Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donne e uomini con pressione alta ricevono cure diverse

Donne e uomini con pressione alta ricevono cure diverseLe donne curate per la pressione alta non ricevono gli stessi farmaci degli uomini, e neppure raggiungono altrettanto di frequente gli obiettivi del trattamento, secondo una tesi di laurea discussa all'Accademia Sahlgrenska in Svezia.


Circa un terzo della popolazione adulta svedese è affetto da pressione alta, uno dei fattori di rischio più comune per eventi cardiovascolari come ictus, insufficienza cardiaca e infarto, nelle donne e negli uomini.


Una tesi presentata alla Sahlgrenska Academy dell'Università di Göteborg ha esaminato 40.825 pazienti trattati per l'ipertensione nelle cure primarie.


Essa dimostra che le donne e gli uomini ricevono prescrizioni di farmaci diversi per far calare la pressione sanguigna.


Le donne hanno anche meno probabilità degli uomini di raggiungere l'obiettivo generale del trattamento che è una pressione arteriosa inferiore a 140/90 mm Hg, la soglia della pressione alta.

 

Farmaci diversi

La tesi dimostra che le donne ricevono più spesso una prescrizione di farmaci diuretici, mentre gli uomini ricevono inibitori ACE (che bloccano un enzima nei reni).


"Le linee guida internazionali raccomandano che sia i pazienti con pressione alta che quelli con diabete siano trattati con inibitori ACE", dice la studentessa di dottorato e medico Charlotta Ljungman, autrice della tesi. "Ma il nostro studio dimostra che le donne hanno meno probabilità di ricevere questo trattamento. Quello che è più grave è che questa discrepanza non può essere spiegata dalle differenze in altri disturbi cardiovascolari concomitanti".

 

L'età è uno dei fattori

La tesi dimostra anche che le differenze di trattamento tra uomini e donne sono maggiori nei pazienti con istruzione limitata. Il fatto che le donne abbiano meno probabilità di raggiungere la pressione-obiettivo dipende in parte dalla maggiore anzianità al momento della diagnosi di pressione sanguigna alta.

"Ma questo non dovrebbe fare la differenza, perchè studi precedenti avevano dimostrato che anche i pazienti più anziani con pressione sanguigna alta possono beneficiare notevolmente dal trattamento per abbassare la pressione, non da ultimo per prevenire lo sviluppo di malattie come l'ictus, la demenza e l'insufficienza cardiaca", dice Charlotta Ljungman.

 

Può essere rilevante perché:

La pressione alta e gli altri problemi cardiovascolari sono un fattore di rischio per l'Alzheimer.

Sottovalutato il rischio

Le donne hanno generalmente meno probabilità di essere colpite da malattie cardiovascolari, e per loro succede anche più tardi nella vita.


Charlotta Ljungman ritiene che questo potrebbe essere uno dei motivi per cui il sistema sanitario sottovaluta il rischio di future malattie cardiovascolari nelle donne.


"La cosa fondamentale nel trattamento della pressione alta è normalizzare la pressione arteriosa", spiega Charlotta Ljungman. "Il fatto che per le donne succede meno spesso degli uomini è notevole, e devono essere prese delle misure per migliorare il trattamento".

 

*******
La tesi «Trattamento dell'ipertensione nelle donne e negli uomini» è stata discussa pubblicamente il 19 settembre scorso.

 

 

 

 

 


Fonte:  Krister Svahn in University of Gothenburg  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)