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La scienza si avvicina a capire l'Alzheimer

File:Mitochondrie.svgTrascrizione del testo del video: Gli scienziati sanno che i neuroni nel cervello di pazienti affetti da demenza contengono quantità anormalmente elevati di due proteine, tau e beta amiloide.

Il Professore Jurgen Goetz del Queensland Brain Institute (Australia) dice che la nuova ricerca suggerisce che tali proteine causano danni ai mitocondri nelle cellule del cervello di persone affette da Alzheimer.


I mitocondri (qui sopra uno schema da Wikipedia) forniscono a tutte le cellule l'energia, ma nelle cellule cerebrali dei pazienti di Alzheimer sono molto più lunghe dei cervelli sani. Il Professore Jürgen Goetz, dice: "Avere mitocondri allungati ha anche conseguenze funzionali, inducendo la cellula a morire più velocemente".


Visti al microscopio, attorno a un nucleo di cellula cerebrale, i mitocondri più grandi si muovono più lentamente del normale. Stanno facendo mancare l'energia alla cellula, una scoperta che un collega ricercatore, il professore Perry Bartlett, definisce significativa. Egli dice che "Stiamo finalmente scendendo al più piccolo livello di dettaglio su ciò che accade all'interno della cellula".

E accorciando i mitocondri in laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che essi possono tornare alla modalità normale. Il Professore Jürgen GOETZ dice: "Modificando le dimensioni originali è possibile ripristinare la loro funzione".


In Australia, più di un quarto di milione di persone hanno l'Alzheimer. A livello globale, il numero è circa 36 milioni. Goetz ha detto che questa ultima linea di ricerca fornisce nuovi bersagli per interventi terapeutici e nuove speranze per affrontare la malattia.

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato in Reuters il 4 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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