Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pubblicati commenti positivi a nuovo medicinale di Alzheimer

Prana Biotechnology ha annunciato oggi la pubblicazione sulla rivista PLoS ONE, di un articolo che sostiene fortemente il potenziale del suo medicinale PBT2 per il trattamento dell'Alzheimer.

Il documento, intitolato "L'ipotesi Dyshomeostasi dello Zinco nell'Alzheimer" (1), presenta una spiegazione integrata delle principali caratteristiche patologiche della malattia, basata su una combinazione di nuovi dati sperimentali e modellazione matematica.


L'autore principale del documento è il professor Rudy Tanzi (foto), Professore Joseph P. and Rose F. Kennedy di Neurologia alla Harvard University e Consulente Scientifico Capo della Prana. Il dottor Tanzi ha spiegato che "i tratti caratteristici patologici dell'Alzheimer sono le placche amiloidi, composti della proteina Abeta, e i grovigli neurofibrillari (NFTs), composti di proteine Tau. Tutto quello che abbiamo imparato dalla genetica della malattia indica che la stessa è causata da eccessivo accumulo della proteina Abeta nel cervello. Sappiamo anche che l'iperfosforilazione della proteina Tau, che forma i NFT, è la caratteristica della malattia che si correla con il danno neuronale e la perdita cognitiva.

Il farmaco PBT2 di Prana riduce i livelli sia di Abeta che di tau iperfosforilata in studi su animali (4) e ha migliorato la cognizione e abbassato l'Abeta in un test clinico di fase 2a su malati di Alzheimer (2), (3). Quindi l'Alzheimer può essere definito come una tauopatia indotta da amiloide. La grande domanda è questa: come porta ai NFT l'aggregazione amiloide? In questo articolo proponiamo che almeno una parte della risposta a questa domanda è la dishomeostasi dello zinco, la distribuzione anomala di zinco nel cervello dei malati di Alzheimer. Il farmaco PBT2 affronta direttamente questo problema, legandosi allo zinco e normalizzandone la distribuzione. Questo è la buona promessa del PBT2 nell'attuale studio clinico in corso", ha concluso il Dr. Tanzi.


Questo articolo si basa sui risultati precedentemente pubblicati da Prana che con l'età si deteriora la nostra capacità di mantenere una distribuzione normale dello zinco. L'Abeta forma l'amiloide catturando e trattenendo lo zinco, che a sua volta riduce ulteriormente la nostra capacità di mantenere una normale distribuzione di zinco. "Questo è un circolo vizioso patologico. Il PBT2 interrompe questo ciclo, ri-distribuendo lo zinco necessario per le funzioni di un cervello sano", ha commentato Robert Cherny, professore associato, capo della ricerca di Prana.


A sostegno di questa ipotesi, il Journal of Alzheimer (5) Disease ha pubblicato recentemente i dati di un laboratorio indipendente che mostrano che la capacità del cervello di muovere lo zinco dentro e fuori i neuroni si deteriora con la progressione dell'Alzheimer. Questi due documenti sono gli ultimi di una serie di articoli di alto profilo scientifico pubblicati sul ruolo dei metalli nelle malattie neurodegenerative, che supportano la strategia terapeutica di Prana per trattare questi disturbi. L'azienda ha recentemente avviato sperimentazioni cliniche sia per l'Alzheimer che per l'Huntington, utilizzando il farmaco PBT2.

 

Leggere l'articolo originale per ulteriori dettagli e spiegazioni. 

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato in MarketWatch il 26 Marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)