Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alla ricerca dei primi segni della LATE

La LATE imita l'Alzheimer, ma è una malattia diversa e molto difficile da distinguere; nuove scoperte suggeriscono un possibile indizio.

LATE

L'encefalopatia TDP-43 legata all'età a predominanza limbica (LATE, Limbic-predominant Age-related TDP-43 Encephalopathy) è una forma di demenza riconosciuta di recente, che influenza la memoria, il pensiero e le capacità sociali. Imita il morbo di Alzheimer (MA) e talvolta coesiste con esso, ma la LATE è una condizione diversa, con suoi rischi e cause.


In un nuovo studio, pubblicato il 15 dicembre 2022 su Alzheimer's & Dementia, i ricercatori dell'Università della California di San Diego, con colleghi altrove, forniscono nuove informazioni sulla patologia della LATE, che potrebbero aiutare a portare allo sviluppo di agenti diagnostici per la malattia che è attualmente poco compresa e molto difficile da identificare nei pazienti viventi.


In particolare, i ricercatori, guidati dall'autore senior Robert Rissman PhD, professore di neuroscienze della UC San Diego, hanno trovato nel plasma livelli significativamente elevati di TDP-43, una proteina legante il DNA già associata ad altre malattie neurodegenerative come la degenerazione lobare frontotemporale, la sclerosi laterale amiotrofica e il MA, sebbene l'ultima sia di solito più caratterizzata dall'accumulo di altre due proteine: amiloide-beta e tau.


Lo studio ha analizzato i livelli di TDP-43 estratta dagli esosomi secreti nel flusso sanguigno di vari tipi di cellule, inclusi i neuroni e le cellule gliali. Gli esosomi sono vescicole o sacche extracellulari che trasportano DNA, RNA e proteine all'interno della cellula fino al loro rilascio. I ricercatori hanno analizzato il cervello di 64 pazienti post-mortem, 22 con LATE confermata dall'autopsia e 42 morti senza indicazione di LATE.


L'effetto è stato rilevato solo negli esosomi derivati dagli astrociti, non in quelli neuronali o microgliali. Gli astrociti sono un sottotipo di cellule gliali con molte funzioni essenziali nel sistema nervoso centrale, dalla regolazione del flusso sanguigno alla fornitura dei mattoni di costruzione dei neurotrasmettitori. Sono cinque volte il numero di neuroni.


Il trattamento efficace di qualsiasi malattia neurologica dipende notevolmente dalla precocità della diagnosi. Al momento, tuttavia, la LATE può essere diagnosticata solo dopo la morte, ed è spesso confusa dal fatto che i pazienti in vita possono avere sia LATE che MA. La scoperta che concentrazioni plasmatiche maggiori di TDP-43 potrebbero essere un indicatore che rivela la LATE è incoraggiante, ha affermato Rissman.

"La ricerca sull'utilità dei biomarcatori nel sangue sta accelerando, il che può offrire diagnosi precedenti di queste condizioni difficili senza ricorrere agli attuali metodi, che sono costosi, invasivi e richiedono tempo.

“Le concentrazioni plasmatiche di TDP-43 sono state osservate in altre condizioni neurologiche, ma le loro correlazioni con la disfunzione cognitiva e con la progressione della malattia non sono ancora ben assodate. Sono necessarie molte più ricerche e indagini".


Rissman ha aggiunto che i risultati potrebbero portare non solo a diagnosi precedenti di demenza, ma a una loro migliore precisione. “Penso che uno dei problemi degli studi sul MA falliti finora sia la presenza anche di pazienti con LATE. Naturalmente, questi ultimi non potevano rispondere al trattamento perché non hanno il MA".

 

Altre info sulla LATE qui.

 

 

 


Fonte: Scott LaFee in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: CN Winston, ...[+5], RA Rissman. Evaluation of blood‐based, extracellular vesicles as biomarkers for aging‐related TDP‐43 pathology. Alzheimer's & Dementia, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)