Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Potere alle persone: un mondo migliore per chi ha l'Alzheimer

Kathy Broggy ha sentito urlare. Poi ha visto una folla raccolta attorno a una macchina. All'interno, una donna anziana, che aveva l'Alzheimer, aveva dimenticato come uscirne.


Ma le urla degli astanti, pur con le migliori intenzioni, non facevano che renderla più confusa. "Mi ha dato molta tristezza", dice Broggy, direttrice delle attività di una piccola azienda di assistenza agli anziani di Knoxville nel Tennessee. "Nessuno capiva le cose da fare e non fare per aiutare le persone con Alzheimer".


Una lampadina è scattata appena ha sentito parlare di comunità in Europa, dove i lavoratori della città, commercianti e altri, imparano a interagire con le persone affette da demenza in modi che forniscono aiuto e preservano la loro dignità. "Potremmo farlo qui", pensò.


Il mese scorso, Knoxville è diventata una città "amichevole con la demenza". Si sono impegnati a dare semplice formazione in tutta la città decine di rappresentanti del governo della città e della contea, grandi ospedali, la locale Associazione Alzheimer e la Fondazione Pat Summitt, avviata dall'amata allenatrice di basket femminile dell'Università di Tennessee dopo la divulgazione del suo Alzheimer ad esordio precoce nel 2011.


"Ce l'abbiamo fatta proprio con un gruppo di persone che volevano che questo accadesse", dice la Broggy.

 

La potenza di molte mani che aiutano

Il racconto della Broggy dimostra che la grande storia dell'Alzheimer oggi è in realtà l'insieme di mille piccole storie. In mancanza di una cura o addirittura di trattamenti significativi, coloro che sopportano il peso della cura stanno prendendo le cose con le proprie mani, e condividono le loro soluzioni ispirate. Alcuni raggiungono centinaia o migliaia di persone contemporaneamente. Altri migliorano una manciata di vite alla volta.


Arriva il potere del popolo. "Molti bisogni non soddisfatti ricevono risposte spontanee, per soddisfare le esigenze di inclusione, di minore stigma per la malattia e per una maggiore attenzione alla qualità della vita", dice Lisa Gwyther, direttrice della formazione all'Alzheimer's Disease Research Center della Duke University. "Le persone vogliono dare agli altri".

 

Risolvere i problemi

Molte grandi idee nascono da situazioni da incubo. Gary Joseph LeBlanc una volta ha lasciato la stanza d'ospedale di suo padre per soli 10 minuti per prendere un pò d'aria fresca. Al suo ritorno, un infermiere stava facendo domande al padre, che era lì per un intervento chirurgico, ma aveva anche l'Alzheimer, circa le prescrizioni di farmaci e scriveva le risposte sbagliate nella cartella clinica. "Il pover'uomo non poteva neppure dire se aveva preso una pillola cinque minuti prima", spiega LeBlanc, che ha realizzato in quel momento che qualcuno doveva essere con suo padre costantemente in ospedale.


Personale ignaro, rumore e una routine disturbata spesso agitano i ricoverati con demenza, ha imparato LeBlanc, mettendoli a rischio di errori, costrizioni o somministrazione di sedativi. La sua semplice idea: ricordare a ogni medico, infermiere e responsabile di reparto che un paziente ha la demenza mettendo un adesivo speciale, un angelo viola, il simbolo internazionale dell'Alzheimer, sul loro braccialetto di ammissione accanto al nome. Allo stesso tempo, formare il personale sulle basi della malattia e su come comunicare in modo più gentile ed efficace.


Dopo aver cercato di convincere per sei anni gli amministratori sul suo progetto di bracciale, l'Ospedale Regionale di Brooksville, nella contea di Hernando in Florida, dove era stato ricoverato suo padre, è diventato il primo ad adottarlo. Altri sette ospedali in quattro stati faranno lo stesso quest'anno, spiega LeBlanc. "Tutti dicono «Wow, perché non abbiamo già qualcosa di simile?»".


L'incubo di Barbara Marion Horn è iniziato con l'arrivo dell'uragano Sandy a Long Beach, dove vivevano lei e sua madre (a quel momento di 92 anni) nel 2012. Durante le evacuazioni obbligatorie che le hanno trasferite più volte in un arco di quattro settimane, l'Alzheimer di fase mite di sua madre è peggiorato molto.


"Se solo avessi saputo del trauma psicologico associato allo spostamento di una persona fragile anziana, avrei affrontato la nostra evacuazione in modo completamente diverso", dice. Ecco perché ora la Horn si è fatta promotrice di una preparazione alle calamità centrata sugli anziani, lavorando con i gruppi civici per creare materiali didattici e materiali di formazione per i rifugi e piani di risposta che includono gli anziani con demenza.

 

 

 


Fonte: Paula Spencer Scott in Parade.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.