Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Misteriose cellule cerebrali scure legate all'Alzheimer e allo stress

Misteriose cellule cerebrali scure legate all'Alzheimer e allo stressLe cellule immunitarie microglia colorate di blu in questa immagine (Fonte: Juan Gaertner/Science Photo Library)

Delle misteriose cellule rimpicciolite sono state individuate per la prima volta nel cervello umano, e sembrano essere associate con l'Alzheimer. 


"Non sappiamo ancora se sono una causa o una conseguenza"
, dice Marie-Ève ​​Tremblay della Laval University in Canada, che ha presentato la scoperta alla Conferenza Traslazionale di Neuroimmunologia a Big Sky nel Montana, la settimana scorsa.


Le cellule sembrano essere forme appassite di microglia, le cellule che mantengono il cervello ordinato e privo di infezioni, di norma potando le connessioni cerebrali indesiderate o distruggendo le cellule cerebrali anormali e infette.


Ma le cellule scoperte dalla Tremblay appaiono molto più scure quando visualizzate sul microscopio elettronico, e sembrano essere più distruttive. "C'è voluto molto tempo per identificarle", spiega la Tremblay, aggiungendo che queste microglia rimpicciolite non si vedono con gli stessi prodotti chimici coloranti che normalmente rendono visibili le microglia al microscopio.

 

Connessioni soffocanti

Rispetto alle microglia normali, le cellule scure sembrano avvolgersi molto più strettamente intorno ai neuroni e alle connessioni tra di loro, chiamate sinapsi. "Sembra che siano iperattive a livello delle sinapsi", spiega la Tremblay. Dove sono presenti queste microglia, le sinapsi spesso sembrano rattrappite e nell'atto di essere degradate.


La Tremblay ha visto queste microglia scure nei topi, scoprendo che esse aumentano di numero quando i topi invecchiano, e sembrano essere collegate a una serie di cose, tra cui lo stress, la malattia neurodegenerativa di Huntington e un topo modello di Alzheimer. "C'era un numero di microglia scure nei topi di Alzheimer 10 volte maggiore  rispetto ai topi di controllo", spiega la Tremblay.


Ora ha rilevato queste cellule nelle persone per la prima volta. Esaminando il cervello di una persona con Alzheimer morta all'età di 45 anni, ha trovato all'incirca il doppio di microglia scure di un cervello di una persona sana della stessa età.


"Comprendere l'identità e la funzione di queste microglia oscure è una questione importante", dice Colm Cunningham del Trinity College di Dublino in Irlanda, che studia le microglia: "Le microglia scure potrebbero contribuire ai processi nocivi della demenza".

 

I danni dello stress

Non è chiaro il motivo per cui queste microglia sembrano soffocare le connessioni cerebrali. Può essere dovuto alla segnalazione errata, oppure le microglia possono star esagerando, nel tentativo di proteggere il cervello, dice la Tremblay.


In alternativa, le cellule possono essere state danneggiate. Le microglia scure sembrano essersi ristrette in risposta a una forma di stress: esposizione a forme reattive di ossigeno che danneggiano le cellule. Come le cellule diventano più piccole, appaiono più scure al microscopio, un fenomeno visto anche nei neuroni stressati. Ulteriori esperimenti hanno rivelato che queste microglia scure hanno danni alle proteine, al DNA e ad altri componenti cellulari. "Questo probabilmente ha un effetto sul loro comportamento", dice la Tremblay.


È possibile che queste microglia siano diventate scure dopo aver sperimentato lo stress che è associato con infiammazione in altre parti del corpo. "Gli studi nei pazienti dimostrano che l'infiammazione che nasce fuori del cervello è associata a un declino più rapido nei pazienti di Alzheimer, ed è importante svelare il ruolo delle microglia in questa accelerazione della malattia", spiega Cunningham.


Ma non sappiamo ancora se queste microglia scure fanno una qualche differenza sulla salute, dice Ben Barres della Stanford University: "Nella malattia, sappiamo che le microglia esistono in diversi stati. La domanda è: alterano il comportamento delle microglia e causano l'Alzheimer?".

 

 

 


Fonte: Andy Coghlan in New Scientist (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)