Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'assistenza agli anziani oggi non è come vorremmo, ma c'è un altro modo

"Bill? Perché non è a casa dal lavoro? Devo andare a cercarlo. Non è mai in ritardo: è successo qualcosa. Mi si stringe il petto e le lacrime già scendono sulle mie guance.

"Una faccia amichevole arriva in vista, sorridendo calorosamente proprio di fronte a me. Una mano mi tocca delicatamente. Andiamo insieme in cucina e ci sediamo. C'è un buon profumo.

"L'uomo al tavolo con i bambini sembra Bill, lo tocco sulla spalla. Lui sorride. È a casa dal lavoro; va bene. Vieni in cucina, dice la faccia amichevole. Ti piacerebbe aiutarmi con la cena? Ci sono patate per un purè o magari potresti preparare il tavolo?

"I bambini stanno facendo dei disegni e una ha una piccola tv in mano, e sta indicando lo schermo. "Guarda nonna", dice e mi mostra cose colorate che saltano sullo schermo. Sono a casa".


Questo è ciò che molti di noi potrebbero sperare, se, invecchiando, avessero bisogno di assistenza in una struttura. Vogliamo sentirci al sicuro, amati, prendere parte dell'ordinarietà della vita domestica.


Con un sistema di assistenza agli anziani sotto pressione estrema, il governo federale dell'Australia sta cercando migliaia di volontari per aiutare nei compiti di assistenza quotidiana, come parlare con gli ospiti, spazzolare loro i capelli e aiutarli a fare esercizio. Ciò segue l'annuncio che 1.700 dipendenti delle forze armate australiane saranno impiegati nelle case di riposo, anche se finora ne sono stati schierati meno di 200.


Maree McCabe, responsabile di Dementia Australia, la scorsa settimana ha auspicato che il bilancio federale "assicuri che tutti ricevano lo standard di assistenza che ci aspettiamo per noi stessi". In effetti, la realtà dell'assistenza agli anziani oggi è una storia diversa.

 

Una sensazione di perdita e fallimento

Ciò che crea un senso di benessere è sentire sicurezza, appartenenza, continuità, scopo, significato e realizzazioni attraverso le relazioni. Quando una persona anziana viene spostata in una struttura di assistenza alla vecchiaia, di solito è perché i suoi bisogni di salute sono troppo complessi da gestire a casa, per la famiglia o per i partner, non perché non è amata.


Le ultime cifre disponibili mostrano che circa 350.000 australiani usano le strutture di assistenza agli anziani. Vecchiaia, molteplici condizioni croniche, esigenze complesse di farmaci e di trattamento, tutte coesistono con le 'attività della vita quotidiana': vestirsi, andare in bagno, mangiare e muoversi.


Questo trasferimento può portare un senso di perdita e persino di fallimento per gli ospiti e le famiglie. Il benessere può soffrire.

 

La realtà per gli operatori dell'assistenza

L'assistenza di qualità è costruita sulle relazioni ed è incentrata sulla persona, con il tempo per conoscerla, capire la sua vita e le sue preferenze. Il tempo è un lusso non disponibile nel sistema attuale.


Il lavoro di assistenza è ridotto a compiti in linea con un approccio di catena di montaggio. Ai residenti viene raramente consentito, né sono invitati, a fare cose per se stessi o aiutare a preparare il cibo, quindi le abilità e lo scopo si perdono.


Con una lunga lista di lavori da fare, il personale non è incoraggiato a sedersi con gli ospiti, perché questo non è visto come lavoro, né vitale per il ruolo di assistenza. Un operatore di casa di riposo che abbiamo contattato nell'ambito della nostra ricerca ci ha detto:

"Siamo sempre a corto di tempo. Abbiamo troppo da fare in un tempo troppo breve. Non siamo in grado di aiutare o soddisfare i bisogni di tutti i nostri residenti".


Nonostante ciò, gli operatori delle case di riposo spesso costruiscono forti attaccamenti con gli anziani di cui si prendono cura. Come ci ha detto un operatore:

"Quando non vado a lavorare per alcuni giorni, mi mancano i miei ospiti e sento che devo tornare al lavoro presto. È una sensazione molto triste vedere un ospite nelle cure palliative in fase terminale. Peggio ancora è vedere i familiari in sofferenza per la perdita dei loro cari".


Questo senso di connessione, pathos e responsabilità tiene impegnati nel loro lavoro molti operatori delle case di riposo, nonostante le retribuzioni basse e i carichi di lavoro crescenti.

 

Modelli da cui poter imparare

L'Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene un modello di assistenza che dà ai residenti un senso di autonomia all'interno di un ambiente familiare. Il modello Household si basa su un approccio centralizzato alla cura in cui i residenti pianificano e decidono sulla loro salute, benessere e cura, per quanto sono in grado di fare. Le unità familiari sono case su piccola scala con 8-10 ospiti, con un ambiente che trovano significativo e coinvolgente.


Modelli di piccole abitazioni sono stati istituiti negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi e i ricercatori stanno mostrando il loro impatto positivo. Alcune strutture per l'assistenza agli anziani in Australia sono state modificate per introdurre questi modelli e consentire agli operatori di concentrarsi maggiormente sull'assistenza di qualità centrata sulla persona, piuttosto che solo su compiti e tempo. Ma naturalmente, sono necessari fondi per rendere possibile tutto questo.


Nonostante ognuno abbia una propria opinione sulla qualità dell'assistenza, poche persone sono preparate a lavorare nel settore. Prendersi cura dei vulnerabili nella nostra società (siano essi bambini, persone con disabilità o anziane e fragili) è lavoro tristemente sottovalutato e sottopagato.


Per valorizzarlo, le persone lo dovrebbero fare con una formazione appropriata, con il supporto e la guida degli infermieri professionali e degli operatori socio-sanitari. Non dovremmo chiedere a volontari o a soldati di farlo. Ci sarebbe una proporzione migliore personale-ospiti per dare il tempo di prendersi cura, non solo per i compiti legati a pulire, asciugare, cibare e dissetare.


Lo staff della casa di riposo nelle condizioni attuali non potrà che fallire. Ma il vero fallimento del sistema è la mancanza di fondi che impedisce di attuare le modifiche che hanno già dimostrato di funzionare meglio.

 

 

 


Fonte: Davina Porock (prof.ssa di infermieristica, direttrice Centre for Research in Aged Care), Jennifer Greve (docente aggiunta) e Pelden Chejor (ricercatore), Edith Cowan University

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)