Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Antiossidante ha un potenziale contro l'Alzheimer

Quando si taglia una mela, e si lascia fuori dal frigo, diventa marrone. Se si sparge succo di limone, un antiossidante, sulla mela, il processo rallenta. In parole semplici, lo stesso processo di "doratura" noto come stress ossidativo si verifica nel cervello quando si sviluppa l'Alzheimer.

Si ritiene che la causa di fondo sia l'errata elaborazione di una proteina associata alla creazione di radicali liberi che causano stress ossidativo, che a sua volta provoca la morte dei neuroni nel cervello, con conseguente insorgenza di Alzheimer.

Ora, uno studio condotto da ricercatori del College of Pharmacy della University of Georgia (UGA) ha dimostrato che un antiossidante può ritardare l'insorgenza di tutti gli indicatori dell'Alzheimer, compreso il declino cognitivo. I ricercatori hanno somministrato un composto antiossidante chiamato MitoQ a topi geneticamente modificati per sviluppare l'Alzheimer. I risultati del loro studio sono stati pubblicati nel numero del 2 novembre del Journal of Neuroscience.

L'autore dello studio, James Franklin, professore associato di scienze farmaceutiche e biomediche, ha studiato la morte delle cellule neuronali e lo stress ossidativo all'UGA dal 2004. "Il cervello consuma il 20 per cento dell'ossigeno nel corpo, anche se corrisponde solo al 5 per cento del suo volume, quindi è particolarmente suscettibile allo stress ossidativo", ha detto Franklin, coautore dello studio insieme a Meagan McManus, che ha ricevuto il PhD nel campo delle neuroscienze all'UGA nel 2010.

I ricercatori dell'UGA hanno ipotizzato che gli antiossidanti somministrati senza successo da altri ricercatori per curare l'Alzheimer non erano abbastanza concentrati nei mitocondri delle cellule. I mitocondri sono strutture all'interno delle cellule che hanno molte funzioni, tra cui la produzione di molecole ossidative che danneggiano la cellula cerebrale e ne causano la morte. "Il MitoQ si accumula selettivamente nei mitocondri", ha detto la McManus, che sta ora studiando genetica e disfunzioni mitocondriali come ricercatore post-dottorato all'Ospedale pediatrico di Philadelphia. "E' più efficace per il trattamento poichè va direttamente ai mitocondri, piuttosto che essere presente nella cellula in generale", ha detto.

Anche se non aveva precedentemente condotto una ricerca sull'Alzheimer, Franklin è stato spinto ad approvare la proposta di ricerca della McManus, fino a portare il suo laboratorio di ricerca in una direzione più clinica, in parte a causa della storia della famiglia [di lei] con la malattia. "Due dei miei nonni avevano l'Alzheimer, che si è presentato in loro molto diversamente. Mentre mio nonno spesso non riusciva a ricordare chi eravamo, era ancora lo stesso allegrone pieno di sentimento che ho sempre amato. Ma la malattia ha cambiato la mente di mia nonna in un modo diverso, trasformandola in una persona che non avevamo mai conosciuto", ha detto la McManus. "Quindi la complessità della malattia per me era molto avvincente. Volevo sapere come e perché stesse accadendo, e soprattutto, come impedire che accada ad altre persone", ha detto.

Nel loro studio, i topi ingegnerizzati a trasportare tre geni associati con l'Alzheimer di tipo familiare sono stati testati nel deficit cognitivo con il labirinto ad acqua di Morris, un test comune per la conservazione della memoria. I topi che avevano ricevuto il MitoQ con l'acqua potabile sono risultati significativamente migliori rispetto a quelli che non l'hanno avuto. Inoltre, i topi trattati sono risultati negativi allo stress ossidativo, al carico di amiloide, alla morte neuronale e alla perdita sinaptica associata all'Alzheimer.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Università della Georgia

Pubblicato in e! ScienceNews il 14 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)