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Individuata una nuova possibilità di fermare la progressione della demenza?

Una ricerca condotta all'Università di Helsinki è riuscita a mostrare che un cosiddetto inibitore PREP può bloccare l'accumulo di una proteina dannosa che causa disturbi della memoria.

tau phosphorylation leading to neuronal death

Un accumulo di proteine simile al Parkinson si può osservare anche nel morbo di Alzheimer (MA) e in altre demenze, in cui l'amiloide-beta forma placche all'esterno dei neuroni e la tau forma aggregati al loro interno, chiamati grovigli neurofibrillari.


Attualmente si ritiene che sia la formazione di aggregati tau a portare infine alla morte dei neuroni, e l'accumulo di tau si correla bene con i sintomi clinici. La tau è particolarmente importante per le demenze chiamate tauopatie, che includono ad esempio la demenza frontotemporale.


In uno studio appena pubblicato, il gruppo del prof. Timo Myöhänen delle Università di Helsinki e della Finlandia Orientale ha mostrato che un inibitore PREP riduce l'accumulo di tau e la sua tossicità anche nei modelli cellulari, compresi i neuroni derivati da pazienti con demenza frontotemporale.


Dopo i risultati promettenti sulle cellule, il trattamento con inibitore PREP è stato testato anche in topi modello di demenza frontotemporale. Per seguire la situazione clinica, è stato avviato il trattamento di un mese con l'inibitore PREP al momento della compromissione della memoria.


Dopo il trattamento, i topi di controllo (non trattati) andavano male in un test di memoria, mentre i topi trattati con l'inibitore PREP avevano normali capacità cognitive. Il prof. Timo Myöhänen afferma:

"La nostra scoperta più importante è che il trattamento con inibitore PREP ha ridotto l'accumulo di tau nelle aree cerebrali legate alla cognizione e alla memoria, portando anche a una riduzione dei marcatori di stress ossidativo che sono comuni nelle malattie neurodegenerative.

“I risultati dei test di memoria dopo il trattamento con inibitore PREP erano sorprendentemente buoni, poiché i trattamenti in studi simili vengono generalmente iniziati prima dei sintomi, non dopo l'insorgenza dei sintomi. Ciò giustifica uno sviluppo ulteriore di farmaci per puntare il PREP e attualmente stiamo cercando investitori o collaboratori per questo”.

 

 

 


Fonte: University of Helsinki (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: TS Eteläinen, ...[+17], TT Myöhänen. A prolyl oligopeptidase inhibitor reduces tau pathology in cellular models and in mice with tauopathy. Science Translational Medicine,12 Apr 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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