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L'APOE ha un effetto diverso per genere sul sonno dei pazienti di Alzheimer

Il gene associato più spesso al rischio di morbo di Alzheimer (MA) impatta sul sonno a seconda del genere e della gravità della malattia del paziente, suggerisce uno studio condotto da ricercatori del Keenan Research Centre for Biomedical Science (KRCBS).


Questo lavoro, pubblicato su Current Alzheimer Research, ha esaminato la relazione del comportamento anormale del sonno sull'allele ε4 dell'Apolipoproteina (APOE) e sulle lesioni nel cervello responsabili dei sintomi di questa malattia. L'allele APOE ε4 è accertato come il principale fattore di rischio per il Ma.


I risultati suggeriscono che un effetto di questa variante genetica è l'alterazione del sonno PRIMA dello sviluppo del MA. Questi risultati sono coerenti con le precedenti evidenze sull'effetto di questo gene.


"Questo è un argomento importante da esplorare ulteriormente perché i disturbi del sonno sono un inconveniente grave per i caregiver dei pazienti con MA", ha affermato David Munoz, investigatore del progetto del KRCBS. "È stato anche proposto che le alterazioni del sonno guidino lo sviluppo del MA".


I ricercatori hanno scoperto che gli effetti del gene studiato sono presenti solo nelle donne. Tra le pazienti anziane senza MA, le portatrici di APOE ε4 hanno un numero significativamente maggiore di disturbi notturni rispetto alle non portatrici.


Come passo successivo, il dott. Munoz e il suo team esamineranno la linea temporale dei disturbi del sonno durante lo sviluppo del MA, insieme ai tempi di declino nei test cognitivi.

 

 

 


Fonte: Bentham Science Publishers via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ka Yi G. Koo, Tom A. Schweizer, Corinne E. Fischer, David G. Munoz. Abnormal Sleep Behaviours Across the Spectrum of Alzheimer’s Disease Severity: Influence of APOE Genotypes and Lewy Bodies. Current Alzheimer Research, 2019, DOI : 10.2174/1567205016666190103161034

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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