Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori si avvicinano all'obiettivo di ritardare la demenza

Scienziati del Queensland Brain Institute (QBI) dalla University of Queensland (UQ) hanno fatto un altro passo verso lo sviluppo di nuove terapie per il trattamento della demenza.

La Dottoressa Jana Vukovic del QBI ha detto che la ricerca voleva capire il meccanismo molecolare che può pregiudicare l'apprendimento e la memoria nella popolazione che invecchia.


"L'invecchiamento rallenta la produzione di nuove cellule nervose, riducendo la capacità del cervello di formare nuovi ricordi", ha detto la dssa Vokovic, che ha eseguito il lavoro nel laboratorio del professor Perry Bartlett, direttore del QBI all'Università di Queensland. "Ma la nostra ricerca mostra per la prima volta che le cellule cerebrali che di solito si occupano di mediare l'immunità, le microglia, hanno un effetto inibitorio sulla memoria durante l'invecchiamento. Inoltre, abbiamo dimostrato che una molecola prodotta dalle cellule nervose, la fractalkina, può invertire questo processo e stimolare le cellule staminali a produrre nuovi neuroni".


La scoperta, pubblicata oggi in The Journal of Neuroscience, è arrivata dopo che gli scienziati del QBI hanno osservato che l'aumento della produzione di nuovi neuroni nei topi (che correvano vivacemente) era dovuta al rilascio di fractalkina nell'ippocampo - la struttura cerebrale responsabile di tipi specifici di apprendimento e memoria. Il Professor Bartlett (foto) ha detto che è noto da tempo che l'esercizio aumenta la produzione di nuove cellule nervose nell'ippocampo nei topi giovani e anche in quelli anziani. "Ma questo studio ha trovato che è la fractalkina che media specificamente questo effetto, facendo produrre alle microglia dei fattori che attivano le cellule staminali che producono nuove cellule nervose", ha detto.


"Una volta che le cellule sono attivate si dividono e producono nuove cellule, che sono alla base della capacità dell'animale di imparare e di formare i ricordi. Questo significa che la fractalkina può costituire la base per lo sviluppo di terapie future. La scoperta è particolarmente interessante perché abbiamo visto che gli animali anziani con declino cognitivo hanno mostrato livelli significativamente più bassi di fractalkina. Siamo alla ricerca di modi per aumentare i livelli di fractalkina nei pazienti con declino cognitivo, e speriamo che questa potrebbe essere una nuova terapia di attacco nel trattamento della demenza".


La Dssa Vukovic ha detto che fino a tempi relativamente recenti, si è pensato che il cervello adulto non era in grado di generare nuovi neuroni. "Ma il lavoro del laboratorio del professor Bartlett nel corso degli ultimi 20 anni ha dimostrato che il cervello di animali adulti, compresi gli esseri umani, mantiene la capacità di generare nuove cellule nervose", ha detto. "La sfida è trovare il modo di stimolare questa produzione negli animali e negli esseri umani anziani dove la produzione ha subito un rallentamento".


Quest'ultimo lavoro è un passo significativo verso il raggiungimento di questo obiettivo, ha detto.

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Riferimento: Jana Vukovic, Michael J. Colditz, Daniel G. Blackmore, Marc J. Ruitenberg, Perry F. Bartlett Microglia modulate hippocampal neural precursor activity in response to exercise and aging. The Journal of Neuroscience. 

Pubblicato in UQ.edu.au il 9 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.