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Molti casi di 'demenza' sono limitati cambiamenti nella memoria

Gli indirizzi politici nel Regno Unito e negli Stati Uniti, per indurre l'individuazione delle modifiche di memoria lievi negli anziani (spesso chiamate decadimento cognitivo lieve o pre-demenza) stanno portando a indagini inutili e a trattamenti potenzialmente dannosi per quella che è probabilmente una inevitabile conseguenza dell'età, avvertono degli esperti.


Le loro opinioni sono diffuse in coincidenza con l'apertura del convegno Preventing Overdiagnosis [=Prevenire l'eccesso di diagnosi] nel New Hampshire, ieri 10 Settembre, e alla campagna Too Much Medicine [=Troppa medicina] del BMJ, in cui gli esperti di tutto il mondo si riuniranno per discutere come affrontare la minaccia per la salute e lo spreco di denaro causato dalle cure inutili.


Un team di specialisti in Australia e nel Regno Unito dice che l'espansione delle diagnosi di demenza comporta che fino al 65% delle persone over 80 avranno la diagnosi di Alzheimer, e fino al 23% degli anziani non affetti da demenza saranno marcati con la demenza.


Essi sostengono che questa politica non è sostenuta da prove e ignora i rischi, i danni ed i costi per gli individui, le famiglie e la società. Essa può anche sottrarre risorse che sono assolutamente indispensabili per la cura delle persone con demenza avanzata.


La demenza è legata all'età e, con una popolazione che invecchia, si prevede che diventerà un problema enorme e costoso. Ma l'evidenza suggerisce che mentre il 5-15% delle persone con decadimento cognitivo lieve progrediscono alla demenza ogni anno, ben il 40-70% non progredisce e anzi la loro funzione cognitiva potrebbe migliorare. Gli studi dimostrano, inoltre, che gli strumenti clinici utilizzati dai medici per diagnosticare la demenza non sono precisi, e che molte persone che sviluppano la demenza non soddisfano le definizioni di decadimento cognitivo lieve prima della diagnosi.


Ma questo non ha scoraggiato i paesi a sviluppare politiche per individuare i casi di pre-demenza. Ad esempio, negli Stati Uniti, il programma di assicurazione Medicare copre una visita benessere annuale da un medico, che include un test di decadimento cognitivo. In Inghilterra, il governo ha annunciato che premierà i medici di base per la valutazione della funzione cerebrale nei pazienti più anziani - e si è impegnato ad avere "una clinica della memoria in ogni paese ed ogni città", nonostante non esista nessuna prova di benefici validi.


Ciò ha portato allo sviluppo di tecniche di scasione ed a test che sono sempre più usati nella diagnosi, nonostante l'incertezza sulla loro accuratezza, affermano gli autori. I ricercatori dicono però che fino a quando tali approcci non dimostrano di essere vantaggiosi per gli individui e la società, dovrebbero rimanere all'interno del dominio della ricerca clinica. Inoltre, non ci sono farmaci che impediscano la progressione della demenza o che siano efficaci nei pazienti con decadimento cognitivo lieve, sollevando preoccupazioni che i pazienti una volta che ricevono la diagnosi della malattia o della pre-malattia, possano voler provare terapie non testate e correre il rischio di effetti avversi.


Mettono anche in evidenza che l'invecchiamento della popolazione sta diventando un "opportunità commerciale" per lo sviluppo di screening, test di diagnosi precoce e farmaci commercializzati per mantenere la cognizione in età avanzata. Il desiderio dei politici, delle organizzazioni pro-demenza, e degli accademici e dei clinici nel settore, di elevare il profilo della demenza è comprensibile, scrivono gli autori, "ma noi rischiamo di essere coscritti in una guerra indesiderata contro la demenza".


Essi suggeriscono che la retorica politica dedicata alla prevenzione dell'onere della demenza sarebbe da spendere molto più proficuamente sugli sforzi atti a ridurre il fumo e l'obesità, data l'attuale conoscenza che collega il rischio di demenza all'obesità e al fumo, in mezza età. "Attualmente la politica sta lanciando esperimenti non testati e non controllati nelle persone più fragili della società, senza una rigorosa valutazione dei benefici e dei rischi per gli individui, le famiglie, le strutture di servizio ed i professionisti" concludono.

 

 

 

 

 


Fonte:BMJ-British Medical Journal.

Riferimento: D. G. L. Couteur, J. Doust, H. Creasey, C. Brayne. Political drive to screen for pre-dementia: not evidence based and ignores the harms of diagnosis. BMJ, 2013; 347 (sep09 21): f5125 DOI: 10.1136/bmj.f5125

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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