Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Comitato consultivo dell'EMA raccomanda di non autorizzare il lecanemab per l'Europa

medications drugs pills Image by jcomp on Freepik.com

Il Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell'Agenzia Europea dei Farmaci (EMA, European Medicine Agency) ha raccomandato di non concedere l'autorizzazione alla vendita del Leqembi (lecanemab), un medicinale destinato al trattamento del morbo di Alzheimer (MA).


Il comitato ha ritenuto che l'effetto osservato del Leqembi sul ritardo del declino cognitivo non compensi il rischio di gravi eventi collaterali associati al medicinale, in particolare la frequente presenza di anomalie di scansione correlate all'amiloide (ARIA, amyloid-related imaging abnormalities), che comprendono gonfiore e sanguinamenti potenziali nel cervello dei pazienti che hanno ricevuto Leqembi.


Lo studio principale ha dimostrato che dopo 18 mesi di trattamento, il punteggio CDR-SB [medio] nei pazienti trattati con Leqembi è aumentato di 1,21 punti rispetto ai 1,66 di coloro che hanno ricevuto il placebo. Sebbene i pazienti che hanno ricevuto Leqembi avessero punteggi CDR-SB più bassi rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo, la differenza tra i due gruppi era piccola.


Nonostante la maggior parte dei casi di ARIA nello studio principale non fossero gravi e non coinvolgessero sintomi, alcuni pazienti hanno avuto eventi seri, tra cui grandi sanguinamenti nel cervello che hanno richiesto il ricovero in ospedale. La gravità di questo effetto collaterale dovrebbe essere considerata a fronte del piccolo effetto prodotto dal farmaco.


Inoltre, il CHMP è preoccupato del fatto che il rischio di ARIA è più pronunciato nelle persone che hanno una forma specifica del gene della proteina Apolipoproteina E, chiamata ApoE4. Il rischio è più alto nelle persone con 2 copie del gene ApoE4, che sono noti per essere a rischio di sviluppare il MA e quindi probabilmente sarebbero ammissibili al trattamento con Leqembi.


Nel raggiungere la sua opinione, il CHMP ha anche considerato le opinioni di un gruppo di consulenza scientifica sulla neurologia, che includeva esperti come neurologi e persone con la malattia. Nel complesso, il CHMP ha ritenuto che i benefici del trattamento non siano abbastanza grandi da superare i rischi associati al Leqembi. Pertanto, ha raccomandato di rifiutare l'autorizzazione a commercializzare il Leqembi nell'Unione Europea.

 

 

 


Fonte: EMA (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)