Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza ad esordio precoce è più comune di quanto riferito in precedenza

... e l'incidenza dell'Alzheimer sembra essere in aumento.

Predicted Incidence by Age and New Early Onset Dementia Cases by Diagnosis Group 20212021 Krüger et al(A) Incidenza prevista (su 100.000 persone/anno) per età. EOD=qualsiasi demenza ad esordio precoce, AD=Alzheimer e BVFTD=variante comportamentale della demenza frontotemporale. (B) Nuovi casi EOD per gruppo di diagnosi nel 2010-2021. Fonte: Krüger et al

Un nuovo importante studio eseguito all'Università della Finlandia Orientale, all'Università di Oulu e al Neurocenter Finland ha esplorato la demenza ad esordio precoce (EOD, early-onset dementia) nella popolazione in età lavorativa in Finlandia. La coorte di studio era una delle più grandi vista finora e i risultati sono pubblicati dal ​​24 luglio 2024 su Neurology®.


Gli attuali dati epidemiologici sulla EOD sono scarsi e basati su piccole coorti di studio, senza disponibilità di dati recenti dalla Finlandia. Per il presente studio, i ricercatori hanno analizzato i registri dei dati dei pazienti degli ospedali dell'Università di Kuopio e di Oulu dal 2010 al 2021, rivedendo tutti i pazienti in età lavorativa con diagnosi di demenza durante quel periodo.


Sono stati esaminati sia l'incidenza, che è il numero di nuovi casi, che la prevalenza, che è il numero totale di persone colpite. Sono state riviste le cartelle cliniche di 12.490 individui, classificatI in gruppi diagnostici con criteri uniformi. I due ospedali diagnosticano praticamente tutti i casi di EOD nelle rispettive province, il che rende i dati altamente robusti.

 

L'incidenza della demenza ad esordio precoce è superiore a quanto riferito finora

Lo studio ha osservato tassi di incidenza di EOD più elevati di quanto precedentemente riportato negli studi internazionali. Nella fascia di età 30-64 anni, l'incidenza della EOD era di 20,5 casi per 100.000 persone/anni, e nella fascia di età 45-64 anni di 33,7 casi per 100.000 persone/anni.


Il morbo di Alzheimer (MA) era il sottotipo più diffuso (48%), seguito dai disturbi dello spettro della demenza frontotemporale (23%) e dai disturbi dello spettro dei corpi di Lewy (6%). Questi numeri sono più alti rispetto alle precedenti pubblicazioni più piccole di altri paesi.


“I tassi di incidenza più elevati osservati nel nostro studio possono essere attribuiti alla nostra metodologia, che ci ha permesso di cogliere quasi tutti i casi EOD dalle aree di studio. Inoltre, all'alto numero di casi diagnosticati può contribuire anche una maggiore consapevolezza della demenza tra gli operatori pubblici e sanitari in Finlandia", afferma il professore associato Eino Solje dell'Università della Finlandia orientale, autore senior dello studio. "Un punto di forza del presente studio è che tutte le diagnosi sono state riviste retrospettivamente e manualmente dalle cartelle cliniche dei pazienti, consentendo di rimuovere le diagnosi errate e anche di considerare le diagnosi che sono cambiate durante il periodo di studio".


I ricercatori hanno scoperto nella popolazione in età lavorativa, che l'incidenza del MA è aumentata in modo coerente, mentre l'incidenza di altre demenze è rimasta invariata.


"L'incidenza del MA è quasi raddoppiata. Ciò non può essere spiegato semplicemente da una migliore diagnostica e dalla prima ricerca di cure, poiché non abbiamo visto un aumento dell'incidenza di altre demenze”, afferma la docente Johanna Krüger, dell'Università di Oulu, prima autrice dello studio.

 

Un nuovo modello di collaborazione

Il presente studio è il primo di un vasto progetto che combina dati eccezionalmente ampi, con vari registri, di pazienti nella vita reale. Il progetto prevede una collaborazione unica tra le università di Oulu e della Finlandia Orientale, nonché tra diverse discipline scientifiche, coinvolgendo, ad esempio, studiosi di medicina e diritto.


"La combinazione di dati estesi di vari registri consente uno standard scientifico più elevato. Ad esempio, ora stiamo vedendo che i dati provenienti da cartelle cliniche dei pazienti analizzate con cura hanno dato risultati molto diversi rispetto ai semplici dati basati sul registro", osserva il professor Mikko Aaltonen dell'Università della Finlandia Orientale.


Il progetto è anche guidato in un modo nuovo. La ricerca è finanziata da ditte, che hanno anche l'opportunità di impegnarsi in dialoghi nel comitato direttivo scientifico del progetto, sotto il coordinamento del Neurocenter Finland.


“Il modello consente di sfruttare le risorse del settore privato per attuare progetti scientifici a beneficio di tutti. Con il Neurocenter Finland che coordina la collaborazione tra le diverse parti, i ricercatori possono dedicare meglio il loro tempo alla risoluzione di problemi scientifici", afferma Eero Rissanen, direttore del Neurocenter Finland.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Krüger, [+15], E Solje. Incidence and Prevalence of Early Onset Dementia in Finland. Neurology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.