Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vorresti mangiare in un ristorante dove tutto il personale ha la demenza?

The restaurant that makes mistakes

Mentre inserisco il pin nel terminale per pagare il conto, noto la cameriera Sue che mi ronza intorno. Veloce come un lampo, dice: "Mi girerò dall'altra parte ma non devi preoccuparti. Comunque non ricorderò il numero".


Qualche attimo prima, aveva accuratamente inserito il costo del mio pasto, per un totale di 23 sterline, nella macchina, e con coraggio ha confessato di aver dimenticato come fare le somme: un'ammissione devastante per una ex agente di commercio di 62 anni che una volta era abituata a lavorare con i numeri.


Benvenuti al Restaurant That Makes Mistakes (ristorante che fa errori), gestito interamente da malati di demenza. La sede del nuovo esercizio, una ex stazione dei pompieri di Bristol, è stata aperta per cinque settimane a dicembre sotto l'occhio vigile del premiato chef Josh Eggleton.


Ispirato da un ristorante simile che ha aperto a Tokyo nel 2017, la versione del Regno Unito è stata creata da Channel 4 nel tentativo di cambiare il modo in cui viene vista la condizione.


Con il personale composto, tra gli altri, da un rinomato ostetrico e ginecologo, un'infermiera e un elettricista, il progetto servirà a ricordare che la malattia devastante può colpire chiunque, a qualsiasi età. E il numero di persone che convivono con questa condizione aumenta di anno in anno.


I creatori dell'iniziativa credono che ci sia bisogno di una discussione più ampia su come pensiamo alle persone che vivono e lavorano con la demenza perché, come ha detto un partecipante: "Non siamo ancora rottami".


Insieme con membri del pubblico e una miriade di celebrità, tra cui Hugh Bonneville, star di Downton Abbey e sostenitore della Alzheimer's Society, e Rachel Riley di Countdown, sono stato abbastanza fortunato da essere invitato a vedere cosa fosse questo esperimento sociale, straordinario e unico. E lungi dall'essere un'esperienza sdolcinata, ho trovato una stanza piena di allegria e ho incontrato un numero di individui affascinanti con il gusto per la vita.


Devo ammettere che prima avevo le mie riserve. Il menu di Eggleton era meraviglioso - tre portate, ognuna con tre scelte - ma mi chiedevo come sarebbe andato lo staff. Dopotutto, stavano facendo ogni lavoro, dal ricevimento dei clienti alla cucina. Il cibo sarebbe stato commestibile? Sarei finito senza antipasto e tre budini?


Sono stato accolto dal capo cameriere Peter, un ex proprietario di segheria di 53 anni del Suffolk. Gli è stato diagnosticato l'Alzheimer tre anni fa e ora lotta per leggere o scrivere. Mi ha guidato al mio posto e ha controllato che il mio tavolo 'passasse il test di dondolio'. Fin qui tutto bene.


Anche se Peter e la cameriera Sandie, di 54 anni, hanno chiaramente problemi con i loro ricordi, hanno mantenuto i loro modi vecchia maniera, il cameratismo e il senso dell'umorismo. Quando è arrivato Hugh Bonneville, Peter si è rivolto alla ex consulente di mutui Sandie chiedendo: "È qualcuno che dovremmo conoscere? Chi è?'. "È Hugh ... Hugh ... Hugh ..." ha risposto Sandie, senza ricordare il suo cognome. "Ah, ecco", rispose Peter. "Molto bene. Molto bene. Grande. Io non riesco a ricordarlo e tu non riesci a dirlo. Stiamo andando bene".


La mia cameriera era Joy, 60 anni, un'ex infermiera di Manchester, che ha scritto diligentemente il mio ordine sul suo taccuino. Le è stato diagnosticato l'Alzheimer al 55° compleanno e soffre di perdita di memoria a breve termine; il taccuino funge da aiuto pratico.


Ho scelto funghi selvatici e lovage su pane tostato con noce in salamoia e ketchup di aglio nero per iniziare, seguito da merluzzo al forno con burro di alghe, risotto al prezzemolo d'orzo e verdure di mare.


Dopo che ho ripulito il mio delizioso antipasto, Peter è venuto a portare via il piatto e mi ha chiesto: "Hai visto il menu dei dolci?"."Comincerò con il primo piatto", ho riso. "È meglio che non chiederlo affatto", ha risposto con prontezza.


Il programma arriva dopo uno schema pilota di Sainsbury's che ha installato corsie di cassa 'rilassate', e ha formato il personale per individuare i sintomi della demenza e consentire ai malati di pagare i loro acquisti a un ritmo più lento. L'azienda è stata anche acclamata lo scorso anno per aver permesso a una commessa di 61 anni di continuare a lavorare dopo la diagnosi di Alzheimer.


Sarah Lazenby, responsabile delle caratteristiche e dei formati di Channel 4, afferma: "Una diagnosi di demenza non è, e non dovrebbe essere, la fine di una carriera". I 14 partecipanti [nel ristorante] hanno lavorato tutti tra le dieci e le 15 ore settimanali, distribuite su 4 o 5 giorni. Nessuno ha lavorato per più di 5 ore al giorno per prevenire l'affaticamento.


La dott.ssa Zoe Wyrko, consulente di geriatria e direttrice medica associata del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, che è stata consulente per il programma, dice: "Il messaggio che abbiamo ricevuto dai nostri volontari è che spesso si sentono dimenticati o dei rottami. Vogliamo che i datori di lavoro realizzino che solo perché a qualcuno è stata diagnosticata la demenza, ciò non significa che non possano lavorare".


Jeremy Hughes, amministratore delegato dell'Alzheimer's Society, che supporta il programma, aggiunge: "La vita non finisce quando inizia la demenza. La società ha bisogno di unire e dare supporto a tutti gli interessati. Una parte enorme di questo coinvolge le persone con demenza che sono autorizzate a vivere la vita che vogliono nella loro comunità; e questo include il diritto di lavorare finché sono in grado di farlo".


È stato chiaro dalla mia visita che queste persone meravigliose sono ancora molto capaci e hanno così tanto da offrire alla società. Spero che, con la loro fiducia aumentata dal tempo trascorso al ristorante, venga loro data la possibilità - se lo desiderano - di lavorare fino a quando non decidono diversamente.

 

 

 


Fonte: - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)