Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le 3 principali azioni per mantenere la salute cognitiva

Il cambiamento graduale e variabile delle funzioni mentali che avviene naturalmente con l'invecchiamento delle persone (non a causa di una malattia neurologica come l'Alzheimer) è uno dei problemi di salute più difficili che incontrano gli anziani, secondo un nuovo rapporto dell'Institute of Medicine.


Il processo di invecchiamento colpisce il cervello come qualsiasi altra parte del corpo. Conosciuto come «invecchiamento cognitivo», il tipo e il tasso di cambiamento possono variare notevolmente tra i vari individui. Alcuni sperimentano pochissimi effetti, o nessuno, mentre altri possono subire cambiamenti della memoria, della velocità di elaborazione delle informazioni, nella soluzione dei problemi, nell'apprendimento e nelle capacità decisionali.


Il comitato che ha eseguito lo studio e ha redatto il rapporto ha proposto tre azioni importanti che gli individui possono intraprendere per aiutare a mantenere ottimali le funzioni cognitive con l'età.


"I cambiamenti nelle funzioni e nelle capacità mentali fanno parte dell'invecchiamento e si verificano in tutti"
, ha detto il presidente del comitato Dan G. Blazer, professore emerito di psichiatria della Duke University di Durham in Nord Carolina. "Portata e natura di questi cambiamenti variano notevolmente e sono graduali, e l'invecchiamento può avere effetti sia positivi che negativi sulla cognizione. La saggezza e la conoscenza possono aumentare con l'età, mentre la memoria e l'attenzione possono declinare".


L'invecchiamento può influenzare le capacità cognitive necessarie per svolgere le attività quotidiane, come guidare, realizzare le ricette, aderire a programmi di farmaci e pagare le bollette, ha scritto il comitato. Quando si invecchia, gli individui di tutte le età dovrebbero fare i tre passi seguenti per contribuire a promuovere la salute cognitiva:

  • ESSERE FISICAMENTE ATTIVI.

  • RIDURRE E GESTIRE I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE, comprendenti l'ipertensione, il diabete e il fumo.

  • DISCUTERE E RIVEDERE CON REGOLARITÀ, CON UN PROFESSIONISTA SANITARIO, LE CONDIZIONI DI SALUTE E I FARMACI CHE POSSONO INFLUENZARE LA SALUTE COGNITIVA. Un certo numero di farmaci può avere un effetto negativo (temporaneo o a lungo termine) sulla funzione cognitiva, se usati da soli o in combinazione con altri farmaci.


Altre azioni che possono promuovere la salute cognitiva:

  • Essere socialmente e intellettualmente attivi, e cercare continuamente le opportunità di imparare.
  • Dormire in modo adeguato e cercare un trattamento professionale per i disturbi del sonno, se necessario.
  • Adottare misure per evitare un improvviso calo acuto della funzione cognitiva, conosciuto come delirium, associato a farmaci o ricoveri.
  • Valutare con attenzione i prodotti pubblicizzati al consumo per migliorare la salute cognitiva, come farmaci, integratori alimentari, e allenamento cognitivo.


Comunità, organizzazioni no-profit e imprese possono avere un ruolo significativo nello sviluppo di partnership e programmi per aiutare le persone che invecchiano a farsi carico della loro salute cognitiva. Il rapporto osserva che i professionisti sanitari, con l'invecchiamento della popolazione di pazienti, devono essere pronti a fornire una guida agli anziani e alle loro famiglie.


Negli scorsi anni c'è stato un notevole interesse sulla possibilità che la stimolazione cognitiva (sia attraverso l'allenamento formale che con le attività quotidiane, come ad esempio l'enigmistica, far parte di un club del libro, i giochi di carte, o imparare a suonare uno strumento musicale) possa contribuire al mantenimento, o addirittura al miglioramento, della funzione cognitiva.


La letteratura scientifica sulla stimolazione cognitiva e sull'allenamento cognitivo ha dimostrato che gli anziani possono migliorare le abilità su cui vengono addestrati, anche se spesso a un ritmo più lento rispetto agli adulti più giovani, e che i miglioramenti sui compiti possono essere mantenuti nel tempo.


Tuttavia, gli studi che hanno esaminato se la stimolazione e l'allenamento cognitivo possono essere trasferiti alle attività e ai compiti del mondo reale hanno avuto risultati contrastanti. Ad esempio, un programma di allenamento della memoria su computer può aiutare le persone a ricordare meglio la lista della spesa, gli appuntamenti medici e di altro tipo, i nomi e i volti di nuove conoscenze? Il comitato ha detto che le conclusioni riguardanti l'efficacia dei prodotti connessi all'invecchiamento cognitivo richiedono un'attenta valutazione da parte dei consumatori e una revisione normativa.


Nonostante la pubblicità diffusa sui benefici di vitamine e integratori per la salute del cervello e le grandi spese per questi prodotti per molti e vari motivi, c'è una scarsa evidenza che gli integratori migliorino la conoscenza o prevengano il declino, e la letteratura medica non è convincente a supportare l'intervento con un qualsiasi integratore vitaminico per prevenire il declino cognitivo, dice il rapporto.


Il rapporto sottolinea che l'invecchiamento cognitivo ha un impatto significativo e conseguenze diffuse sulla società, comprese le perdite finanziarie. Gli anziani perdono una cifra stimata di 2,68 miliardi di Euro all'anno, direttamente e indirettamente, per frodi finanziarie.


Per fornire l'assistenza e il sostegno necessari agli anziani, il comitato ha chiesto lo sviluppo di risorse informative sull'invecchiamento cognitivo e strumenti che possano aiutare gli individui e le famiglie. Si dovrebbero migliorare i programmi e servizi usati dagli anziani, compresi quelli degli istituti finanziari e nel settore autoveicoli, per aiutarli a evitare di essere sfruttati, per ottimizzare l'indipendenza, e prendere decisioni valide.


Ad esempio, le industrie di servizi finanziari e le agenzie statali e federali dovrebbero attuare sistemi di approccio, formazione, e leggi e regolamenti per aiutare a verificare che le operazioni finanziarie non siano fraudolente o il risultato di una ridotta capacità decisionale o di un indebito condizionamento.


"Stiamo solo ora cominciando a capire realmente come il cervello cambia con l'età", ha detto Victor Dzau, presidente dell'Institute of Medicine. "Con l'aumento della popolazione di anziani americani, cresceranno anche gli effetti dell'invecchiamento cognitivo sulla società. Nel richiamare l'attenzione su questo problema, possiamo capire meglio i fattori di rischio e protettivi, e la ricerca necessaria per fare in modo che gli anziani possano mantenere meglio la salute cognitiva, quanto più a lungo possibile".

 

*******
Lo studio è stato finanziato dalla McKnight Brain Research Foundation, dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke, dal National Institute on Aging, dai Centers for Disease Control and Prevention, dalla Retirement Research Foundation e dall'AARP.

 

 

 

 

 


Fonte: National Academy of Sciences (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)