Ogni pomeriggio, la paziente con demenza si dirigeva verso l'uscita della casa di riposo e respingeva ogni operatore che incontrava.
Dopo aver parlato con la famiglia, il personale della casa di cura ha capito che la donna aveva accolto i suoi nipoti alla fermata dell'autobus per anni.
Anche se non riusciva a ricordare dove stava andando, sapeva che aveva qualcosa da fare alle 3 del pomeriggio, ha detto William R. Hinrichs, direttore dei programmi e dei servizi alla Alzheimer's Association of NorthEastern New York. Per affrontare il problema, la casa di cura ha posizionato la donna in modo che non potesse vedere l'orologio e la teneva occupata, o le dicevano che era Sabato. Non utilizzavano farmaci ad alta potenza per calmarla. "Una delle nostre preoccupazioni è che spesso le strutture di assistenza residenziali utilizzano gli antipsicotici come prima risposta ai problemi comportamentali", ha detto Hinrichs.
Mercoledì, Medicare ha annunciato un'iniziativa volta a ridurre l'uso di farmaci antipsicotici tra i pazienti affetti da demenza del 15 per cento entro la fine dell'anno, utilizzando tecniche come quella citata sopra. I funzionari federali hanno detto che questi farmaci sono pericolosi per i pazienti anziani affetti da demenza (raddoppiando quasi il rischio di morte) e sono abusati come modo per controllare i comportamenti difficili dei pazienti nelle case di cura.
Una inchiesta del Boston Globe dello scorso mese, ha trovato un uso pervasivo di farmaci a livello nazionale. Dal database compilato dal giornale è emerso che 15 case di cura nella Regione della Capitale utilizzano antipsicotici ad un tasso superiore rispetto alla media nazionale. In effetti vengono dati antipsicoticiogni a due pazienti su cinque con demenza nelle case di cura, anche se non hanno diagnosi di psicosi, ha detto il dottor Sherry Ling, vice capo del Center for Medicare e Medicaid Services, nel corso di una conferenza telefonica Mercoledì. Molti pazienti possono essere gestiti senza farmaci, ha detto il dottor David Gifford, vice presidente senior della American Association Health Care che rappresenta le case di cura, che ha parlato alla conferenza. "Molti clinici, medici, infermieri e familiari credono che questi farmaci siano efficaci e necessari, ma i dati suggeriscono che è il contrario", ha detto Gifford. "Hanno efficacia limitata e possono essere nocivi in alcune circostanze".
Nell'ambito dell'iniziativa "Collaborazione per migliorare l'assistenza della demenza", le case di cura avranno accesso a programmi di formazione e il loro tasso di utilizzo degli antipsicotici sarà pubblicato sul sito web di Medicare. It takes a commitment from nursing home leaders to avoid a medicate-first attitude, Hinrichs said. Ci vuole un impegno da parte dei responsabili delle case di riposo per evitare un atteggiamento medicine-subito, ha detto Hinrichs.
Hinrichs cita il caso di un paziente affetto da demenza, che si svegliava durante la notte e camminava per la struttura in cui viveva. Il personale ha saputo dalla famiglia che era un guardiano notturno. Invece di drogarlo, la casa di cura ha organizzato le cose in modo che il paziente potesse camminare assieme a un agente di sicurezza della struttura per un'ora, prendere una tazza di caffè con lui e poi tornare a letto. Dopo poche settimane, l'uomo smise di svegliarsi durante la notte. "Significa che con un po' di energia e risorse messe nella formazione del personale si può rispondere adeguatamente e mettere al primo posto l'approccio non-farmacologico", ha detto.
***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
***********************
Pubblicato da Cathleen F. Crowley in Times Union il 30 maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
| Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |













Associazione Alzheimer OdV