Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto il meccanismo di compressione dei ricordi e delle previsioni veloci

Gli scienziati della University of Texas di Austin hanno scoperto un meccanismo che può spiegare come il cervello riesce a ricordare quasi tutto ciò che è accaduto in un pomeriggio recente, o a fare un piano completo di come trascorrere un pomeriggio imminente, in una frazione del tempo che ha richiesto, o richiederà, per vivere l'esperienza.


Il passo avanti nella comprensione di una funzione finora sconosciuta nel cervello ha implicazioni per la ricerca in schizofrenia, nei disturbi dello spettro autistico, nell'Alzheimer e in altri disturbi in cui le esperienze reali e quelle che esistono solo nella mente possono diventare distorte.


Il meccanismo appena scoperto, che comprime le informazioni necessarie per recuperare e immaginazione i ricordi o per pianificare, e che li codifica su una frequenza delle onde cerebrali che è separata da quella usata per la registrazione di esperienze in tempo reale, è descritta in un articolo di copertina nell'edizione di stampa del 20 gennaio della rivista Neuron.


Le cellule cerebrali condividono diversi tipi di informazioni tra loro, usando vari tipi di onde cerebrali, proprio come le stazioni radio trasmettono su frequenze diverse. Laura Colgin, assistente professore di neuroscienze, Chenguang Zheng, ricercatore post-dottorato, ed i loro colleghi, hanno scoperto che una di queste frequenze ci permette di rivivere i ricordi - o di immaginare attività future - in modo «avanzamento veloce».


"La ragione per cui siamo entusiasti di questi risultati è che pensiamo che questo meccanismo possa aiutare a spiegare come si può immaginare una sequenza di eventi che si sta per fare in un tempo compresso", dice la Colgin. "Puoi pianificare gli eventi e pensare alle sequenze di azioni che farai. E tutto questo accade su una scala temporale più veloce quando lo stai immaginando, rispetto a quando si faranno effettivamente quelle cose".


Nel cervello, dei ritmi gamma veloci codificano i ricordi di cose che stanno accadendo in questo momento; queste onde insorgono rapidamente una dopo l'altra mentre il cervello elabora le informazioni ad alta risoluzione in tempo reale. Gli scienziati hanno capito che i ritmi gamma lenti (usati per recuperare i ricordi del passato, così come per immaginare e progettare il futuro) memorizzano più informazioni sulle loro onde più lunghe, contribuendo all'effetto «avanzamento veloce» mentre la mente elabora molti punti di dati con ogni onda.


La compressione mentale risulta essere simile a ciò che accade in un computer quando si comprime un file. Proprio come la compressione digitale, quando si riproduce un ricordo mentale o si immagina una sequenza imminente di eventi, questi pensieri avranno una quantità inferiore dei dettagli ricchi presenti nel materiale di partenza. La scoperta ha implicazioni per la medicina e per la giustizia penale e per altre aree in cui l'affidabilità della memoria può essere in discussione.


La Colgin rileva che la ricerca potrebbe anche spiegare perché le persone affette da schizofrenia, che stanno sperimentando ritmi gamma perturbati, hanno difficoltà a distinguere tra esperienze immaginate e reali. "Forse stanno trasmettendo i propri pensieri immaginati sulla frequenza sbagliata, quella di solito riservata alle cose che stanno realmente accadendo", dice la Colgin. "Questo potrebbe avere conseguenze terribili".


Per il seguito, i ricercatori prevedono di usare animali con disturbi neurologici simili ai disturbi dello spettro autistico e dell'Alzheimer umani per capire meglio quale ruolo ha questo meccanismo e studiare i modi per contrastarlo.

 

******
Questa ricerca è stata finanziata dall'Esther A. and Joseph Klingenstein Fund, dalla Alfred P. Sloan Foundation, dal National Institute of Mental Health e dall'Office of Naval Research.

 

 

 


Fonte: Marc G Airhart in University of Texas at Austin (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chenguang Zheng, Kevin Wood Bieri, Yi-Tse Hsiao, Laura Lee Colgin. Spatial Sequence Coding Differs during Slow and Fast Gamma Rhythms in the Hippocampus. Neuron, 2016; DOI: 10.1016/j.neuron.2015.12.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.