Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello stabilizza le sue connessioni per imparare meglio

Nel corso della nostra vita, il cervello si adatta a ciò che impariamo e memorizziamo. Il cervello è infatti costituito da complesse reti di neuroni e sinapsi che sono costantemente ri-configurate.


Tuttavia, perchè l'apprendimento lasci una traccia, le connessioni devono essere stabilizzate.


Un gruppo di ricercatori dell'Università di Ginevra (UNIGE) ha scoperto un nuovo meccanismo cellulare coinvolto nella stabilizzazione a lungo termine delle connessioni neuronali, in cui le cellule non neuronali, chiamate astrociti, hanno un ruolo che non era ancora stato capito fino ad ora.


Questi risultati, pubblicati su Current Biology, porteranno ad una migliore comprensione delle malattie neurodegenerative e del neurosviluppo.


Le sinapsi eccitatorie del sistema nervoso centrale (i punti di contatto tra neuroni che permettono loro di trasmettere i segnali) sono strutture altamente dinamiche, che vengono continuamente formate e sciolte. Sono circondate da cellule non neuronali, o cellule gliali, che comprendono gli astrociti con una caratteristica forma a stella. Queste cellule formano strutture complesse vicino alle sinapsi, e hanno un ruolo nella trasmissione delle informazioni cerebrali che finora era quasi del tutto sconosciuta.

 

Plasticità e stabilità

Aumentando l'attività neuronale con la stimolazione dei baffi di topi adulti, gli scienziati sono riusciti ad osservare nella corteccia somatosensoriale e nell'ippocampo che questo aumento dell'attività neuronale provoca maggiori movimenti degli astrociti intorno alle sinapsi. Le sinapsi, circondate da astrociti, ri-organizzano la loro architettura, auto-proteggendosi e aumentando la propria longevità.


Il team di ricercatori guidato da Dominique Muller, professore del Dipartimento di Neuroscienze Fondamentali della Facoltà di Medicina all'UNIGE, ha sviluppato nuove tecniche che hanno permesso loro di "controllare" specificamente le diverse strutture sinaptiche, e dimostrare che il fenomeno ha luogo esclusivamente nelle connessioni tra i neuroni coinvolti nell'apprendimento.


"In sintesi, più gli astrociti circondano le sinapsi, più queste ultime durano, permettendo così all'apprendimento di lasciare un segno nella memoria"
, ha spiegato Yann Bernardinelli, l'autore principale di questo studio.


La ricerca identifica una nuova interazione bidirezionale tra neuroni e astrociti, in cui il processo di apprendimento regola la plasticità strutturale degli astrociti, che a loro volta determinano il destino delle sinapsi. Questo meccanismo indica che gli astrociti apparentemente hanno un ruolo importante nei processi di apprendimento e memoria, che si presentano anomali in varie malattie neurodegenerative e dello sviluppo neurologico, tipo l'Alzheimer, l'autismo, o la sindrome X fragile.


Questa scoperta mette in evidenza l'importanza fino ad oggi sottovalutata delle cellule che, pur essendo non-neuronali, partecipano in modo determinante ai meccanismi cerebrali che ci permettono di imparare e conservare i ricordi di ciò che abbiamo imparato.

 

 

 

 

 


FonteUniversité de Genève(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Yann Bernardinelli, Jerome Randall, Elia Janett, Irina Nikonenko, Stéphane König, Emma Victoria Jones, Carmen E. Flores, Keith K. Murai, Christian G. Bochet, Anthony Holtmaat, Dominique Muller. Activity-Dependent Structural Plasticity of Perisynaptic Astrocytic Domains Promotes Excitatory Synapse Stability. Current Biology, 2014; DOI: 10.1016/j.cub.2014.06.025

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)