Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio sul pesce zebra spiega perché il ritmo circadiano influisce sulla salute

Lo sconvolgimento del ritmo circadiano può influenzare la crescita dei vasi sanguigni nel corpo, causando malattie come il diabete, l'obesità e il cancro, secondo un nuovo studio della Linköping University e del Karolinska Institutet in Svezia.

Il ritmo circadiano è regolato da un "orologio" che reagisce sia alla luce in entrata che ai fattori genetici.


Un ritmo circadiano normale regola i geni necessari
per formare la sostanza di segnalazione VEGF, che
a sua volta è necessaria per la crescita dei vasi
sanguigni (angiogenesi). La luce di notte disturba il
ritmo circadiano, e la VEGF non può essere
prodotta, quindi viene inibita la crescita dei vasi
sanguigni, come si può vedere nelle immagini al
microscopio a destra. (Credit: Lasse Dahl Jensen)

In un articolo in corso di pubblicazione nella rivista scientifica Celll Reports, si dimostra per la prima volta che l'alterazione del ritmo circadiano inibisce subito la crescita dei vasi sanguigni negli embrioni di pesce zebra.


Il professore Yihai Cao guida il gruppo di ricerca che ha dimostrato che il punto di rottura è la produzione di una sostanza di segnalazione molto importante: il fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF). Per formarsi, questa sostanza richiede un normale ritmo circadiano.


Durante gli esperimenti con gli embrioni di pesce zebra vecchi di ore, i ricercatori hanno manipolato il loro ritmo circadiano attraverso l'esposizione a diverse condizioni di luce, dalle tenebre alla luce costante. E' stata quindi studiata la crescita dei vasi sanguigni nei vari gruppi.


I risultati hanno dimostrato che l'esposizione alla luce costante (1800 lux) compromette notevolmente la crescita dei vasi sanguigni; e in più, colpisce l'espressione di geni che regolano l'orologio circadiano.


"I risultati possono sicuramente essere tradotti in circostanze cliniche. Gli individui con ritmi circadiani sconvolti (ad esempio turnisti che lavorano sotto le luci artificiali di notte, persone con disturbi del sonno o una predisposizione genetica) devono stare in guardia contro le malattie associate alla crescita perturbata dei vasi sanguigni", dice Lasse Dahl Jensen, ricercatore in Fisiologia Cardiovascolare all'Università di Linköping (LiU), e autore principale dell'articolo.

Tali patologie includono infarto, ictus, infiammazione cronica, e cancro. Il disturbo nella crescita dei vasi sanguigni può anche influenzare lo sviluppo del feto, i cicli riproduttivi delle donne, e la guarigione delle ferite.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Linköping Universitet, via AlphaGalileo.

Riferimento:
Lasse Dahl Jensen, Ziquan Cao, Masaki Nakamura, Yunlong Yang, Lars Bräutigam, Patrik Andersson, Yin Zhang, Eric Wahlberg, Toste Länne, Kayoko Hosaka, Yihai Cao. Opposing Effects of Circadian Clock Genes Bmal1 and Period2 in Regulation of VEGF-Dependent Angiogenesis in Developing Zebrafish. Cell Reports, 2012; DOI: 10.1016/j.celrep.2012.07.005.

Pubblicato in ScienceDaily il 28 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.