Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pillola che ferma effetti dell'Alzheimer "potrebbe essere disponibile tra 4 anni"

Scienziati hanno detto ieri che una pillola che si dice possa fermare l'insorgenza devastante dell'Alzheimer potrebbe essere sul mercato entro quattro anni.

Ritenuta migliore più del doppio di qualsiasi cosa attualmente disponibile, potrebbe rallentare notevolmente o addirittura arrestare la progressione di questa malattia crudele. E' stato detto ieri a una conferenza internazionale sulla demenza che, se somministrata abbastanza presto, potrebbe impedire all'Alzheimer di svilupparsi del tutto.


Una versione della pillola da somministrare due volte al giorno, sviluppata da scienziati britannici, è già stata testata su pazienti, con risultati "senza precedenti". Il suo inventore, il professor Claude Wischik (foto a sinistra), dell'Aberdeen University, ha detto: "Azzerra la malattia. Se  presa presto, può togliere le persone dal bordo del baratro". Il farmaco potrebbe essere prescritto a tutti quelli oltre i 60 anni per mantenere la loro mente acuta, anche se non mostrano ancora segni di demenza.


Tuttavia, altri hanno consigliato cautela, avvertendo che anche i farmaci più promettenti possono fallire nelle fasi finali dei test. L'Alzheimer e le altre forme di demenza colpiscono più di 800.000 cittadini britannici, e il numero è destinato a raddoppiare nell'arco di una generazione, con l'invecchiamento della popolazione.


I farmaci esistenti ritardano il progresso del morbo, ma la loro incapacità di affrontare la causa di fondo nel cervello significa che l'effetto si esaurisce rapidamente e la malattia riprende presto il suo corso devastante. Il nuovo farmaco, conosciuto solo come LMTX, funziona in modo diverso dai trattamenti attuali e molte delle compresse e iniezioni per l'Alzheimer in fase di sviluppo, prendono di mira la chimica del cervello o l'accumulo di una proteina che intasa il cervello chiamata amiloide-beta.


L' LMTX, al contrario, scioglie i "grovigli" di proteine ​​che sono un segno distintivo della malattia e si diffondono nel cervello come un'infezione, impedendone il lavoro dall'interno. Una versione precedente dell'LMTX, chiamata Rember, è già stata testata su pazienti con risultati promettenti. Date a uomini e donne con demenza da lieve a moderata, le capsule Rember hanno rallentato la progressione della malattia del 90 per cento per due anni. Ciò lo rende migliore  più del doppio dei trattamenti attuali.


I pazienti, e i loro cari, hanno raccontato di come si sentissero più sicuri e più in grado di affrontare la vita quotidiana. Una donna con Alzheimer lieve è stata in grado di tornare al lavoro e, circa sei anni dopo, sta ancora prendendo il farmaco e lavorando.


Tuttavia, il Rember ha diversi effetti collaterali digestivi e ci sono stati dei problemi a prenderlo con il cibo, portando alla sua riformulazione come LMTX. Per dimostrare che l'LMTX è altrettanto efficace, ma senza molte delel stesse complicazioni, la TauRx Therapeutics, l'azienda farmacologica co-fondata dal professor Wischik, sta iniziando due test, l' 'ostacolo-finale', che coinvolgeranno quasi 1.500 uomini e donne con Alzheimer da lieve a moderato.


I pazienti, compresi circa 150 cittadini britannici, prenderanno la pillola o un farmaco fittizio per un massimo di 18 mesi. Se l'LMTX sarà considerato sicuro ed efficace da parte delle autorità di regolamentazione, potrebbe essere in vendita tra soli quattro anni, è stato detto alla Conferenza sulla sperimentazione clinica di Alzheimer a Monte Carlo.

 


Diversi farmaci Alzheimer molto promettenti recentemente non sono riusciti a fare il passo ma il professor Wischik è sicuro del successo. Ha detto che, anche se l'LMTX rallentasse semplicemente la progressione della malattia, piuttosto che arrestarla completamente, potrebbe ancora essere di enorme beneficio. "Anche se le persone progredissero molto lentamente, possono stare a casa con i loro cari più a lungo, invece di dover andare in un istituto", ha detto. "'Ma, come speriamo, se lo si prende abbastanza presto, si può fermare questo o almeno dargli un grande colpo".


Il Dr Richard Perry, esperto di Alzheimer all'Ospedale Charing Cross di Londra e alla  clinica della memoria Re: Cognition Health, ha detto che i grovigli di proteine ​​sono un "obiettivo molto legittimo". Ha aggiunto che l'LMTX è da tenero d'occhio, ma il suo valore non sarà noto fino al completamento delle sperimentazioni su larga scala.


Rebecca Wood, di Alzheimer Research UK, ha dichiarato: "Con i farmaci di Alzheimer attuali che agiscono per alleviare i sintomi, c'è un disperato bisogno di nuovi trattamenti che possono rallentare o fermare la malattia. Deve essere mantenuto il sostegno alla ricerca se vogliamo continuare a capitalizzare la nostra conoscenza e sviluppare potenziali nuovi modi per battere questa devastante malattia".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da
Fiona Macrae e Paul Bentley in DailyMail il 30 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.