Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'esposizione a lungo termine all'inquinamento causa un declino cognitivo più rapido?

Le persone che vivono in aree urbane con alti livelli di inquinamento atmosferico possono ottenere punteggi inferiori nei test di pensiero e di memoria e possono anche perdere competenze cognitive più velocemente nel tempo, oppure è possibile anche che ciò non succeda, secondo uno studio pubblicato l'8 aprile 2020 su Neurology®.


I ricercatori hanno esaminato l'associazione tra livelli di inquinamento atmosferico e deterioramento/declino cognitivo nei partecipanti a due grandi studi epidemiologici. Hanno trovato un'associazione tra l'inquinamento atmosferico e il declino cognitivo nel gruppo di uno studio, ma non nell'altro.


La prima autrice Erin Kulick PhD/MPH, della Brown University di Providence/RI, ha detto:

“Poiché le persone vivono più a lunga e la popolazione invecchiata cresce, il declino cognitivo legato all'età è una preoccupazione crescente per la salute pubblica, con profondi effetti sociali, economici e sanitari, per cui è importante trovare il modo di ridurre il rischio.

“L'inquinamento atmosferico può influenzare grandi popolazioni di persone, perché ha rischi cardiovascolari noti, e la ricerca precedente ha trovato che può anche contribuire al declino cognitivo. Tuttavia, i risultati della nostra ricerca sono stati misti”.


Lo studio ha coinvolto persone residenti nella zona nord di Manhattan a New York, che sono stati arruolati in due grandi studi a lungo termine: 5.330 persone con un'età media di 75 anni iscritti al Washington Heights-Inwood Community Aging Project e 1.093 persone con un'età media di 70 anni iscritte al Northern Manhattan Study. Entrambi i gruppi erano variegati in termini sia etnici che razziali, con partecipanti neri, bianchi e ispanici.


Tutti i partecipanti si sono sottoposti a esami medici all'inizio dello studio e a test cognitivi per misurare la memoria, le competenze linguistiche e la funzione esecutiva, che comprende le capacità di pensiero come l'organizzazione, la pianificazione e il completamento delle attività.


Il gruppo dello studio Washington Heights-Inwood di 5.330 partecipanti è stato seguito in media per 7 anni, con sei giri di test ogni 18 mesi/2 anni. Il gruppo dello studio North Manhattan di 1.093 partecipanti è stato seguito per 5 anni con una tornata successiva di test.


I ricercatori hanno usato gli indirizzi residenziali di ogni partecipante per determinare le loro esposizioni a tre inquinanti atmosferici: biossido di azoto e due gruppi di particolato, particelle di liquidi o solidi in sospensione nell'aria con un diametro inferiore a 2,5 micron (particolato fine) e particelle inferiori a 10 micron di diametro (particolato respirabile). I livelli medi di inquinanti atmosferici erano simili per entrambi i gruppi. In ogni studio, i partecipanti sono stati divisi in 4 gruppi in base alla loro esposizione all'inquinamento atmosferico.


I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti allo studio Washington-Heights Inwood sono stati esposti a una media annuale di 32 parti per miliardo di biossido di azoto, a 13 microgrammi per m3 di particolato fine e a 21 mg/m3 di particolato respirabile. L'US Environmental Protection Agency (EPA) considera che fino a 53 parti per miliardo siano un livello sicuro di esposizione media annuale al biossido di azoto, fino a 12 mg/m3 di particolato fine e fino a 50 mg/m3 di particolato respirabile.


“Anche se i livelli erano nella gamma considerata sicura dall'EPA, è possibile che questi risultati riflettano livelli più alti da un punto precedente nel tempo. Si pone anche la questione se i livelli federali sono sufficientemente bassi per proteggere la salute delle persone“, ha detto la Kulick.


I ricercatori hanno scoperto che nel gruppo Washington Heights-Inwood, le persone con una maggiore esposizione a livelli elevati di inquinamento atmosferico hanno avuto punteggi più bassi sui test all'inizio dello studio e tassi più rapidi di declino. L'esposizione al biossido di azoto è stato collegato a un declino cognitivo accelerato, paragonabile a un anno di invecchiamento. I risultati erano simili per il particolato fine e quello respirabile.


Nel gruppo North Manhattan, i ricercatori non hanno trovato un'associazione tra funzione cognitiva e inquinamento atmosferico. La Kulick dice che la differenza nei risultati può dipendere dal fatto che il secondo gruppo era molto più piccolo e aveva avuto solo una tornata di test rispetto alle sei del primo gruppo.


La Kulick ha detto:

“Un punto di forza del nostro studio è che abbiamo potuto analizzare i tassi di declino cognitivo nel corso del tempo, per cui esso aggiunge importanti risultati al crescente corpo di prove scientifiche sull'inquinamento atmosferico e i suoi effetti sulla salute del cervello degli anziani.

“Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i risultati contrastanti del nostro studio. La notizia buona per la salute pubblica è che l'inquinamento atmosferico può essere ridotto, e lo è stato in alcune città, attraverso leggi e regolamenti. Ma ci sono milioni di persone che ancora vivono in zone dove sono necessari importanti miglioramenti della qualità dell'aria“.


Un limite dello studio è stato che, anche se comprendeva i livelli di inquinamento atmosferico vicino alla residenza di una persona, non teneva conto dei livelli di inquinamento sul posto di lavoro o altrove. Inoltre, molti partecipanti sono cresciuti in altri paesi e possono avere avuto diverse esposizioni all'inquinamento atmosferico in giovane età.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Erin Kulick, Gregory Wellenius, Amelia Boehme, Nina Joyce, Nicole Schupf, Joel Kaufman, Richard Mayeux, Ralph Sacco, Jennifer Manly, Mitchell Elkind. Long-term exposure to air pollution and trajectories of cognitive decline among older adults. Neurology, 8 Apr 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.