Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto sistema di pulizia nel cervello: il 'Sistema Glinfatico'

Un sistema mai in precedenza riconosciuto che drena velocemente i rifiuti dal cervello è stato scoperto da neuroscienziati del Medical Center della University of Rochester, che hanno pubblicato i risultati online il 15 agosto su Science Translational Medicine.

Il sistema altamente organizzato agisce con una serie di tubi che si appoggiano sui vasi sanguigni del cervello, una sorta di impianto idraulico ombra che sembra avere nel cervello la stessa funzione del sistema linfatico nel resto del corpo: drenare via i rifiuti prodotti


Un'arteria nel cervello di un topo. In verde il fluido
cerebrospinale in un canale lungo l'esterno della
arteria. (Credit: Image courtesy of University of
Rochester Medical Center)

"L'eliminazione dei rifiuti è di importanza centrale per ogni organo, e ci sono da molto tempo domande su come il cervello si libera dei propri rifiuti", ha detto Maiken Nedergaard, MD, DMSc., autore senior dello studio e co-direttore del Centro di Neuromedicina Traslazionale dell'Università. "Questo lavoro dimostra che il cervello si pulisce in modo più organizzato e su scala molto più grande di quanto si sapesse in precedenza. Crediamo che questi risultati avranno implicazioni per molte condizioni che coinvolgono il cervello, come trauma cranico, Alzheimer, ictus e Parkinson", ha aggiunto.


Il gruppo di Nedergaard ha definito il nuovo sistema "glinfatico", in quanto agisce in modo molto simile al sistema linfatico, ma è gestito da cellule cerebrali note come cellule gliali. Il team ha fatto la scoperta nei topi, il cui cervello è molto simile al cervello umano.


Gli scienziati sanno che il liquido cerebrospinale (CSF) svolge un ruolo importante nella pulizia del tessuto cerebrale, portando via i prodotti di scarto e trasportano sostanze nutrienti al tessuto cerebrale attraverso un processo noto come diffusione. Il sistema appena scoperto fa circolare il CSF in ogni angolo del cervello molto più efficientemente, attraverso ciò che gli scienziati chiamano flusso di carico o convezione.


"E' come se il cervello avesse due trasportatori di rifiuti - uno lento che già conosciamo, e uno veloce che abbiamo appena incontrato", ha detto Nedergaard. "Dato l'alto tasso di metabolismo nel cervello, e la sua squisita sensibilità, non sorprende che i suoi meccanismi per liberarsi dei rifiuti siano più specializzati e vasti di quanto si era capito finora".

Anche se il sistema precedentemente scoperto funziona più come un rivolo, filtrando il CSF attraverso il tessuto cerebrale, il nuovo sistema lavora in pressione, spingendo grandi volumi di liquido cerebrospinale attraverso il cervello ogni giorno per portare via i rifiuti con più forza. Il sistema glinfatico è come uno strato di tubazioni che circonda i vasi sanguigni esistenti del cervello. Il team ha scoperto che le cellule gliali chiamate astrociti utilizzano proiezioni conosciute come "piedini terminali" per formare una rete di condotti attorno all'esterno delle arterie e delle vene all'interno del cervello, simile al modo in cui una volta di rami di alberi lungo una strada alberata crea una sorta di canale sopra la carreggiata.


Tali piedi terminali sono riempiti con strutture chiamate canali d'acqua o acquaporine, che trasportano il CSF attraverso il cervello. Il team ha scoperto che il CSF viene pompato nel cervello lungo i canali che circondano le arterie, quindi lava accuratamente il tessuto cerebrale prima di raccogliersi nei canali attorno alle vene e scaricarlo fuori dal cervello.


Come è possibile che questo sistema non sia stato notato dagli scienziati fino ad ora? Gli scienziati dicono che il sistema funziona solo quando è intatto e operativo nel cervello vivente, rendendolo molto difficile da studiare per gli scienziati precedenti che non hanno potuto visualizzare direttamente il flusso di CSF in un animale vivo, e spesso hanno dovuto studiare sezioni di tessuto cerebrale già morto. Per studiare l'intero cervello vivente, il team ha utilizzato una tecnologia nota come microscopia a due fotoni, che permette agli scienziati di osservare il flusso di sangue, il CSF e altre sostanze nel cervello di un animale vivo. Anche se alcuni scienziati venti o trent'anni fa hanno ipotizzato che il flusso di liquido cerebrospinale nel cervello fosse più ampio di quanto si sapeva, non erano stati in grado di dimostrarlo perché la tecnologia di osservazione del sistema in un animale vivente non esisteva allora. "E' un sistema idraulico", ha detto Nedergaard. "Una volta che si apre, si rompono le connessioni, e non può essere studiato. Siamo fortunati ad avere ora la tecnologia che ci permette di studiare il sistema intatto, e vederlo in funzione".


Il primo autore Jeffrey Iliff, Ph.D., professore assistente di ricerca nel laboratorio di Nedergaard, ha dato uno sguardo in profondità alla beta amiloide, la proteina che si accumula nel cervello dei pazienti con Alzheimer. Ha scoperto che più di metà dell'amiloide rimossa dal cervello di un topo in condizioni normali viene rimossa attraverso il sistema glinfatico. "Capire come il cervello affronta il problema dei rifiuti è fondamentale. In ogni organo, l'eliminazione dei rifiuti ha la stessa importanza della consegna di sostanze nutritive. Nel cervello è un argomento particolarmente interessante, perché in sostanza tutte le malattie neurodegenerative, compreso l'Alzheimer, comportano un accumulo di rifiuti proteici che alla fine soffocano e uccidono la rete neuronale del cervello", ha detto Iliff.

"Se il sistema glinfatico non riesce a purificare il cervello come deve, sia a seguito di invecchiamento normale, che in risposta ad una lesione cerebrale, i rifiuti possono cominciare ad accumularsi nel cervello. Questo può essere ciò che accade con i depositi di amiloide nell'Alzheimer", ha detto Iliff. "Forse aumentare l'attività del sistema glinfatico potrebbe aiutare a prevenire la deposizione di amiloide o offrire un nuovo modo di pulire gli accumuli di materiale nell'Alzheimer conclamato", ha aggiunto.


Oltre a Iliff e Nedergaard, altri autori della Rochester comprendono Minghuan Wang, Yonghong Liao, Benjamin Plogg, Weiguo Peng, Edward Vates, Rashid Deane, e Steven Goldman. Hanno contribuito anche Erlend Nagelhus e Georg Gundersen dell'Università di Oslo, e Benveniste Helene dell'Health Science Center della Stony Brook University. Il lavoro è stato finanziato dal National Institutes of Health (numeri di sovvenzione R01NS078304 e R01NS078167), dal Dipartimento della Difesa statunitense, e dalla Harold e Leila Y. Mathers Charitable Foundation.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiael del University of Rochester Medical Center.

Riferimento:
Jeffrey J. Iliff, Minghuan Wang, Yonghong Liao, Benjamin A. Plogg, Weiguo Peng, Georg A. Gundersen, Helene Benveniste, G. Edward Vates, Rashid Deane, Steven A. Goldman, Erlend A. Nagelhus, and Maiken Nedergaard. A Paravascular Pathway Facilitates CSF Flow Through the Brain Parenchyma and the Clearance of Interstitial Solutes, Including Amyloid β. Science Translational Medicine, 2012; DOI: 10.1126/scitranslmed.3003748.

Pubblicato in ScienceDaily il 15 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.