Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovi anticorpi trattano con efficacia l'Alzheimer, nei topi

L'Alzheimer è caratterizzato da un accumulo di particolari proteine tossiche nel cervello, ritenute la base del declino cognitivo nei pazienti. Un nuovo studio condotto nei topi suggerisce che i trattamenti con degli anticorpi appena scoperti possono impedire l'accumulo di uno di questi componenti tossici, le proteine ​​tau.


I risultati, presenti in linea dal 26 settembre sulla rivista Neuron, suggeriscono che questi anticorpi possono costituire la base di una terapia promettente per i pazienti con Alzheimer e altre patologie neurodegenerative.  Nel cervello di tali pazienti, le proteine ​​tau si legano insieme e diventano aggrovigliate, un processo che interferisce con la funzione del cervello e che può causare molti dei sintomi che sperimentano i pazienti.


Gli investigatori, guidati dai Dott. David Holtzman e Marc Diamond della Washington University School of Medicine di St. Louis, hanno condotto studi nei topi per rivelare i potenziali trattamenti che bloccano questo processo. "Abbiamo identificato gli anticorpi anti-tau che possono ridurre di molto la patologia tau, diminuire l'accumulo di tau, e migliorare la funzione cognitiva in un topo modello della malattia neurodegenerativa chiamata demenza frontotemporale", spiega il Dott. Holtzman. "Una patologia tau simile è presente nell'Alzheimer, implicando che questo potrebbe essere un trattamento interessante per un gran numero di pazienti".


Per fare la loro scoperta, i ricercatori hanno utilizzato una tecnica di selezione per setacciare numerosi anticorpi, isolando quelli che potrebbero impedire l'assorbimento di aggregati tau da parte delle cellule e bloccando la successiva aggregazione di tau intracellulare. Hanno poi infuso tre anticorpi anti-tau nel cervello dei topi malati, nell'arco di tre mesi.


Mentre gli anticorpi anti-tau hanno marcatamente ridotto l'accumulo di tau e migliorato i deficit cognitivi negli animali, un anticorpo di controllo diretto contro la tau non ha avuto gli stessi effetti benefici. I risultati danno ulteriore supporto al lavoro che suggerisce che la diffusione di aggregati tau tra le cellule è un importante meccanismo alla base delle malattie mediate dalla tau.


Questo studio, il primo a segnalare gli effetti dell'infusione diretta di anticorpi anti-tau nel cervello, ha importanti implicazioni per la progettazione di anticorpi terapeutici per i pazienti che sono alle prese con alcune delle malattie cerebrali più debilitanti. "Oltre alle implicazioni a breve termine per la vaccinazione passiva dei pazienti, esso suggerisce che le terapie che colpiscono la propagazione di aggregazione proteica tra le cellule potrebbero essere molto efficaci", afferma il dottor Diamond.

 

 

 

 

 


Fonte: Cell Press, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimenti: Yanamandra et al. Anti-tau antibodies that block tau aggregate seeding in vitro markedly decrease pathology and improve cognition in vivo. Neuron, September 2013

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)