Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possibile causa del Parkinson non-familiare con possibili implicazioni per l'Alzheimer

Complesso retromer - da WikipediaRicercatori del Medical Center della Columbia University (CUMC) hanno identificato un difetto nelle proteine di traffico all'interno delle cellule cerebrali, che può essere alla base di forme comuni non-familiari del Parkinson.

Il difetto è sul punto di convergenza dell'azione di almeno tre differenti geni che erano stati implicati nella malattia da studi precedenti. Mentre la maggior parte degli studi molecolari si sono concentrati sulle mutazioni associate a rare forme familiari della malattia, questi risultati si riferiscono direttamente alla forma comune non-familiare di Parkinson.


Lo studio è stato pubblicato ieri, 6 Febbraio, nell'edizione online della rivista Neuron. Il percorso difettoso è chiamato percorso "retromer", in parte perché può guidare il riutilizzo di molecole chiave spostandole indietro dalla superficie cellulare ai depositi interni. In questo studio, i difetti nella via retromer sembrano avere profondi effetti sul macchinario cellulare di eliminazione dei rifiuti, fatto che può spiegare perché le cellule cerebrali nel Parkinson, in ultima analisi, accumulano grandi aggregati di proteine. I difetti di traffico associati al Parkinson possono essere invertiti aumentando l'attività del percorso retromer, suggerendo una possibile strategia terapeutica. Nessuna delle attuali terapie per il Parkinson altera la progressione della malattia.


I ricercatori hanno anche trovato la prova che queste modifiche molecolari sono al lavoro anche negli individui sani che portano semplicemente varianti genetiche comuni associate ad un maggiore rischio di Parkinson, suffragando la tesi che approcci terapeutici precoci saranno importanti nella lotta contro la malattia. "Nel loro insieme, i risultati suggeriscono che farmaci che colpiscano il percorso retromer potrebbero aiutare a prevenire o curare il Parkinson", scrive il responsabile dello studio Asa Abeliovich, MD, PhD, professore associato di patologia e biologia cellulare e di neurologia al Taub Institute for Research on Alzheimer's Disease and Aging Brain del CUMC.


Negli ultimi anni, attraverso studi sul genoma (GWAS), i ricercatori hanno identificato circa 10 varianti genetiche comuni che sembrano avere piccoli effetti sul rischio di Parkinson non-familiare, e tuttavia è stato difficile approfondire l'impatto di queste varianti. "Esaminando il tessuto cerebrale del paziente durante l'autopsia, di solito è troppo tardi, tutti i neuroni critici della dopamina se ne sono andati da molto tempo e il danno è stato fatto", ha detto il Dott. Abeliovich.


In questo studio, il dottor Abeliovich e i suoi colleghi del CUMC, hanno utilizzato una serie insolitamente ampia di approcci: comprese le analisi di varianti genetiche associate al Parkinson, tessuto cerebrale dei pazienti, studi in vitro sul tessuto di coltura di neuroni cerebrali, e modelli di moscerino della frutta (Drosophila) che ospitano varianti genetiche collegate a quelle associata al Parkinson.


I ricercatori hanno scoperto che delle varianti comuni in due geni precedentemente legati al Parkinson (LRRK2 e RAB7L1) hanno avuto un impatto inaspettatamente simile nel tessuto cerebrale umano. Gli effetti delle varianti sono altamente coincidenti, indicando un percorso di azione comune. Sono stati osservati importanti cambiamenti cellulari nel percorso retromer, che è coinvolto nel traffico di proteine dall'apparato Golgi (che impacchetta le proteine da consegnare agli altri elementi cellulari) ai lisosomi (che riciclano proteine ed altre molecole).


Sono stati trovate anche mutazioni che influenzano il percorso retromer nel Parkinson familiare. Studi precedenti del Taub Institute della Columbia hanno dimostrato che le varianti genetiche dei geni associati con la funzione retromer sono collegati all'Alzheimer e i livelli del componente retromer appaiono alterati nel cervello di Alzheimer, suggerendo un ruolo più ampio della disfunzione del retromer nelle malattie neurodegenerative dell'invecchiamento, secondo il dottor Abeliovich.


L'impatto delle varianti RAB7L1 e LRRK2 è evidente anche negli individui senza segni o sintomi di Parkinson. Ciò suggerisce l'esistenza di un pre-stato di malattia nei portatori sani delle due varianti genetiche, che favorisce l'insorgenza precoce della malattia e che, in teoria, potrebbe essere mirato terapeuticamente. I ricercatori del CUMC hanno anche dimostrato che la sovraespressione di una delle due varianti (la RAB7L1) può superare gli effetti dell'altra variante. Analogamente, l'espressione del VPS35, un gene coinvolto nel percorso retromer, può sopprimere patologia dell'LRRK2 mutante. "Sarà interessante sviluppare farmaci che puntano direttamente a questi componenti retromer o che, più in generale, promuovono il flusso attraverso la via", scrive il Dott. Abeliovich.


Gli altri partecipanti allo studio sono David A. Macleod, Herve Rhinn, Tomoki Kuwahara, Ari Zolin, Gilbert Di Paolo, Brian D. McCabe, Lorrain N. Clark, e Scott A. Small, tutti del CUMC. Lo studio è stato finanziato dalla Fondazione Michael J. Fox e dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Columbia University Medical Center.

Riferimento:
David A. MacLeod, Herve Rhinn, Tomoki Kuwahara, Ari Zolin, Gilbert Di Paolo, Brian D. MacCabe, Karen S. Marder, Lawrence S. Honig, Lorraine N. Clark, Scott A. Small, Asa Abeliovich. RAB7L1 Interacts with LRRK2 to Modify Intraneuronal Protein Sorting and Parkinson's Disease Risk. Neuron, 2013; 77 (3): 425 DOI: 10.1016/j.neuron.2012.11.033.

Pubblicato in Science Daily il 6 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: Complesso retromer da Wikipedia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)