Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza crea un'angoscia infinita ai caregiver

Se vedessi mia mamma, probabilmente non avresti il sospetto che è malata terminale di guasto al cervello. Lei può, per ora, camminare, sorridere, mangiare, parlare e fare molte delle cose che il resto di noi può fare.


Mentre all'esterno la Mamma sembra una donna media di 63 anni, all'interno lei è un essere che ha perso qualsiasi ricordo di individualità, insieme alla capacità di fare progetti, stabilire obiettivi, anche di legarsi le scarpe. Immagina non capire cosa fare nella doccia. Come sedersi su una sedia. Perchè una forchetta è una forchetta e un coltello è un coltello. Tutte queste sono situazioni con cui ho visto lottare mia madre.


Il fallimento del cervello può durare anni o decenni e, con ogni regressione comportamentale, emotiva e fisica correlata alla demenza, arriva un nuovo ciclo di dolore. La Dott.ssa Elisabeth Kubler Ross, pioniera del dolore e autrice di "On Death and Dying" [La morte e il morire], ha individuato cinque stadi del dolore per quelle famiglie che sopportano la perdita di una persona cara. Queste fasi, familiari ai più, sono: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione.


Questo processo di lutto non riguarda solo l'esperienza della morte. Passiamo spesso attraverso queste stesse fasi durante la perdita di una relazione, le difficoltà finanziarie, il divorzio o anche un lavoro. Ma la frase chiave in tutto questo è "tappe". Suggerisce una serie di emozioni pre-pianificate che dovremmo passare in un lasso di tempo socialmente accettabile.


Per quelli che hanno propri cari con demenza o Alzheimer, il dolore diventa una parte normale della vita. Dalla confusione nell'usare una forchetta, al come girarsi sul divano, provo dolore per di ogni "perdita" che sperimenta mia madre.


In principio, nelle prime fasi della progressione del guasto cerebrale, la nostra famiglia ha negato la condizione di mia madre. C'è voluto un anno per capire che non sarebbe migliorata. Una volta che abbiamo capito la realtà e la gravità della diagnosi di demenza, sono stata presa da una rabbia che non avevo mai sperimentato prima. Più di una volta, ho rotto gli utensili da cucina, ho quasi colpito mia madre e più volte ho minacciato il suicidio.


Ancora arrabbiata, la prima tappa della mia contrattazione è stata acquistare alla mamma tutti i mobili nuovi per la sua stanza della struttura di vita assistita. E' stato un tentativo di creare un senso di normalità, quello che esiste nei bisogni della mia realtà, ma non nella realtà di mia madre. Se l'avessi vestita con abiti costosi, sarebbe stata meglio. La realtà è che sarebbe stata una donna ben vestita che non riusciva per niente a capire che era ben vestita.


Assistere alla morte lenta di mia madre mi ha causato molti sintomi di depressione, soprattutto disperazione. Da quando ha avuto la diagnosi ho dormito molte volte per 18 ore continue. Mi sono data ammalata, perché fronteggiare il lavoro e il caregiving mi sembrava impossibile. So che altri familiari si sentono senza speranze, alimentando così la depressione.


Nei tre anni dopo la sua diagnosi, ho accettato il fallimento del cervello di mia madre, così come il fatto che non potrò mai riavere indietro la "vecchia" mamma. Ma qui è dove il ciclo del dolore comincia a perpetuare se stesso per i caregiver di demenza.


Il fatto che mia madre non sarà mai più la "mamma" mi fa ancora arrabbiare. Nego i cambiamenti che mi riferisce il personale che si occupa di lei. Quando mi dicono che lei preme il tasto di chiamata più di 50 volte alla notte, incolpo il personale negligente della struttura per il suo comportamento, invece della realtà che è sempre più confusa, agitata e spaventata.


Quando guardiamo le foto e lei non mi riconosce da bambina, io mercanteggio, e nego, e do la colpa ai suoi problemi di vista. Quando vomita a tavola, incolpo l'asma, non la realtà che è quella che sta dimenticando come inghiottire.


Una volta che mi rendo conto di quello che sto facendo - che sto contrattando e negando - allora arriva di nuovo la depressione e la rabbia. L'accettazione è un sogno lontano ora, dal momento che questo dolore è qui per rimanere.


Ci sono momenti buoni, comunque. La felicità di lavare i capelli della mamma e farle un lungo e delicato massaggio al cuoio capelluto è per me un grande piacere. Vederla sorseggiare un caffè caldo, e dirmi quanto è buono il sapore dal modo in cui i suoi occhi si illuminano, mi aiuta a tirare avanti. Ma il dolore è diventato uno spirito persistente, che pesa molto.


L'unico sollievo è prendere la vita nel momento e lasciare andare del tutto le aspettative che il dolore deve insorgere per fasi, e che va bene semplicemente percepire tutto mentre accade. Come adesso. Proprio adesso.

 

 

 


Fonte: Lonna Whiting in InForum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.