Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disturbi respiratori nel sonno legati ai cambiamenti dell'Alzheimer

I risultati di un nuovo studio sui cambiamenti nel cervello associati al 'respiro da sonno disturbato' (SDB, sleep-disordered breathing) negli anziani senza deterioramento cognitivo, suggeriscono che rilevare e trattare l'SBD negli anziani, in particolare quelli che sono asintomatici, può ridurre il rischio di morbo di Alzheimer (MA).


I dati dello studio guidato da Gaël Chételat PhD, direttrice della ricerca dell'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (Inserm), suggeriscono che l'SDB aumenta questo rischio a causa del suo legame con la deposizione di amiloide e con l'attività neuronale in regioni del cervello associate al MA, in particolare il cingolo posteriore e il precuneo. La Chételat e i colleghi hanno scritto:

"Questi collegamenti potrebbero spiegare il motivo per cui l'SBD è associato ad un aumento del rischio di sviluppare la sindrome clinica di MA in età giovanile.

“È importante sottolineare che i nostri risultati mostrano in vivo, a quanto ci risulta per la prima volta, che un maggiore onere di amiloide si co-localizza con maggiore volume della materia grigia, perfusione e metabolismo, nei partecipanti più anziani con SDB che sono cognitivamente integri".


La valutazione, soprannominata sperimentazione clinica Age-Well, includeva 137 partecipanti, di cui 127 compresi nell'analisi. L'età media era di 69,1 anni (deviazione standard [SD]. 3,9), e il 63% (n = 80) erano donne. Usando il valore 'indice apnea-ipopnea' (AHI, apnea-hypopnea index), i partecipanti sono stati divisi in un gruppo con SDB (AHI <15 eventi per ora, n = 31) e in uno senza SDB (AHI ≥15 eventi per ora, n = 96).


L'onere di amiloide era notevolmente maggiore nei soggetti con SDB rispetto a quelli senza (T117 = 4,51; errore familywise corretto P = .04; Cohen d = 0,83), come pure il volume della materia grigia (T119 = 4,12, p = 0,001; Cohen d = 0,75). In aggiunta a questi, la perfusione (t116 = 4,62; errore familywise corretto P = 0,001; Cohen d, 0,86) e il metabolismo (T79 = 4,63; errore familywise corretto P = 0,001; Cohen d, 1,04) erano maggiori e si sono sovrapposti primariamente sulla corteccia cingolata posteriore e sul precuneo.


“È interessante notare che c'era una sovrapposizione tra cambiamenti nel cervello osservati in tutte le 4 modalità di neuroscansione, sulla corteccia cingolata posteriore, sul precuneo e sul cuneo”, hanno scritto la Chételat e i colleghi.


I valori di perfusione, metabolismo e volume della materia grigia, estratti da gruppi significativi, hanno mostrato forti intercorrelazioni (perfusione-metabolismo: r di Pearson = 0,70 [95% CI, 0,58-0,80]; P <.001; sostanza grigia-perfusione: r = 0,59 [95% CI, 0,46-0,69]; p <.001; metabolismo-materia grigia: r = 0,40 [95% CI, 0,21-0,56]; p <0,001). Allo stesso modo, la deposizione di amiloide era significativamente correlata sia con il volume della materia grigia (r = 0,21 [95% CI, 0,03-0,37]; P = .02) che con la perfusione (r = 0,34 [95% CI, 0,18-0,49]; P < .001).


Non c'era alcuna associazione osservata con la cognizione, le difficoltà cognitive e del sonno auto-riferite, o con i sintomi di sonnolenza diurna eccessiva. Chételat e colleghi dettagliano:

“Crediamo che questi schemi sovrapposti rafforzino la probabilità di meccanismi di base comuni. In effetti, è stato dimostrato che una maggiore attività neuronale è associata ad un aumento della produzione di amiloide-β.

“Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che i processi neuroinfiammatori hanno un ruolo centrale nella progressione del MA e sono associati a livelli elevati di deposizione di amiloide. Perciò i processi neuroinfiammatori legati all'SDB e l'iperattività neuronale associata sono in grado di promuovere la deposizione di amiloide nella stessa area“.


Per determinare quale aspetto della gravità dell'SDB è legata più strettamente a questi cambiamenti del cervello, i ricercatori hanno eseguito regressioni passo-passo in avanti (forward stepwise regressions). L'analisi ha riferito che il punteggio composito di ipossia (β non standardizzato, 0,06 [95% CI, 0,02-0,10]; P = 0,002), seguita dallo stato APOE4 (β non standardizzato, 0,07 [95% CI, 0,001-0,14]; P =. 05), che spiega l'8% e il 4% della varianza, rispettivamente, erano legati più fortemente al carico di amiloide.


Il valore AHI era l'unica variabile associata al volume della materia grigia, spiegando il 4% della varianza (β non standardizzato, 0,01; P = .04). Nessuna variabile era associata significativamente con la perfusione o con il metabolismo cerebrale secondo la Chételat e i colleghi, che hanno concluso:

“I primi processi neuroinfiammatori e l'iperattività neuronale che promuovono la deposizione di amiloide, potrebbero rappresentare i meccanismi sottostanti che aumentano la suscettibilità al MA in una fase asintomatica dell'SDB.

"I nostri risultati evidenziano la necessità di trattare i disturbi del sonno nella popolazione anziana, anche in assenza di manifestazioni cognitive o comportamentali”.

 

 

 


Fonte: Matt Hoffman in Neurology Live (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Claire André, ..., Gaël Chételat, Géraldine Rauchs. Association of Sleep-Disordered Breathing With Alzheimer Disease Biomarkers in Community-Dwelling Older Adults: A Secondary Analysis of a Randomized Clinical Trial. Jama Neurol., 23 Mar '20. DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.