Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Onde cerebrali nel sonno possono aiutare a diagnosticare la demenza

human brainwaves chart

Alcuni modelli di onda cerebrale presenti nel sonno possono essere valutati dai medici nella diagnosi della demenza e di altre condizioni relative alla memoria, al linguaggio e al pensiero. Un nuovo studio pubblicato su Sleep, guidato da investigatori del Massachusetts General Hospital (MGH) e del Beth Israel Deacones Medical Center (BIDMC), potrebbe aiutare a migliorare metodi automatizzati per rilevare questi modelli di onda cerebrale o fusi/picchi del sonno, e per correlarli alla funzione cognitiva.


I fusi o picchi del sonno sono scoppi di attività cerebrale che si verificano durante il sonno non-REM e possono essere valutati attraverso un elettroencefalogramma (EEG), che prevede il posizionamento non invasivo di elettrodi sul cuoio capelluto. I fusi sono considerati una 'impronta digitale' che varia tra gli individui, sono altamente ereditabili e tendono ad essere coerenti da notte a notte.


La prima coautrice Noor Adra, coordinatrice di ricerca clinica del MGH, dice:

"Con il crescere dell'onere delle malattie neurodegenerative, c'è la necessità pressante di un biomarcatore sensibile della cognizione. Ciò ha portato a un'ondata di ricerca che esamina i fusi del sonno, uno schema oscillatorio dell'attività cerebrale osservato durante il sonno, e il loro ruolo in varie condizioni neuropsichiatriche e nelle prestazioni cognitive".


Sebbene i fusi del sonno e le altre caratteristiche del cervello rappresentino promettenti indicatori elettrofisiologici potenziali delle malattie neurodegenerative e psichiatriche, il rilevamento e la valutazione dei fusi del sonno non è semplice. Secondo il primo coautore Haoqi Sun PhD, investigatore del Dipartimento di Neurologia al MGH:

"Sappiamo già che nel cervello questi eventi transitori ad alta frequenza nel sonno sono strettamente collegati alla cognizione, in particolare all'apprendimento e alla memoria. Ma quando provi a rilevare i fusi tra più di 100 registrazioni del sonno, le cose diventano meno chiare, come qual è la soglia migliore, qual è la durata minima migliore, ecc.".


I fusi del sonno sono generalmente analizzati attraverso l'ispezione visiva dell'EEG, ma i metodi automatici possono offrire risultati più coerenti. Però non esiste ancora alcun consenso per i parametri di tali metodi automatici. Per affrontare questi problemi, gli investigatori hanno progettato esperimenti relativi al sonno coinvolgendo 167 adulti, per caratterizzare come le impostazioni dei parametri di rilevamento dei fusi influenzano l'associazione tra le caratteristiche del fuso e la cognizione, e identificare i parametri che si correlano meglio con le prestazioni cognitive.


La squadra ha anche scoperto che i fusi del sonno erano legati con più forza a ciò che è noto come intelligenza fluida, che si basa sul pensiero astratto e sulle capacità di risolvere i problemi, e diminuisce durante le prime fasi della demenza.


"Pertanto, le nostre scoperte supportano i fusi del sonno come biomarcatore della cognizione fluida basato sul sonno", afferma la Adra. "Ottimizzando il rilevamento di questo biomarcatore di cognizione basato sul sonno, speriamo di guidare gli studi futuri che esaminano la sensibilità di questo biomarcatore nelle popolazioni neurodegenerative".


Il coautore senior M. Brandon Westover MD/PhD, investigatore nel dipartimento di neurologia del MGH e direttore di scienza dei dati al MGCance Center for Brain Health, aggiunge:

"I fusi del sonno sono uno tra le molte importanti caratteristiche misurabili dell'attività cerebrale durante il sonno, che forniscono una finestra nello stato attuale di salute del cervello e sul rischio degli individui di sviluppare malattie cerebrali o declino cognitivo.

"Ora che capiamo meglio come misurare i fusi del sonno, possiamo aggiungerli a un crescente arsenale di indicatori di salute del cervello che possono essere misurati durante il sonno. Questi indicatori saranno strumenti essenziali nella ricerca per sviluppare trattamenti che possono preservare e migliorare la salute del cervello".

 

 

 


Fonte: Massachusetts General Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Noor Adra, Haoqi Sun, Wolfgang Ganglberger, Elissa Ye, Lisa Dümmer, Ryan Tesh, Mike Westmeijer, Madalena Da Silva Cardoso, Erin Kitchener, An Ouyang, Joel Salinas, Jonathan Rosand, Sydney Cash, Robert Thomas, M Brandon Westover. Optimal Spindle Detection Parameters for Predicting Cognitive Performance. Sleep, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)