Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il caregiver può capire se le medicine di Alzheimer fanno male o bene?

Cara Carol: Mia moglie, Ann, ha iniziato a prendere alcuni farmaci che dovrebbero aiutare con il suo Alzheimer. Ha appena avuto la diagnosi il mese scorso, ma aveva già dei sintomi più o meno dall'anno scorso. Ann prende una combinazione di due farmaci, e gli effetti collaterali non sono piacevoli.

Ha vertigini, è stitica e ha un mal di testa quasi ininterrottamente. Ha un po' di confusione, ma la confusione è stata uno dei motivi per cui ha iniziato a prendere i farmaci.

Quello che voglio sapere è: come facciamo a sapere se questi farmaci stanno aiutando, se fanno male o non fanno nulla, se non aggiungere problemi? - RS


Caro RS
: Cominciamo con alcune informazioni sui farmaci di Alzheimer. Secondo il National Institute on Aging, i farmaci chiamati «inibitori della colinesterasi» sono prescritti per l'Alzheimer da lieve a moderato. Gli inibitori della colinesterasi possono, per un periodo di tempo limitato, aiutare a ritardare o prevenire il peggioramento dei sintomi, e a controllare alcuni sintomi comportamentali. Questi farmaci comprendono Razadyne (galantamina), Exelon (rivastigmina) e Aricept (donepezil).

Il Namenda (memantina), che è un antagonista del N-metil D-aspartato (NMDA), è stato prescritto per il trattamento dell'Alzheimer da moderato a grave. L'effetto principale di questo farmaco è ritardare la progressione di alcuni dei sintomi di Alzheimer moderato/grave. Può consentire ai pazienti di mantenere alcune funzioni quotidiane un po' più a lungo di quello che accadrebbe senza il farmaco. A volte il Namenda è usato in combinazione con Aricept o altri farmaci.

Da informazioni che ho letto, uno o più di questi farmaci, usati da soli o in combinazione, possono aiutare circa il 30 per cento di coloro che li prendono per i sintomi dell'Alzheimer (considera che le fonti possono variare). Anche se molte persone sembrano beneficiare dei farmaci, molte altre li provano, ma smettono, perché gli effetti collaterali in questi individui annullano ogni possibile beneficio.

Come sai, i farmaci disponibili non fanno nulla per fermare o curare l'Alzheimer. Essi semplicemente rallentano lo sviluppo dei sintomi per alcune persone.

Per quanto riguarda la tua domanda di base, per quanto ne so, non si può essere certi che i sintomi di tua moglie sarebbero peggiori senza i farmaci. Gli studi vengono effettuati su grandi gruppi di persone ed i risultati sono statistici, per cui non si applicano a un particolare individuo.

Io suggerirei di lavorare a stretto contatto con il medico di tua moglie. Può essere utile tenere un registro dei giorni buoni e di quelli cattivi, dei cambiamenti notati nel comportamento quando prende i farmaci e, forse, tutti i cambiamenti rilevati quando l'effetto dei farmaci comincia a svanire nel corso della giornata. Mostra al medico le note e discuti le possibili opzioni.

Questi farmaci non sono destinati ad aiutare nelle fasi tardive, quindi se tua moglie resta sui farmaci, deve essere riesaminata spesso. Quando è oltre la soglia di aiuto dei farmaci, il medico probabilmente li toglierà dal piano di trattamento.

Si è detto che quando hai visto un caso di Alzheimer, hai visto un caso di Alzheimer. Ci sono molte decisioni da prendere e poche regole ferree, quindi bisogna lavorare a stretto contatto con il medico. Ti ricordo che devi prenderti cura di te stesso e di tua moglie. E' l'unico modo in cui puoi aiutarla nel lungo termine.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack, scrittrice e blogger.

Pubblicato in InForum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.