Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quando mettere un freno al guidatore che ha la demenza

Cara Helen,

i coniugi di due mie amiche hanno l'Alzheimer. Purtroppo, continuano a guidare nonostante le ammaccature nelle loro auto, e periodicamente si perdono. Le mie amiche non stanno facendo nulla e aspettano che i loro medici si assumano la responsabilità. Non è stato fatto niente. Per me è una responsabilità morale tenere i nostri cari sicuri, fuori da incidenti e situazioni che possono causare danno ad altri. Ne posso parlare con le mie amiche o devo continuare a mordermi la lingua? - E.F.

 

Cara E.F.,

Io voto per parlarne con le tue due amiche proprio per le ragioni che hai citato. Guidare è una licenza per la libertà e la fiducia in sé, facendone un argomento sensibile.


Quand'è il momento giusto per appendere le chiavi? Questo dipende dallo stadio della malattia.


Secondo la Family Caregiver Alliance, gli individui nelle prime fasi della demenza (l'Alzheimer è la più comune) possono avere le competenze necessarie per guidare. La cattiva notizia è che, poiché la maggior parte delle demenze è progressiva, le competenze necessarie come l'orientamento visuo-spaziale e le funzioni cognitive peggiorano con la progressione della malattia.


Per guidare in modo sicuro, si dovrebbero avere le seguenti competenze e abilità:

  • tempo di reazione rapido, che può essere necessario per fermarsi quando dei bambini inseguono la loro palla attraversando la strada o l'auto davanti si ferma;
  • capacità di dividere l'attenzione quando arriva un veicolo di servizio con una sirena e, allo stesso tempo, i pedoni attraversano la strada;
  • esercitare il buon giudizio per quanto riguarda se e come superare una macchina o entrare in autostrada da una rampa;
  • capire e ricordare le regole della strada; esempi sono ricordare il limite di velocità, fermarsi alle strisce pedonali e sapere quando fermarsi a un semaforo;
  • trovare la propria destinazione, in particolare sulle strade familiari;
  • avere un'adeguata vista e udito.


Ci sono segnali di pericolo. Stai in allerta se l'individuo riceve multe per eccesso di velocità o di lentezza, non riesce a fermarsi o fa inversioni improprie, fa incidenti che includono piegare il parafango, o mancarli di poco, si perde o i suoi passeggeri si sentono a disagio o in pericolo.


Secondo la motorizzazione della California, i medici sono tenuti per legge a segnalare le malattie caratterizzate da calo di consapevolezza, così come l'Alzheimer e i disturbi correlati. Tuttavia, i medici possono non avere tutte le informazioni per valutare la situazione. Vedono i loro pazienti per troppo poco tempo e non al volante mentre guidano, spesso devono fare affidamento sulle informazioni della famiglia, che possono non essere accurate.


Altri medici possono essere riluttanti a prendere la decisione per evitare di rovinare il rapporto medico-paziente e, probabilmente, far arrabbiare il paziente che può non tornare da loro.


Alcuni individui con Alzheimer sono sollevati quando altri li incoraggiano a smettere di guidare, sentono sollievo dalla confusione e mancanza di fiducia. Se possibile, è utile coinvolgere l'individuo nelle discussioni e nelle decisioni che alla fine portano ad una migliore situazione. Eppure, anche con questa consapevolezza e partecipazione, le persone spesso avvertono un senso di perdita.


In situazioni estreme, l'Alzheimer's Association suggerisce di chiedere a un agente di polizia di intervenire e magari emettere una citazione. Un altro suggerimento è quello di chiedere a un medico di scrivere una prescrizione "non guidare". Se tutto il resto fallisce, si potrebbe disattivare la macchina rimuovendo la batteria o spostandola fuori dalla vista.


Uno dei modi migliori per determinare se una persona è un guidatore sicuro è chiedere una valutazione di un terapista occupazionale addestrato nel valutare i conducenti con problemi cognitivi e, in particolare, con una demenza.


[...] E.F., grazie per la tua domanda importante. Parlandone, saresti una buona amica per le tue amiche e i relativi compagni. Quindi non "morderti la lingua" e vai avanti.

 

 

 


Fonte: Helen Dennis in Whittier Daily News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.