Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studi di test diagnostici: non tutti sono eseguiti correttamente

La valutazione degli studi diagnostici è spesso difficile per le malattie che non sono definite da un test specifico. E' essenziale valutare l'accuratezza dei test diagnostici perché essi possono essere usati per definire chi è considerato ammalato e deve ricevere il trattamento adeguato.


Tuttavia, la misurazione dell'accuratezza di un test diagnostico richiede uno standard preciso di riferimento (gold standard), che definisce quali pazienti hanno veramente, e quali non hanno, la malattia. Gli studi di malattie non definite da un test specifico spesso si basano su gruppi di esperti per stabilire tale standard.


In una revisione e analisi sistematica della letteratura diagnostica che usa gruppi di esperti per definire il gold standard per una data malattia, Loes Bertens e colleghi del Medical Center della University Utrecht, hanno determinato come sono stati usati i gruppi di esperti in questo tipo di studi e come é stato descritto il loro processo e valutata l'affidabilità.


Gli autori hanno esaminato 81 studi diagnostici pubblicati fino al 31 maggio 2012, compresi gli studi di test diagnostici per disturbi psichiatrici (30 su 81 studi, 37%, la metà dei quali relativi alla demenza), malattie cardiovascolari (17 studi, 21%), e disturbi respiratori (10 studi, 12%). Essi hanno scoperto che quanto riportato era spesso incompleto, e l'83% degli studi manca di alcune importanti informazioni sul gruppo di esperti.


Nel 75% degli studi il gruppo consisteva di tre, o meno, membri, ed ai componenti del gruppo sono stati nascosti i risultati del test, valutati solo nel 31% degli studi. Questa schermatura è importante perché conoscere il testo dell'elenco dei risultati potrebbe influenzare il gruppo nel decidere se il paziente ha la malattia. La riproducibilità del processo di decisione è stata valutata solo dal 21% degli studi.


Gli autori affermano che "un reporting completo ed accurato è un prerequisito per giudicare le potenziali devianze in uno studio e per permettere ai lettori di applicare gli stessi metodi di studio. In totale, solo 14 (17%) documenti riportano i dati completi su questioni chiave come il modo di costituire il gruppo, le informazioni date al gruppo e il processo decisionale esatto per determinare la diagnosi finale".


Hanno anche scoperto che, nonostante la pubblicazione di linee guida, la completezza dei rapporti non è migliorata nel corso del tempo, forse perché tali linee guida non includono i criteri specifici per le diagnosi del gruppo di esperti. Gli autori fanno una serie di raccomandazioni per migliorare la comunicazione delle diagnosi dei gruppi di esperti.


E concludono: "La nostra revisione ha rivelato una grande variabilità nei metodi applicati e le principali carenze nel riportare le caratteristiche principali del processo di diagnosi del gruppo ... I risultati della nostra revisione possono servire come punto di partenza per lo sviluppo di linee guida ufficiali sulla metodologia e la reportistica delle diagnosi dei gruppi".

 

 

 

 

 


Fonte: Public Library of Science.

Riferimenti: Bertens LCM, Broekhuizen BDL, Naaktgeboren CA, Rutten FH, Hoes AW, et al. Use of Expert Panels to Define the Reference Standard in Diagnostic Research: A Systematic Review of Published Methods and Reporting. PLoS Med, 2013 DOI: 10.1371/journal.pmed.1001531

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.