Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattare la perdita di udito potrebbe essere cruciale per prevenire la demenza

Studi recenti suggeriscono che la correzione della perdita di udito potrebbe essere un approccio promettente per ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza. La perdita di udito può influire profondamente sulla qualità della vita di una persona, che include la salute fisica, cognitiva e mentale.


Con circa 48 milioni di americani e oltre 1,5 miliardi di persone a livello globale affetti da una qualche forma di perdita di udito, questa potrebbe essere una strategia preventiva chiave nella lotta globale contro l'epidemia di demenza.


Una revisione sistematica di 25 studi osservazionali e sei esperimenti, pubblicata su Lancet di maggio 2023, ha scoperto che il trattamento della perdita di udito con apparecchi acustici o impianti cocleari può ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza nelle persone con perdita di udito.


La revisione ha rivelato che le persone che hanno usato gli apparecchi acustici avevano un rischio inferiore del 19% di declino cognitivo e un rischio inferiore del 17% di demenza rispetto a quelli senza cure. Inoltre, degli esperimenti a breve termine hanno mostrato un leggero miglioramento cognitivo in coloro che hanno ricevuto apparecchi acustici.

 

La perdita di udito non trattata potrebbe aumentare il rischio di demenza

Nuove analisi dei dati della UK Biobank hanno dimostrato che la perdita di udito auto-segnalata era associata ad un aumento del rischio di demenza. Tuttavia, il rischio non è stato osservato in coloro che hanno usato gli apparecchi acustici, indicando che la perdita di udito non trattata potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la demenza.


La perdita di udito è spesso sottovalutata e sottostimata. Molte persone con perdita di udito ritengono che sia solo parte del normale invecchiamento e potrebbero non essere a conoscenza del suo impatto sulla salute generale.


Inoltre, l'accesso agli apparecchi acustici può essere difficoltoso a causa dei costi o della possibilità di avere esami audiologici regolari, rendendo difficile per alcune persone ricevere il trattamento di cui hanno bisogno.


La perdita di udito è stata anche associata a un maggior rischio di sviluppare disturbi della salute mentale come l'ansia e la depressione. Uno studio ha dimostrato che gli anziani con sordità avevano il 47% in più di probabilità di sperimentare sintomi di depressione. Per coloro che hanno già problemi di salute mentale, la perdita di udito può peggiorare il problema.

 

Elaborare i suoni che sentiamo aiuta il cervello a rimanere attivo

Affrontare la perdita di udito può essere conveniente e un risparmio dei costi per prevenire la demenza e migliorare gli esiti dei pazienti. Il trattamento della perdita di udito può anche supportare la resilienza cerebrale piuttosto che ridurre le forme specifiche di neuropatologia.


Il compito di elaborare i suoni che sentiamo aiuta il nostro cervello a rimanere attivo. Quando perdi un po' del tuo udito, o tutto, la parte del tuo cervello che svolge questo compito può atrofizzarsi, causando un declino cognitivo.


In uno studio del 2013, i ricercatori della Johns Hopkins hanno scoperto che il calo delle capacità di pensiero è avvenuta più velocemente in un periodo di 6 anni tra le persone con perdita di udito rispetto a quelle con udito intatto. I ricercatori hanno stimato che a un anziano con problemi di udito bastano poco meno di 8 anni, in media, per sviluppare un deterioramento cognitivo rispetto agli 11 anni per quelli con udito normale.


Il trattamento della perdita di udito potrebbe essere un fattore nella prevenzione della demenza, del declino cognitivo e di altre condizioni di salute mentale. È quindi utile migliorare la salute dell'udito e rendere gli apparecchi acustici più accessibili ai pazienti.


L'approvazione recente da parte della Food and Drug Administration degli apparecchi acustici da banco è un passo positivo verso l'accessibilità negli Stati Uniti, rimuovendo le barriere e i costi associati ai continui esami audiologici. Gli apparecchi acustici da banco sono auto-regolabili, in genere attraverso programmi online.


Prima dell'approvazione della FDA, cinque società multinazionali controllavano oltre il 90% del mercato globale degli apparecchi acustici. Il passaggio a un mercato regolamentato ma diretto al consumatore e al dettaglio porterà anche più convenienza e innovazione.

 

 

 


Fonte: William A. Haseltine PhD, pioniere degli studi su cancro, HIV/AIDS e genomica, presidente e docente di Access Health International.

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.