Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è un legame tra grinta e funzione cognitiva?

Una nuova analisi del tratto di personalità 'grinta' ha scoperto che le persone che avevano livelli più elevati di grinta avevano anche schemi diversi di prestazioni cognitive, ma non necessariamente prestazioni cognitive migliori. Nuria Aguerre dell'Università di Granada/Spagna e colleghi, presentano questi risultati su PLoS One.

Una persona con grinta è una persona che mostra una notevole perseveranza nel perseguire obiettivi a lungo termine, anche di fronte alle battute d'arresto. I ricercatori in genere la misurano con uno strumento di valutazione chiamato Grit Scale (scala di grinta).


Mentre studi precedenti hanno suggerito un potenziale legame tra grinta e alcuni aspetti del funzionamento cognitivo, nessuno studio ha esaminato direttamente questa relazione. Per approfondirla, Aguerre e colleghi hanno chiesto a 134 partecipanti allo studio di completare dei questionari, compresa la scala di grinta, per valutare le loro personalità in base a tre tratti: grinta, impulsività e consapevolezza.


I partecipanti hanno anche eseguito 4 attività sperimentali al computer per misurare diversi aspetti della capacità cognitiva, come flessibilità, inibizione e capacità di sostituire gli elementi irrilevanti nella memoria di lavoro (che contiene informazioni temporanee) con oggetti più recenti e pertinenti e la tendenza in modalità di controllo.


L'analisi statistica del questionario e dei dati sperimentali ha rivelato che, contrariamente alle previsioni dei ricercatori, le persone con punteggi più elevati di grinta non hanno necessariamente ottenuto un punteggio più elevato sulle capacità cognitive complessive. Tuttavia, in linea con la ricerca precedente, la grinta era legata statisticamente ai tratti della personalità di impulsività bassa e consapevolezza alta, che sono entrambi legati all'autoregolazione.


Tuttavia, sebbene in misura statistica minore, i partecipanti con molta grinta hanno mostrato schemi diversi di prestazioni cognitive. I ricercatori hanno caratterizzato questo profilo cognitivo come l'esibizione di un controllo cauto: una capacità maggiore di prestare attenzione a tutte le informazioni disponibili e rimanere sensibili alle informazioni contrastanti nel momento presente, basandosi meno sulle informazioni precedenti.


Nel complesso, questi risultati suggeriscono che diversi modelli di capacità cognitiva - non necessariamente capacità migliori - possono essere alla base della grinta. Ciò è in linea con le idee precedentemente proposte da altri ricercatori.


Gli autori definiscono questo studio come esplorativo e suggeriscono che si eseguano altre ricerche di approfondimento, come includere una misura più completa della grinta e considerare anche l'abilità cognitiva chiamata intelligenza fluida.


Gli autori aggiungono:

"Per raggiungere la cima della montagna non hai bisogno di grandi funzioni esecutive. Dovresti invece essere consapevole dell'ambiente".

 

 

 


Fonte: PLOS via ScicenceDaily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nuria Aguerre, CJ Gómez-Ariza, Teresa Bajo. The relative role of executive control and personality traits in grit. PLOS ONE, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)