Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grande è meglio quando si tratta di cervello e memoria

L'ippocampo è una struttura del cervello importante per la memoria di recupero dei ricordi, quella che usiamo per rivivere dettagliatamente degli eventi passati.

Una ricerca pubblicata in Cell Press nel numero del 22 dicembre della rivista Neuron rivela delle caratteristiche dell'ippocampo umano che permettono agli scienziati di utilizzare scansioni cerebrali anatomiche per formare previsioni sulla capacità di memoria di un individuo. La ricerca aiuta a spiegare perché questa relazione è stata difficile da trovare nel passato e fornisce la prova per un possibile meccanismo sottostante.


L'ippocampo, una struttura profonda del cervello, chiamata così per la sua forma ricurva da cavalluccio marino, può essere suddiviso in porzione anteriore e posteriore. Anche se la ricerca ha in genere collegato un ippocampo più piccolo a una capacità peggiore di ricordare nei pazienti neuropsicologici e durante l'invecchiamento, questo rapporto non regge tra i giovani adulti sani.


"Ci sono alcune evidenze che l'acquisizione estesa di memoria spaziale porta all'allargamento dell'ippocampo posteriore e una diminuzione nell'ippocampo anteriore"
, spiega l'autore principale dello studio, il Dr. Jordan Poppenk che ha condotto lo studio al Rotman Research Institute della Baycrest. "Questo ci suggerisce che il fattore predittivo cruciale delle differenze individuali nella capacità di ricordare potrebbe non essere la dimensione complessiva dell'ippocampo, ma il contributo separato dei segmenti anteriori e posteriori dell'ippocampo".


Il Dr. Poppenk e il coautore Dr. Morris Moscovitch hanno analizzato le scansioni cerebrali di risonanza magnetica ad alta risoluzione di adulti sani che avevano partecipato a test di ricordo. La migliore capacità di ricordare era associata ad un ippocampo più grande posteriore e un ippocampo più piccolo anteriore. La dimensione complessiva dell'ippocampo non prediva il ricordo, poichè grandi sezioni posteriori dell'ippocampo erano compensate da minori parti anteriori.


I ricercatori hanno continuato mostrando come il legame tra l'ippocampo posteriore e la capacità di ricordare dipenda da interazioni con altre parti del cervello, nel tempo tra quando i ricordi sono appresi e quando sono recuperati, soprattutto con le regioni coinvolte nella percezione che costituiscono la base dell'esperienza recuperata. "I nostri risultati mostrano per la prima volta che le dimensioni dell'ippocampo posteriore, soprattutto quando è espresso in rapporto alle dimensioni dell'ippocampo anteriore, è in grado di prevedere in modo affidabile il recupero di ricordi per egli adulti sani. Questa scoperta spiega la storica incapacità di correlare la dimensione complessiva dell'ippocampo con la memoria", conclude il dottor Poppenk.


"Abbiamo anche fornito la prova che è la connessioni funzionale (probabilmente legata al consolidamento della memoria) tra l'ippocampo posteriore e altre parti del cervello che può essere alla base di un migliore recupero dei ricordi"
.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale di Cell Press, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: Jordan Poppenk, Morris Moscovitch. A Hippocampal Marker of Recollection Memory Ability among Healthy Young Adults: Contributions of Posterior and Anterior Segments. Neuron, 2011; 72 (6): 931 DOI: 10.1016/j.neuron.2011.10.014.

Pubblicato in ScienceDaily il 21 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.