Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza frontotemporale: ricordi perdono il contenuto emotivo

Uno studio condotto da ricercatori del Neuroscience Research Australia (NeuRA) è il primo a dimostrare che i pazienti con demenza frontotemporale (FTD) perdono il contenuto emotivo / colore dei loro ricordi.


Questo spiega perché i pazienti di FTD non ricordano vividamente un evento carico di emozioni, come un matrimonio o un funerale. Il team di ricerca ha scoperto che una regione del cervello, chiamata corteccia orbitofrontale, ha un ruolo cruciale nel collegare emozioni e ricordi.


"Questo passo in avanti nella mappatura del cervello migliorerà il modo di diagnosticare diversi tipi di demenza", dice l'autore principale dello studio, il professore associato Olivier Piguet.


E' assodato il fatto che noi ricordiamo vividamente gli eventi carichi di emozioni, come una festa di compleanno. I pazienti con demenza frontotemporale (una condizione degenerativa che colpisce i lobi frontale e temporale del cervello) mostrano una profonda difficoltà a comprendere ed esprimere le emozioni. Eppure è tutt'ora sconosciuta la misura in cui tali deficit indeboliscono il potenziamento emotivo della memoria.


Per scoprirlo, il team NeuRA ha mostrato a dei pazienti immagini che richiamano una reazione emotiva nelle persone sane. I soggetti di controllo sani e i pazienti con Alzheimer ricordavano più le immagini emotive di quelle neutre. Non è cosi per i pazienti di FTD.


Il professor Piguet dice: "Fino ad ora, sapevamo che i ricordi emotivi sono supportati dall'amigdala, una regione del cervello coinvolta anche nella regolazione delle emozioni. Questo studio è il primo a dimostrare il coinvolgimento della corteccia orbitofrontale in questo processo. Si tratta di un importante sviluppo nel modo in cui comprendiamo la relazione tra emozioni e memoria e il disturbo del sistema emozionale in questo tipo di demenza".


Fiona Kumfor, ricercatrice del NeuRA, dice che i risultati aiuteranno i caregiver a capire meglio perché i loro cari possono trovare difficili le interazioni personali. "Immaginare di aver partecipato al matrimonio di una figlia o di aver incontrato per la prima volta un nipote, ma che questo evento sia memorabile come fare la spesa. Abbiamo scoperto che questo è ciò che è la vita per i pazienti con FTD", spiega Fiona.


"Questo è il primo studio ad aver esaminato memoria ed emozione insieme nella FTD e questo è interessante. Ora abbiamo una nuova visione della malattia e possiamo dimostrare che i ricordi emotivi sono influenzati in modo diverso, a seconda del tipo di demenza. Queste informazioni possono aiutarci a creare strumenti di diagnosi e cambiare il modo di diagnosticare alcuni tipi di demenze e differenziarle. Abbiamo praticamente trovato la fonte del deficit che guida questi disturbi nei pazienti, un passo più vicino a capire cosa significa avere la FTD", ha concluso.

 

 

 

 

 


Fonte: Oxford University Press (OUP), via AlphaGalileo.

Riferimento: F. Kumfor, M. Irish, J. R. Hodges, O. Piguet. The orbitofrontal cortex is involved in emotional enhancement of memory: evidence from the dementias. Brain, 2013; DOI: 10.1093/brain/awt185

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.