Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alta quantità di cibi ultra elaborati legata a infiammazione sistemica

fast food meal ultra processed foodImage by freepik

I cibi ultra elaborati (CUE) sono prodotti alterati industrialmente - come soda, snack e carni trasformate - ricchi di additivi e privati di nutrienti. Centinaia di nuovi ingredienti, precedentemente sconosciuti al corpo umano, ora costituiscono quasi il 60% della dieta media degli adulti e quasi il 70% delle diete dei bambini, negli Stati Uniti.


Questi prodotti riducono il valore nutrizionale, estendono la durata di conservazione e tendono ad aumentare la quantità di persone che li consumano. Negli Stati Uniti, i CUE rappresentano circa il 60% dell'apporto calorico giornaliero, e il loro alto consumo è stato collegato a maggiori rischi di obesità, cancro, malattie metaboliche e cardiovascolari, problemi di salute mentale e persino morte prematura.


Una nuova ricerca svolta alla Florida Atlantic University mostra che le persone che consumano più CUE hanno livelli significativamente più alti di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP), un marcatore sensibile di infiammazione e un forte predittore di malattie cardiovascolari. Fino ad ora, c'erano pochi dati sul legame tra l'assunzione di CUE e i livelli di hs-CRP. I risultati dello studio, pubblicato sull'American Journal of Medicine, mostrano che i partecipanti hanno consumato una quantità mediana del 35% delle loro calorie giornaliere da CUE, che vanno dallo 0-19% nel gruppo più basso al 60-79% nel più alto.


Dopo aver tenuto conto di fattori come età, sesso, fumo, attività fisica e altri indicatori di salute, i ricercatori hanno scoperto che gli individui nel gruppo con maggiore assunzione di CUE (dal 60% al 79% delle calorie giornaliere) avevano una probabilità più alta dell'11% di avere livelli elevati di hs-CRP rispetto a quelli del gruppo di assunzione più basso. Anche i consumatori di CUE moderati (dal 40% al 59%) hanno mostrato un aumento del 14% della probabilità. Quelli con l'assunzione dal 20% al 39% hanno avuto un piccolo aumento del 7%, non significativo.


La probabilità era particolarmente alta in alcuni gruppi. I soggetti da 50 a 59 anni avevano un rischio più elevato del 26% di marcatori infiammatori elevati rispetto a quelli da 18 a 29 anni. L'obesità ha contribuito a un rischio più alto dell'80% rispetto alle persone con un peso sano. Anche i fumatori correnti avevano un rischio più elevato (17%) rispetto alle persone che non avevano mai fumato. È interessante che gli individui che hanno riferito di non fare attività fisica non hanno avuto un aumento statisticamente significativo del rischio rispetto a quelli che soddisfacevano le linee guida sull'attività.


"Questi risultati, basati su un grande campione di adulti statunitensi, mostrano chiaramente che le persone che consumano le quantità più alte di cibi ultra elaborati hanno livelli significativamente più alti di proteina C-reattiva ad alta sensibilità, un marcatore chiave di infiammazione", ha affermato Allison H. Ferris MD/FACP, autrice senior, prof.ssa e cattedra del dipartimento di medicina della FAU. "Questi risultati hanno importanti implicazioni non solo per la pratica clinica e per le strategie di sanità pubblica, ma anche per la ricerca futura volta a comprendere e ridurre i rischi per la salute associati al consumo di cibo ultra elaborato".


I ricercatori hanno analizzato i dati di 9.254 adulti statunitensi nel National Health and Nutrition Examination Survey, che includevano dieta, hs-CRP e altri fattori di salute. L'assunzione di CUE è stata misurata come percentuale di calorie totali e raggruppata in quattro livelli. Hanno usato metodi statistici, inclusa la regressione logistica, per esaminare il legame tra consumo CUE e infiammazione.


“La proteina C-reattiva è prodotta dal fegato, e il test della hs-CRP è una misura semplice, accessibile e altamente sensibile di infiammazione e pure predittore affidabile di una malattia cardiovascolare futura”
, ha detto il coautore Charles H. Hennekens MD/FACPM/FACC, professore di medicina e prevenzione. "Riteniamo che i professionisti sanitari debbano interagire attivamente con i loro pazienti sui rischi dei CUE e sui benefici dell'aumento del consumo di alimenti interi".


Gli autori evidenziano anche un aumento significativo dei tassi di cancro del colon-retto negli Stati Uniti, in particolare tra i giovani adulti. Suggeriscono che l'aumento del consumo di CUE può essere un fattore che contribuisce, insieme al suo ruolo potenziale in diverse altre malattie gastrointestinali. Formulando un parallelo con la storia del tabacco, gli autori notano che ci sono voluti decenni di evidenze crescenti e di sforzi di funzionari sanitari progressisti per portare a politiche che scoraggiano l'uso di sigarette. Credono che una traiettoria simile sia probabile per i CUE, la crescita di consapevolezza alla fine guiderà un'azione significativa per la salute pubblica.


"Le società multinazionali che producono cibi ultra elaborati sono molto influenti, proprio come le compagnie del tabacco in passato, quindi i cambiamenti politici per promuovere alimenti interi e ridurre il consumo di CUE potrebbero richiedere del tempo", ha affermato Hennekens. "Tuttavia, gli sforzi del governo per ridurre gli additivi dannosi, migliorare l'etichettatura degli alimenti e promuovere opzioni più sane nei programmi e nelle scuole sono passi importanti nella giusta direzione. Allo stesso tempo, gli operatori sanitari dovrebbero essere consapevoli delle sfide che molte persone hanno di fronte per accedere a scelte più convenienti e più sane, che richiedono una risposta sanitaria pubblica più ampia e coordinata".

 

 

 


Fonte: Gisele Galoustian in Florida Atlantic University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Sajan, [+4], A Ferris. Ultra-processed foods and increased high sensitivity C-reactive protein. Am J Med, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.