

Fino ad ora, i medici ritenevano che le cellule del tessuto muscolare liscio, quelle che aiutano i vasi sanguigni a dilatarsi e contrarsi, fossero «i buoni» nella battaglia del corpo contro la placca aterosclerotica. Si pensava che migrassero dalla loro posizione normale, nella parete dei vasi sanguigni, verso la placca aterosclerotica in sviluppo, dove avrebbero dovuto tentare di togliere dalle pareti i grassi che si accumulano, le cellule morte e gli altri componenti dannosi della placca.


Il dogma era che, più erano le cellule del tessuto muscolare liscio in quella parete - in particolare nello strato più interno chiamato «cappuccio fibroso» - più doveva essere stabile la placca e minore il pericolo che rappresentava.


La ricerca dell'UVA rivela che quelle nozioni sono, nella migliore delle ipotesi, incomplete. Lo studio dimostra che gli scienziati avevano gravemente sottovalutato il numero di cellule dei muscoli lisci all'interno delle placche, suggerendo che le cellule non sono solo coinvolte nella formazione della barriera, ma contribuiscono a costruire la placca stessa.


"Avevamo il sospetto che ci fosse un piccolo numero di cellule muscolari lisce non individuabili con i metodi tipici di rilevamento via immunocolorazione. Ma non era un piccolo numero: era l'82 per cento", ha detto Owens. "L'82 per cento delle cellule muscolari lisce all'interno delle lesioni aterosclerotiche avanzate non può essere identificato con la metodologia tipica, perché le cellule di lesione sotto-regolano i marcatori delle cellule muscolari lisce. Per questo, abbiamo grossolanamente sottovalutato il numero di cellule muscolari lisce presenti nella lesione".

 

"Ambiguità totale"

All'improvviso, il ruolo delle cellule muscolari lisce è molto più complesso, molto meno bianco/nero. Sono buone o cattive? I trattamenti dovrebbero cercare di incoraggiarle? Non è più così semplice, e il problema è reso ancora più complicato dal fatto che alcune cellule muscolari lisce venivano considerate erroneamente cellule immunitarie chiamate macrofagi, mentre alcune cellule derivate da macrofagi erano mascherate da cellule muscolari lisce.


E' molto confuso, anche per gli scienziati, e ha portato a quello che Owens ha chiamato "ambiguità completa su quali cellule ci sono all'interno della lesione". (La ricerca dimostra che anche altri sottoinsiemi di cellule muscolari lisce si trasformano in cellule simili alle staminali e ai miofibroblasti).


La ricercatrice Laura S. Shankman, dottorando nel laboratorio di Owens, è riuscita a superare i limiti della metodologia tradizionale, individuando le cellule muscolari lisce nella placca. Il suo approccio è stato etichettare geneticamente le cellule muscolari lisce nelle prime fasi dello sviluppo, in modo da riuscire a seguirle assieme ai loro discendenti, anche se cambiavano colore. "Questo ci ha permesso di marcare le cellule muscolari lisce quando eravamo fiduciosi che fossero realmente cellule muscolari lisce", ha detto. "Poi abbiamo lasciato che l'aterosclerosi si sviluppasse e progredisse [nei topi] per vedere se tali cellule erano poi presenti nella malattia".

Può essere rilevante perché:

L'aterosclerosi è uno dei fattori di rischio più importanti dell'Alzheimer.


La Shankman ha anche identificato un gene chiave (Klf4), che sembra regolare queste transizioni delle cellule muscolari lisce. Quando ha eliminato geneticamente il Klf4 in modo selettivo dalle cellule muscolari lisce, ha notato con sorpresa che le placche aterosclerotiche si sono ridotte drasticamente e hanno esibito caratteristiche di maggiore stabilità, l'obiettivo terapeutico ideale per il trattamento della malattia nelle persone.


Ancora più interessante è che la perdita del Klf4 nelle cellule muscolari lisce non ha ridotto il numero di queste cellule nelle lesioni, ma ha indotto delle transizioni nelle loro proprietà funzionali che sembrano essere utili nella patogenesi della malattia. Cioè, ha trasformato i ragazzi da «cattivi» a «bravi».


Nel loro insieme, le scoperte della Shankman sollevano molte domande critiche sugli studi precedenti costruiti su tecniche che non sono riuscite a verificare con precisione la composizione delle lesioni. Inoltre, gli studi sono i primi a indicare che delle terapie mirate a controllare le proprietà delle cellule muscolari lisce all'interno delle lesioni possono essere altamente efficaci nel trattamento di una malattia che è la principale causa di morte nel mondo.

 

 

 


Fonte: University of Virginia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Laura S Shankman, Delphine Gomez, Olga A Cherepanova, Morgan Salmon, Gabriel F Alencar, Ryan M Haskins, Pamela Swiatlowska, Alexandra A C Newman, Elizabeth S Greene, Adam C Straub, Brant Isakson, Gwendalyn J Randolph, Gary K Owens. KLF4-dependent phenotypic modulation of smooth muscle cells has a key role in atherosclerotic plaque pathogenesis. Nature Medicine, 2015; 21 (6): 628 DOI: 10.1038/nm.3866

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)