Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le 'cellule zombi' (o senescenti) nella pelle potrebbero invecchiare anche il tuo cervello?

senescent skin cellsPelle anziana al microscopio, con un aumento del danno al DNA (verde) all'interno dei telomeri (rosso), un biomarcatore associato a senescenza e invecchiamento cellulare.

Ricercatori della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota/USA) hanno scoperto che le cellule senescenti - cellule 'zombi' che non si dividono più - si accumulano nella pelle mentre le persone invecchiano e possono influenzare l'invecchiamento di altre parti del corpo.


Il loro studio recente ha rivelato che il trapianto di cellule senescenti della pelle in un modello preclinico ha rivelato non solo che ha causato la diffusione della senescenza su altri tessuti, ma ha anche accelerato il declino fisico, la compromissione della funzione muscolare e ha influenzato negativamente la salute cerebrale.


Questa scoperta indica che le cellule senescenti nella pelle potrebbero guidare un invecchiamento più ampio e sistemico.


"Questa scoperta è significativa perché suggerisce che le cellule senescenti della pelle - un organo in genere non associato all'invecchiamento, al di là delle rughe - potrebbero guidare processi di invecchiamento più ampi e sistemici. Questi risultati potrebbero anche aiutare a spiegare il legame tra condizioni cutanee e declino cognitivo, offrendo potenziali nuovi percorsi per affrontare il deterioramento sia fisico che mentale mentre invecchiamo", afferma João Passos PhD, ricercatore della Mayo Clinic, uno dei coautori senior dello studio.


Questa ricerca, pubblicata su Aging Cell, supporta anche le strategie antinvecchiamento che mirano a mantenere più sani e più a lungo sia il corpo che la mente.


"Questo studio suggerisce che la senescenza della pelle può accelerare l'invecchiamento di altri organi, evidenziando l'importanza di prevenire fattori come l'esposizione al sole, il fumo, l'alcol e la cattiva dieta che contribuiscono all'invecchiamento prematuro della pelle", afferma Ana Catarina Franco, la prima autrice, dottoranda della Mayo Clinic.


I ricercatori puntano a indagare se i farmaci senolitici, originariamente sviluppati alla Mayo Clinic e che hanno dimostrato di eliminare le cellule senescenti nelle persone che ne hanno molte, possono migliorare la salute generale quando applicati topicamente sulla pelle.


Hanno anche in programma di fare ulteriori ricerche per cercare di comprendere i meccanismi con cui le cellule senescenti possono diffondersi dalla pelle ad altri organi.

 

 

 


Fonte: Alison Satake in Mayo Clinic (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AC Franco, [+15], JF Passos. Senescent cell transplantation into the skin induces age-related peripheral dysfunction and cognitive decline. Aging Cell, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.