Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


È l'energia la chiave dell'Alzheimer?

Un team di ricercatori dell'Università di Adelaide ha trovato un legame tra il modo in cui le cellule producono energia per le funzioni cerebrali e i geni mutati presenti nel morbo di Alzheimer.

powerlines MAIN 590x590

La scoperta, pubblicata su Disease Models and Mechanisms, suggerisce un esame ulteriore del collegamento, come guida fondamentale e precoce del morbo di Alzheimer (MA) negli esseri umani.


Nello studio, i ricercatori hanno analizzato il cervello di esemplari giovani adulti di pesce zebra con mutazioni geniche associate al MA ad insorgenza precoce. Per lo studio sono stati scelti pesci zebra perché producono famiglie molto grandi, il che rende più facile rilevare effetti sottili.


Il team ha usato una tecnologia genica di avanguardia e l'analisi matematica per confrontare l'attività genica e rilevare sottili differenze tra i pesci normali e quelli con le mutazioni.


Anche se i ricercatori hanno trovato che diverse mutazioni in diversi geni hanno molti effetti diversi sulla funzione delle cellule cerebrali, hanno anche trovato che le mutazioni del MA influenzano una funzione cellulare molto importante in comune: l'uso dell'ossigeno all'interno delle cellule per produrre energia.


La prima autrice dott.ssa Karissa Barthelson del laboratorio di genetica del MA all'Università di Adelaide ha dichiarato:

"Questo è molto interessante perché sappiamo che quando si sviluppa il MA, il cervello delle persone diventa gravemente carente nella produzione di energia.

"Quando abbiamo realizzato questo legame comune abbiamo portato la nostra ricerca un passo più avanti e abbiamo riesaminato i dati di un altro gruppo di ricerca che aveva studiato un importante gene del MA nei topi.

"Abbiamo potuto vedere un effetto simile, e questo rafforza la nostra fiducia che abbiamo trovato una guida fondamentale e precoce del MA negli esseri umani".


Il cervello è costituito da molti tipi diversi di cellule che hanno modi complicati per produrre e condividere l'energia. Il gruppo di ricerca di Adelaide ora vuole esaminare come le mutazioni del MA influenzano quei tipi diversi di cellule.


I ricercatori dicono che i costi della malattia per la società sono enormi, non solo per prendersi cura di coloro che non possono prendersi cura di se stessi, ma anche nelle relazioni perse con i propri cari con il dissolversi di ricordi e cognizione.


"La produzione di energia è l'attività cellulare fondamentalmente più importante che supporta tutte le altre funzioni, in particolare negli organi altamente attivi come il cervello", ha detto la dott.ssa Barthelson. "Se potessimo capire in dettaglio ciò che sta andando storto nell'uso dell'ossigeno e nella produzione di energia, potremmo intravedere dei modi per fermare la malattia prima che inizi, e questo darebbe enormi benefici alla nostra popolazione che invecchia".

 

 

 


Fonte: Kelly Brown in University of Adelaide (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Karissa Barthelson, Morgan Newman, Michael Lardelli. Brain transcriptomes of zebrafish and mouse Alzheimer's disease knock-in models imply early disrupted energy metabolism. Disease Models & Mechanisms, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.