Una ricerca evidenzia il potenziale legame tra neurodegenerazione e disturbi cardiovascolari e metabolici.
Distruzione progressiva dei fasci neurovascolari nel tessuto adiposo sottocutaneo dei topi 5XFAD (Fonte: Kwong et al / JLipidRes)
Uno studio recente condotto allo Houston Methodist (Texas/USA) fa luce sul modo in cui il morbo di Alzheimer (MA) contribuisce a peggiorare i problemi di salute, compromettendo la capacità del corpo di regolare il proprio metabolismo.
I ricercatori hanno scoperto che, oltre agli effetti negativi che comporta la diagnosi di MA, la malattia può anche sabotare i messaggi tra i nervi e i vasi sanguigni nel tessuto adiposo, peggiorando condizioni cardiache e metaboliche come ictus, malattie cardiache e diabete.
La ricerca, prima nel suo genere, è apparsa sul Journal of Lipid Research ed evidenzia un aspetto finora sotto-studiato del MA: il suo potenziale di causare disfunzioni del sistema nervoso autonomo (involontario) che si estende oltre il cervello.
Lo studio guidato da Stephen Wong PhD, cattedra di ingegneria biomedica, è stato condotto dal suo team allo Houston Methodist, che include Li Yang PhD, ricercatore associato, e Jianting Sheng PhD, assistente professore di ricerca di biologia computazionale e matematica in radiologia.
Con scansioni tridimensionali e concentrandosi sul grasso corporeo di topi modello, le immagini ad alta risoluzione dello studio hanno fornito una prospettiva visiva innovativa che rivela come la malattia modifica la struttura dei fasci di nervi e vasi sanguigni. Questi includono i nervi simpatici e i vasi sanguigni con un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo dei grassi attraverso la segnalazione ormonale e neurale.
“Interrompendo la connessione tra il sistema nervoso e il tessuto adiposo, la malattia può compromettere la capacità del corpo di gestire l’energia”, ha detto Li.
Questo disturbo potrebbe aiutare a spiegare perché le persone con MA spesso hanno problemi come ictus, malattie cardiache, diabete, ipertensione e altri problemi di salute, insieme al declino cognitivo.
"Queste intuizioni aprono nuove strade per la ricerca su come, trattando o prevenendo la disfunzione autonoma, potremmo migliorare gli esiti generali sulla salute delle persone con MA", hanno scritto Wong e Sheng.
Fonte: Houston Methodist (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: M Kwong, [+2], STC Wong. Alzheimer’s disease disrupts intra-adipose neurovascular contact. J Lipid Res, 2025, DOI
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