Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I radiologi devono monitorare gli effetti collaterali del trattamento di Alzheimer

Osservate ARIA, anomalie di imaging correlate all'amiloide, nel 35% dei pazienti in due studi di fase II di nuovo farmaco terapeutico

ARIA in man receiving aducanumabARIA-e (effusione) grave in un 76enne con peggioramento del mal di testa, che riceveva aducanumab. Le immagini di MR cerebrale assiale del dicembre 2021 (3 settimane dopo la dose completa) mostrano essudati multifocali lungo il solci con iperintensità FLAIR (frecce in A), di più di 10 cm (grave) con sottile miglioramento leptomeningeo (B). Il trattamento è stato sospeso e, dopo l'interruzione della terapia, è stata osservata la risoluzione completa dell'effusione.

Un nuovo studio pubblicato su RadioGraphics ha esaminato l'uso di terapie anticorpali monoclonali per il trattamento del morbo di Alzheimer (MA) e avverte i medici di cercare un potenziale effetto collaterale: le anomalie di imaging correlate all'amiloide (ARIA, amyloid-related imaging abnormalities).


Il MA è la forma più comune di demenza in tutto il mondo. Mentre i precedenti metodi di trattamento avevano tentato di affrontare i sintomi del MA, le recenti approvazioni di anticorpi monoclonali hanno fornito un percorso per colpire la malattia stessa sottostante.


La principale caratteristica patologica del MA è un accumulo di amiloide-β (Aβ) tossica. I farmaci modificanti la malattia come gli anticorpi monoclonali eliminano la proteina Aβ tossica dal cervello. Nel giugno 2021, la FDA degli Stati Uniti ha dato l'approvazione accelerata all'aducanumab (Aduhelm) come trattamento per il MA. La FDA ha determinato che esistono prove sostanziali che l'aducanumab riduce le placche di Aβ nel cervello e che è probabile che la riduzione di queste placche dia benefici ai pazienti.


"I farmaci approvati dalla FDA come l'aducanumab, nonché quelli di nuova generazione, hanno fornito una nuova entusiasmante terapia incentrata sulla riduzione dell'onere della placca amiloide nel MA"
, ha affermato Amit K. Agarwal MBBS/MD, primo autore dello studio e neuroradiologo della Mayo Clinic di Jacksonville in Florida.


Sebbene questa nuova terapia rivoluzionaria abbia mostrato benefici nei pazienti con MA, non è senza complicazioni. L'aumento dell'uso di anticorpi monoclonali ha portato alla scoperta di ARIA, che sono state ulteriormente classificate in due categorie: ARIA-E, che rappresentano edemi e/o effusioni e ARIA-H, che rappresentano emorragie.


Si ritiene che le ARIA siano causate da una maggiore permeabilità vascolare a seguito di una risposta infiammatoria, con conseguente perdita di prodotti ematici e liquidi nei tessuti circostanti.

 

Necessaria collaborazione stretta con i neurologi

I pazienti con ARIA a volte hanno mal di testa, ma di solito sono asintomatici e diagnosticabili solo con la risonanza magnetica.


"È essenziale per il radiologo riconoscere e monitorare le ARIA", ha affermato il dott. Agarwal. "Man mano che l'uso di anticorpi monoclonali diventerà più diffuso, serve una stretta collaborazione tra neurologi e radiologi, prima e durante la terapia, per pianificare il monitoraggio con scansioni secondo le linee guida stabilite".


Le ARIA-E sono l'effetto collaterale più comune del trattamento con anticorpi monoclonali. In due studi di fase III, il 35% dei pazienti con dose approvata aveva ARIA-E. Questi studi hanno anche mostrato che la maggior parte dei casi ARIA-E erano clinicamente asintomatici e che il 98% è stato risolto con il controllo via scansioni.


Le ARIA-E si sono verificate più di frequente tra 3 e 6 mesi di trattamento, e l'incidenza è diminuita nettamente dopo i primi 9 mesi. Le ARIA-H si verificano in genere in circa il 15-20% dei pazienti trattati con anticorpi monoclonali. A differenza delle ARIA-E, le ARIA-H non sono transitorie e non si risolvono nel tempo.


La maggior parte dei pazienti con ARIA asintomatiche che soddisfano specifici criteri radiografici e clinici può continuare a ricevere cure. La stragrande maggioranza dei pazienti con ARIA-E può continuare la terapia con o senza sospensione temporanea. Tuttavia, nei pazienti con ARIA-H, le decisioni terapeutiche dipendono dalla loro gravità e se sono stabilizzate. Il rilevamento di 10 o più nuove microemorragie richiede l'interruzione permanente della terapia.


"L'immunoterapia sta diventando sempre più diffusa nella gestione della demenza e la terapia anticorpale monoclonale recentemente approvata offre una nuova entusiasmante frontiera", ha affermato il dott. Agarwal. "L'identificazione e il monitoraggio delle ARIA hanno un ruolo vitale nella sicurezza e nelle decisioni di gestione negli studi anticorpi monoclonali anti-amiloide e nella pratica clinica".


Secondo il Dr. Agarwal, quando sono presenti ARIA, dovrebbe essere stabilito un piano di monitoraggio conservativo con un approccio multidisciplinare che include neurologi e radiologi che hanno familiarità con gli aspetti clinici e di scansione della condizione.

 

 

 


Fonte: Radiological Society of North America (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Agarwal, [+5], G Bathla. Amyloid-related Imaging Abnormalities in Alzheimer Disease Treated with Anti–Amyloid-β Therapy. RadioGraphics, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.