Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rischio di demenza aumenta dopo il ricovero per grave lesione traumatica cerebrale

La lesione cerebrale traumatica leggera invece non ha aumentato il rischio di demenza

Le persone che sono state ricoverate in ospedale per una lesione cerebrale traumatica (TBI) grave possono avere un rischio più elevato di sviluppare la demenza rispetto alle persone che non hanno avuto una TBI, secondo un nuovo studio pubblicato l'11 maggio 2022 su Neurology®.


La TBI grave è definita come sanguinamento nel cervello e una degenza ospedaliera di tre o più giorni. I ricercatori non hanno trovato un aumento del rischio per le persone che avevano TBI minore, definita come una commozione cerebrale con una degenza ospedaliera non superiore a un giorno.


“La lesione cerebrale traumatica è stata identificata come un possibile fattore di rischio per la demenza e, a causa del crescente numero di persone con demenza, è indispensabile identificare i fattori di rischio che potrebbero essere modificabili per ridurre il numero di persone che sviluppano la demenza in futuro", ha detto il primo autore dello studio Rahul Raj MD/PhD, dell'Università di Helsinki in Finlandia. "L'obiettivo del nostro studio era valutare l'associazione tra TBI e demenza, considerando gli altri fattori di rischio di demenza pertinenti come ipertensione, fumo, consumo di alcol e attività fisica".


Per lo studio, i ricercatori hanno usato un database nazionale finlandese che include sondaggi sanitari raccolti ogni cinque anni. Concentrandosi su un periodo di 20 anni, hanno identificato 31.909 persone che hanno completato uno o più sondaggi che includevano dettagli su fattori dello stile di vita come attività fisica, fumo e uso di alcol.


I ricercatori hanno quindi esaminato i registri sanitari nazionali. Del gruppo di studio, hanno identificato 288 persone ricoverate in ospedale a causa di una TBI importante e 406 ricoverati in ospedale per una TBI minore che non avevano la demenza entro un anno dalla lesione. Un totale di 976 persone hanno sviluppato la demenza in un periodo medio di 16 anni.


Di quelli con una TBI importante, 27 persone (9%) hanno sviluppato la demenza, mentre di quelli con una TBI minore, l'hanno sviluppata 9 persone (2%). E di quelli senza TBI, 940 persone (3%) hanno sviluppato la demenza. Dopo aver adattato i dati per età e sesso, i ricercatori hanno scoperto che le persone in ospedale a causa di una TBI importante avevano un rischio di demenza 1,5 volte maggiore rispetto a quelli senza TBI.


Ma dopo ulteriori adeguamenti per altri fattori di rischio pertinenti della demenza come istruzione, fumo, consumo di alcol, attività fisica e ipertensione, l'associazione si è indebolita. Raj ha spiegato che l'uso di alcol e l'attività fisica sembravano avere il ruolo più importante nell'indebolimento dell'associazione.


I ricercatori non hanno riscontrato un aumento del rischio di demenza nelle persone ricoverate in ospedale per TBI minore.


"Circa una persona su 10 nel nostro studio, che aveva avuto una TBI grave, ha sviluppato la demenza", ha detto Raj. “Considerando che non esiste una cura per la demenza o la TBI, i risultati del nostro studio suggeriscono che la prevenzione di altri fattori di rischio di demenza, come l'eccesso di consumo di alcol e l'inattività fisica, potrebbe ridurre il rischio di demenza nelle persone con TBI grave. Sono necessarie ulteriori ricerche in gruppi più grandi di persone".


Una limitazione dello studio era che includeva solo persone ricoverate in ospedale per TBI, quindi le persone che non cercavano cure per una TBI lieve non erano incluse.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rahul Raj, ...[+3], Jari Siironen. Risk of Dementia After Hospitalization Due to Traumatic Brain Injury: A Longitudinal, Population-Based Study. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.