Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché le persone con Alzheimer ripetono di continuo le domande?

Le domande ripetitive, come “Che ora è?” o "È il momento di tornare a casa?", sono comuni e le usiamo per tutta la vita. Queste domande sono integrate nel nostro file di memoria del cervello. Quindi, per una persona con il morbo di Alzheimer (MA), queste domande sono molto familiari e a farle si sente tranquilla e fiduciosa.


Tuttavia, le persone con questa malattia non riescono a ricordare se hanno fatto questa domanda una o 10 volte. A causa del processo di malattia e della perdita di memoria a breve termine, il linguaggio ripetitivo è segno distintivo della loro difficoltà di comunicare.


Per quante volte si risponda, ogni volta sembra che sia la prima per il malato di MA. Questo può esasperare il caregiver.


Quelli con MA che fanno più volte le stesse domande, possono tentare di esprimere una preoccupazione specifica. Potrebbe essere il loro modo di affrontare la frustrazione o la depressione, o un modo di chiedere aiuto perché si sentono insicuri. Inoltre, se non sanno che ora è o non capiscono che cosa significa veramente, può essere molto sconcertante per loro che non riescono più a ricordare quella informazione.


Rispondere negativamente con “Ti ho già detto che sono le 3” servirà solo a peggiorare le cose per entrambe le parti.


I fattori ambientali possono provocare un aumento di questo comportamento ripetitivo, che può insorgere in presenza di certe persone o ambienti o a determinate ore del giorno. Inoltre, la routine della persona prima della sua diagnosi può dare indizi, soprattutto se chiede costantemente di andare a casa. Potrebbe solo cercare di soddisfare un obbligo di qualche tipo.


È utile rispondere alla domanda o semplicemente deviare l'attenzione.


Cerca di prestare attenzione al motivo per cui la persona sta facendo continuamente la stessa domanda. Se, per esempio, chiede l'ora, rispondere con: “C'è qualcosa che devi fare a un'ora particolare?” Se chiede di tornare a casa, di solito questo è indice di una ricerca di comfort e sicurezza, sinonimo di casa. Può essere rassicurata parlando della sua casa, della località, ecc.


Spesso, le domande ripetitive sono un mezzo o un desiderio di conversazione, per sentirsi collegato e in relazione con gli altri. Parlare con quella persona può non solo distrarla dal comportamento ripetitivo, ma anche darle un senso di scopo e autostima.


Invece di reagire o sentirsi continuamente frustrati per la stessa domanda fatta più e più volte, prova a pensare a come quella persona si sente e rassicurala con voce calma e tatto.


È preferibile rispondere alla domanda, anche se la risposta deve essere ripetuta più volte. I caregiver possono anche provare a scrivere la risposta su una scheda che la persona con MA può guardare e leggere, poi metterla nella sua tasca per permetterle di ritrovarla. Questa pratica potrebbe alleviare parte dell'ansia per entrambe le parti.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)