Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cervello di ex giocatore potrebbe contenere indizi sull'impatto delle contusioni craniche

junion SeauQuando calciatori professionisti da 140kg sbattono ripetutamente l'uno contro l'altro come treni merci senza controllo, qual è l'impatto sul loro cervello?

Per scoprirlo, ricercatori che studiano gli infortuni da sport stanno esaminando il cervello di ex giocatori della National Football League come Junior Seau (foto a sinistra), 43 anni, morto suicida Mercoledì scorso.


Stanno cercando di determinare quali eventuali effetti a lungo termine legati allo sport possono avere le ferite alla testa sui giocatori e se i danni causati da ripetute percussioni potrebbero aver contribuito alla morte di Seau e di altri giocatori. La famiglia di Seau si è impegnata a donare il cervello alla scienza dopo che si è sparato al petto questa settimana. La sua morte è almeno il terzo suicidio di un ex giocatore NFL dal Febbraio 2011, quando il difensore Dave Duerson ex Chicago Bears di 50, si è sparato al petto e ha lasciato un biglietto chiedendo che il suo cervello sia studiato.


Più di 1.500 ex giocatori hanno fatto causa alla NFL per le lesioni alla testa, e hanno accusato la lega di nascondere i legami tra calcio e lesioni cerebrali. La NFL contesta tali accuse, e ha detto che ha preso provvedimenti per proteggere i giocatori. Il neurochirurgo James Johnston della University of Alabama di Birmingham ha detto che i giocatori della NFL "hanno un tasso maggiore di depressione, abuso di sostanze, e demenza rispetto alla popolazione generale, fatto che può essere collegato agli urti della testa".

Dr. HovdaUna autopsia standard, che un medico legale della San Diego County ha condotto Giovedi su Seau, non rivela se il giocatore ha subito il tipo di lesioni cerebrali permanenti che solitamente seguono le commozioni cerebrali, ha detto il dottor David Hovda (foto a sinistra), professore di neurochirurgia alla University of California di Los Angeles. Dovrebbe effettuare l'esame un neuropatologo, idealmente uno con esperienza di studio del cervello di ex atleti.


Due centri sono specializzati nello studio del cervello di ex atleti. The Brain Injury Research Institute (BIRI) nella West Virginia ha preso in esame quelli degli ex giocatori NFL Mike Webster, Justin Strzelczyk, Terry Long e Andre Waters, tra gli altri. Il Centro per lo studio dell'encefalopatia traumatica dell'Università di Boston ha studiato i cervelli dei calciatori professionisti Lou Creekmur, John Grimsley, Thomas McHale, e decine di altri. "Anche se suona strano, potremmo non fare questa ricerca", ha detto alla Reuters il portavoce di collegamento con le famiglie del BIRI, Garrett Webster. Il BIRI e la BU stanno entrambi cercando di ottenere il cervello Seau per la ricerca, ma potrebbe andare in un altro gruppo, ha detto.


La Boston University non ha voluto fare commenti sul caso Seau o concedere interviste con i suoi scienziati. Un anno fa, il centro BU ha pubblicato un rapporto sull'analisi del cervello di Duerson. Egli soffriva di encefalopatia traumatica cronica, ha detto nella relazione il condirettore del centro BU, Ann McKee. Ciò lo ha reso il 14esimo su 15 ex-giocatori della NFL studiati dal suo gruppo ad avere la diagnosi della malattia. Il danno era maggiore nelle aree del cervello coinvolte nel controllo degli impulsi, nelle emozioni e nella memoria.

 

'La demenza del pugile'

Encefalopatia traumatica cronica è il nome ufficiale dato ai danni cerebrali causati da traumi, ma è nota al di fuori dell'ambiente medico come la demenza del pugile. Si tratta di una sindrome neurodegenerativa progressiva causata da un forte trauma alla testa da rapida accelerazione o decelerazione del cervello o dalla sua forte spinta contro il cranio. "Ripetute commozioni cerebrali e perfino sub-commozioni negli sport di contatto possono portare a cambiamenti cognitivi e patologici a lungo termine" ha detto Johnston dell'Università dell'Alabama.


Sulla base di una ricerca sul modo in cui influenzano il cervello i traumi sportivi e le quasi-commozioni cerebrali, chiamate "lesioni sub-commozionali", un esame neuropatologo dovrebbe cercare diversi segni rivelatori in Seau, ha detto Hovda: diminuzione del volume cerebrale totale e del volume di specifiche regioni; la presenza di una proteina chiamata tau che si trova anche nei pazienti con Alzheimer, cambiamenti nella materia bianca che collega i neuroni, e cambiamenti nei recettori per mezzo dei quali i neurotrasmettitori agiscono nel cervello.


Subire commozioni cerebrali multiple induce il cervello a perdere volume più velocemente di quanto non faccia altrimenti (il cervello si riduce con l'età), ha detto Hovda. Sezionando il cervello, un neuropatologo può effettuare misurazioni precise delle sue strutture interne. Dopo le commozioni cerebrali, la corteccia frontale (che si trova proprio dietro la fronte e responsabile di "funzioni esecutive" come la pianificazione, il giudizio e il controllo degli impulsi) tende a ridursi più di altre regioni. Ciò può paralizzare la capacità del cervello di controllare l'impulsività, ha detto Hovda, rendendo più probabile il suicidio.


Le commozioni cerebrali possono anche causare una perdita di materia bianca, le autostrade che permettono ai neuroni (la materia grigia) di comunicare. Di conseguenza, "le parti del cervello vengono disconnesse", ha detto Hovda. Studi hanno dimostrato che una delle regioni con più probabilità di perdere materia bianca, è il corpo calloso. Questo è il grosso fascio di neuroni che collega il lato destro del cervello a quello sinistro. Poiché il cervello destro equello sinistro hanno funzioni un po' diverse, il risultato può essere, ad esempio, l'incapacità di elaborare le emozioni verbalmente. "Diventa difficile esprimere a parole ciò che si sente", ha detto Hovda.

 

Modifiche simili all'Alzheimer

Un'altra conseguenza comune di traumi e lesioni sub-concussive è la profusione nel cervello di una proteina chiamata tau. La tau, che si trova anche nel cervello di malati di Alzheimer, trasforma i neuroni nell'equivalente di spaghetti freddi: incollati e disfunzionali. Alla fine, la tau uccide i neuroni. Il risultato è in genere un deficit di memoria, instabilità emotiva, un comportamento irregolare, depressione e problemi di controllo degli impulsi. La tau non può essere vista da una autopsia standard, ma coloranti speciali possono trasformarla in un colore brillante, permettendo così di essere vista in sezioni di cervello, ha detto Hovda.


I neurologi sono disorientati sul perché un infortunio meccanico come una commozione cerebrale dovrebbe causare questo cambiamento biochimico. Ma gli studi del cervello di ex-giocatori NFL dai neuropatologi al centro BU hanno trovato questa "taupatia". Alla fine le commozioni cerebrali e le lesioni cerebrali simili, alterano i recettori del cervello. I recettori sono molecole che agiscono come lucchetti in cui si inseriscono le "chiavi", o neurotrasmettitori. Quando i neurotrasmettitori agganciano un recettore, i due neuroni comunicano. Quando i recettori cambiano, la comunicazione è compromessa. "Dopo una lesione cerebrale, i recettori vengono modificati in un modo che li rende meno sensibili ai neurotrasmettitori", come se qualcuno appiccichi gomma da masticare nel buco della serratura, ha detto Hovda. "Un risultato può essere la depressione post-traumatica".


I recettori alterati possono portare anche il cervello a diventare meno sensibile ai neurotrasmettitori che abbassano l'attività cerebrale. "Si può diventare disinibiti, e di conseguenza impulsivi", ha detto Hovda. "Oppure si può diventare molto emotivi, diventando arrabbiati o frustrati molto facilmente". Si stima che 3,8 milioni di atleti negli Stati Uniti, dai bambini ai professionisti, subiscono una commozione cerebrale ogni anno, secondo l' US Centers for Disease Control e Prevention.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Pubblicato da Sharon Begley/Reuters in Chicago Tribune il 4 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.