Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Abitudini sane di vita possono migliorare la longevità e prevenire l'Alzheimer

Le abitudini quotidiane che fungono da spina dorsale di uno stile di vita sano possono mantenere il tuo cervello acuto e aiutarti a vivere più a lungo, secondo le nuove ricerche degli esperti di invecchiamento della Rush University.


Uno studio pubblicato di recente sul British Medical Journal ha scoperto che gli over-65 che avevano uno stile di vita sano vivevano più a lungo - 3,1 anni in più per le donne e 5,7 anni in più per gli uomini - rispetto ai loro coetanei che non avevano lo stesso stile di vita sano e hanno anche vissuto una parte maggiore degli anni residui senza il morbo di Alzheimer (MA).

 

Cosa costituisce uno stile di vita sano?

Nello studio, i partecipanti hanno avuto un punteggio di vita elevato se riferivano almeno 4 di queste 5 abitudini, che i ricercatori hanno chiamato 'fattori sani':


"Abbiamo valutato questi fattori di stile di vita in combinazione perché possono avere effetti sinergici sul rischio di demenza", afferma Klodian Dhana MD/PhD, professore associato del Rush Institute for Healthy Aging e del Dipartimento di Medicina Interna al Medical Center della Rush University. "In precedenza, i ricercatori hanno dimostrato che la dieta MIND, che fa parte del punteggio dello stile di vita, è associata a un declino cognitivo più lento e a un rischio inferiore di demenza".


La dieta MIND predilige i grassi sani e le piante rispetto agli alimenti a base animale e altamente trasformati.

 

Eccellenza nella ricerca sull'invecchiamento

Quest'ultimo studio si basa sulla ricerca in corso alla Rush, che dimostra che i fattori dello stile di vita possono potenzialmente ridurre fino al 60% il rischio di MA e di demenza, afferma Kumar Rajan PhD, professore di epidemiologia e direttore del Rush Institute for Healthy Aging.


Il programma di ricerca è focalizzato sull'epidemiologia del MA e delle demenze correlate, e attinge da uno studio longitudinale di oltre 10.000 residenti di Chicago chiamato Chicago Health and Aging Project (CHAP).


"Il CHAP è uno studio birazziale basato sulla popolazione con oltre il 60% di afroamericani e circa 20 anni di follow-up, eseguito in quattro comunità urbane di Chicago"
, spiega Rajan.


I ricercatori stanno cercando di capire i fattori epidemiologici, focalizzati sui processi biologici, sui biomarcatori di sangue e sulle neuroscansioni, e i fattori di rischio (compresi i determinanti psicologici e sociali) che contribuiscono allo sviluppo della demenza, aggiunge.

 

Studiare un fattore genetico del MA

In uno studio precedente pubblicato su Alzheimer’s and Dementia, i ricercatori della Rush si erano concentrati sulle differenze di razza e hanno studiato il ruolo protettivo di uno stile di vita sano negli afroamericani e negli americani di origine europea. Hanno anche monitorato l'allele E4 dell'apolipoproteina (ApoE4), un fattore di rischio per il MA. "Gli afroamericani hanno maggiori probabilità degli americani europei di essere portatori dell'allele ApoE4", afferma Dhana.


Negli afroamericani e negli europei, i ricercatori hanno scoperto che le persone che hanno riferito uno stile di vita più sano (nel senso che avevano almeno 4 fattori sani, come dieta di alta qualità, esercizio fisico regolare, niente fumo e alcol solo leggero o moderato) avevano un tasso più lento di declino cognitivo rispetto agli individui che hanno riferito solo uno fattore sano o nessuno. Questo era vero nelle persone con e senza il fattore di rischio genetico ApoE4, afferma Dhana.


La ricerca, finanziata dal National Institute on Aging, fornisce ulteriori prove del fatto che i fattori di stile di vita modificabili potrebbero potenzialmente ridurre il rischio di MA e demenza, afferma Rajan.


In futuro, i ricercatori della Rush cercheranno di scoprire se alcuni stili di vita potrebbero proteggere meglio di altri le persone con un rischio genetico più elevato di demenza.

 

 

 


Fonte: Laura Hegwer in Rush University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Klodian Dhana, ...[+10], Kumar B Rajan. Healthy lifestyle and life expectancy with and without Alzheimer’s dementia: population based cohort study. BMJ, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.