Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un'infezione virale può innescare una malattia neurodegenerativa progressiva

Degli scienziati riferiscono su Nature che una variante genica specifica che colpisce i mitocondri disturba le risposte di difesa antivirale cellulare. Le scoperte implicano che le infezioni virali possono innescare e modificare i sintomi delle malattie neurologiche nei soggetti portatori di sensibilità genetica.

 

Mutazione dell'era dei Vichinghi altera la difesa virale

Perché una malattia si manifesti a una certa età, e che tipo di fattori scatenanti possono essere coinvolti, sono ancora domande aperte. Dati recenti indicano che i mitocondri, i centri di energia e di metabolismo dei nutrienti della cellula, hanno ruoli importanti nella protezione delle cellule da stress sia interni che esterni. È importante sottolineare che è stato riconosciuto un nuovo ruolo dei mitocondri nel rafforzare il sistema immunitario, ma la rilevanza di queste funzioni per le malattie umane non era ancora chiara.


Questo studio mostra che le funzioni mitocondriali carenti nella difesa immunitaria sono collegate alla manifestazione delle malattie cerebrali e talvolta anche alla disfunzione epatica. Un team multidisciplinare guidato dalla prof.ssa Anu Suomalainen ha scoperto che una variante genetica che colpisce la funzione dell'enzima mitocondriale, la POLG, ritarda il rilevamento dell'infezione virale, portando a una reazione infiammatoria grave che danneggia il cervello e il fegato.


La variante POLG proviene da un singolo individuo risalente al tempo dei vichinghi e si è diffusa alle popolazioni di origine europea. Soprattutto i paesi dell'Europa del Nord mostrano alte frequenze di portatori: una persona ogni cento in Finlandia e Norvegia. Se un soggetto eredita la variante POLG da entrambi i genitori, si manifesta una malattia neurologica, la MIRAS (sindrome da atassia recessiva mitocondriale). Però, l'età di insorgenza e la manifestazione della MIRAS sono altamente variabili, sollevando la questione se la malattia sia innescata da ulteriori fattori.


Usando diversi sistemi modello, il team mostra che la variante POLG porta a un'attivazione immunitaria iniziale indebolita in risposta all'infezione virale, seguita da un'infiammazione ritardata e iperattiva che danneggia il cervello e il fegato. Gli scienziati suggeriscono che questo meccanismo spiega perché alcuni pazienti con MIRAS manifestano epilessia grave in adolescenza, mentre alcuni altri con lo stesso patrimonio genetico mostrano anni o addirittura decenni dopo, segni di malattia, come difetti di coordinazione motoria o Parkinson.


"I nostri risultati indicano che fattori esterni, come le infezioni virali, possono modificare la manifestazione e l'età di insorgenza delle malattie neurologiche", commenta la scienziata post-dottorato Yilin Kang, prima autrice. “L'identificazione di fattori di suscettibilità e dei meccanismi di innesco sono obiettivi preziosi per lo sviluppo di nuove terapie. I risultati attuali indicano l'importanza delle nuove funzioni mitocondriali nel mantenimento della salute del cervello”.

 

 

 


Fonte: University of Helsinki (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Kang, [+17], A Suomalainen. Ancestral allele of DNA polymerase gamma modifies antiviral tolerance. Nature, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)