Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Piccole trappole, grossi guai: piccole regioni all’interno delle cellule aggregano proteine ​​legate a demenza e SLA

biomolecular condensatesLe funzioni globali del condensato sono determinate dalla diffusione locale regolata dal nanodominio all'interno dei condensati. (Fonte: Gao et al / Nature Nanotechnology)

All’interno della cellula risiedono numerose piccole fabbriche e magazzini di assemblaggio che raccolgono tutte le proteine ​​e gli RNA – che eseguono le istruzioni del nostro DNA – di cui un essere vivente ha bisogno.


Questi complessi, chiamati 'condensati biomolecolari', aiutano a regolare il modo in cui le cellule si dividono e rispondono allo stress isolando ed elaborando RNA e proteine. Tuttavia, non hanno una membrana che li separi dal resto del nucleo, ma i loro macchinari si condensano insieme, come il vapore acqueo si condensa fugacemente per formare nuvole nel cielo, afferma Nils Walter, professore di chimica dell'Università del Michigan.


Ma gli scienziati non sono sicuri di come funzionano i processi che controllano il destino di queste goccioline biomolecolari. La scansione di questi processi si è rivelata difficile: tutto all'interno di una cellula si muove ed è difficile da individuare, e i condensati biomolecolari hanno la tendenza a rotolare quando vengono posizionati su un vetrino da microscopio per l'esame.


Ora, ricercatori della UM guidati da Walter hanno sviluppato un metodo per esaminare l’interno delle goccioline, concentrandosi su una proteina chiamata 'fusa nel sarcoma' (FUS, fused in sarcoma), che spesso si condensa nei pazienti affetti dalla malattia neurodegenerativa sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Hanno scoperto che i movimenti di molecole di RNA e proteine ​​all’interno di questi condensati biomolecolari sono rallentati all’interno di aree distinte e infinitesimali che i ricercatori chiamano nanodomini. Nel corso del tempo, man mano che i condensati invecchiano, i nanodomini si spostano sulla superficie della goccia.


I ricercatori, nello studio pubblicato su Nature Nanotechnology, hanno anche applicato farmaci usati per curare la SLA e malattie simili ai condensati biomolecolari e hanno visto che i farmaci possono agire, in parte, accelerando il movimento dei nanodomini sulla superficie delle goccioline, accelerando la formazione di fibrille lì. Si ritiene che queste fibrille proteggano i neuroni dalla degradazione poiché assorbono aggregati tossici più piccoli durante la progressione della SLA.


"C'è molta speranza che, manipolando questi condensati, possiamo usarli per scopi medici, come rallentare le malattie neurodegenerative, trasformarli in un deposito per farmaci che possono essere rilasciati lentamente nel tempo o isolare proteine ​​indesiderate come quelle correlate al cancro o ai virus inducendole a formare condensati", ha affermato Walter, direttore del Center for RNA Biomedicine dell'UM. “Capire come si formano – e cosa si sviluppa al loro interno man mano che invecchiano – è essenziale per trovare modi per influenzare positivamente il processo”.


Il FUS è un regolatore centrale del metabolismo dell'RNA cellulare e si condensa quando le cellule subiscono una conduzione di stress chiamata 'separazione della fase iposmotica' (hyposmotic phase separation). In questa condizione, la cellula subisce una concentrazione di sale superiore al normale, che fa sì che la cellula si adatti perdendo acqua e restringendosi fino al 50%. Dopo un po’, quando lo stress non viene rilasciato, le cellule avviano programmi di espressione genetica per gonfiarsi nuovamente. La condensazione FUS può avere un ruolo nel facilitare i programmi corretti.


Alcune mutazioni genetiche del FUS portano a tumori e malattie neurodegenerative come la SLA. Dopo la mutazione, il FUS si accumula e poi si condensa nel citoplasma della cellula. L’aggregazione di FUS nel tempo è collegata alla SLA e alla demenza frontotemporale. Ma catturare la progressione di questo cambiamento patologico è difficile, dicono i ricercatori, così come catturare immagini di come il FUS si condensa e i condensati invecchiano.


Per studiare come si condensa il FUS, i ricercatori hanno purificato una forma intera della proteina. Per prima cosa hanno aggiunto alla proteina un tipo di zucchero che ne impedisce la condensazione e che potevano rimuovere a piacimento, innescando la condensazione della proteina. I ricercatori hanno etichettato una sonda di RNA e la proteina con due diversi coloranti fluorescenti. Ciò ha consentito loro di usare la microscopia a fluorescenza per seguire la diffusione di singole molecole di RNA e proteine ​​nelle goccioline condensate.


Ma c'era un altro ostacolo da superare: le goccioline di condensa biomolecolare sono difficili da trattenere per poter essere esaminate da un microscopio, dice Walter.

"Se si crea un condensato e lo si mette su un vetrino da microscopio, può rotolare sulla superficie o oscillare avanti e indietro. Se ciò accade, il tracciamento delle particelle diventa problematico", ha detto Walter. "Quindi devi immobilizzare la condensa sulla superficie, ma devi farlo in modo molto giudizioso. Ad esempio, se hai troppi ancoraggi sulla superficie della condensa, questa si appiattisce e diventa una frittella".


Il gruppo di ricerca ha trovato un supporto composto da ancoraggi appena sufficienti per mantenere ferma la gocciolina e, usando un tipo di microscopia chiamata HILO, i ricercatori hanno potuto monitorare i movimenti delle singole molecole all’interno della gocciolina. Ciò ha permesso loro di vedere dove le particelle si riunivano all’interno della gocciolina.


La tecnica ha inoltre consentito ai ricercatori di osservare la formazione di fibrille attorno a questi condensati FUS. I ricercatori hanno poi applicato i farmaci a piccole molecole, usati per curare la SLA, ai biocondensati per vedere come influenzavano le proteine ​​FUS. Hanno scoperto che i farmaci facevano sì che i gruppi di nanodomini di FUS si spostassero più rapidamente verso la superficie del condensato, da dove crescevano le fibre.


"Ma i nostri risultati nel complesso significano che, per la prima volta, vediamo questi nanodomini come potenziali semi per queste fibre", ha detto Walter. “Forse i farmaci che abbiamo usato, l’edaravone e soprattutto il riluzolo, hanno un altro effetto oltre a quelli conosciuti, aiutando i condensati a fibralizzarsi più velocemente e proteggendo il neurone”.


Walter afferma che la comprensione dei meccanismi all'interno dei condensati biomolecolari è un argomento importante per i ricercatori in questo momento: "Il campo della condensazione di fase è esploso. Ci sono molti di questi condensati di fase nelle cellule che accelerano le reazioni o isolano le cose in modo che non possano provocare il caos. Si sta imparando moltissima biologia in un’area della biologia in rapida evoluzione”.

 

 

 


Fonte: University of Michigan (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Gao, [+1], NG Walter. Nanoscale domains govern local diffusion and ageing within fused-in-sarcoma condensates. Nat. Nanotech., 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)